21 settembre 2006

Amarcord


Il racconto dell mia nascita mi ha sempre affascinato, la nonna me la descriveva spesso e ogni volta mi emozionavo.

La mamma aveva 21 anni e un problema fisico che avrebbe potuto renderle difficile la gravidanza e pericoloso il parto. Nonostante questo decise di non andare in ospedale, c'erano stati degli episodi di scambio di bambini e lei ne era terrorizzata.

I miei genitori abitavano in un piccolo paese, pochissimi gli abitanti, ma nei primi giorni di maggio c'erano ben 3 donne in procinto di partorire! La levatrice del paese, in sella alla sua bicicletta, girava senza sosta!
Arrivo' il giorno! E io non avevo nessuna voglia di nascere! Me la sono presa con calma...
Attorno a me c'erano la levatrice, la mia nonna materna, la nonna paterna e la mia terza nonna: un'anziana vicina di casa.

Me le posso immaginare tutte attorno al lettone mentre mio padre, al piano di sotto,"reggeva" la casa (mi racconta che era appoggiato agli stipiti di una porta e faceva forza come se la casa stesse per crollare).

Poi e' iniziato il rito: dopo avermi pulita la levatrice lego' con cura e maestria il cordone ombelicale in modo che, crescendo il mio diventasse un bel ombelico (e ci e' riuscita!); la nonna materna mi strinse le guance tra il pollice e l'indice per farmi le fossette (sara' una coincidenza, ma le ho) considerate segno di bellezza.
L'idea di essere nata tra tanto amore, e non in un freddo ospedale, mi scalda il cuore.
Mi considero fortunata ad essere venuta al mondo in un modo cosi' speciale!

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