"Le donne invecchiano, gli uomini maturano". "L'uomo, con l'età, diventa più affascinante".
Sono cresciuta sentendo queste frasi, tanto da darle per scontate. Da ragazzina non ci davo tanto peso: a quell'età qualsiasi essere umano sopra i 25 anni è vecchio e, di conseguenza, privo di interesse.
Poi recentemente:"Voi donne fino ai 50 anni tenete botta, poi però..." e ancora "La donna è come l'olio, va consumato giovane. L'uomo è come il vino, invecchiando migliora. ".
L'uomo invecchiando migliora... Sì, può essere vero, se ti chiami Sean Connery.
Cari maschietti (sia chiaro, non sto generalizzando, mi sto rivolgendo a quelli che pronunciano queste frasi), vi svelo un segreto.
Il tempo passa per tutti, maschi e femmine. E tutti invecchiano. C'è chi invecchia meglio, chi peggio, non è una questione di cromosomi, ma di DNA.
Anche ai maschi calano le tette, si forma il rotolino sulla pancia, si affloscia la pelle delle braccia, il culo si ammoscia, la palpebra si appesantisce. Solo in una cosa siamo diversi: alle femmine, salvo rari casi, i capelli rimangono sulla testa.
L'uomo invecchiando migliora.. Lo dite voi uomini, vi autoconvincete e, spesso, convincete anche noi donne. Ma ricordate: tutti invecchiano, maschi e femmine. E quelle rughe, quelle tette cadenti, quel culo moscio che voi vedete in noi, noi lo vediamo in voi.
Ma vi vogliamo bene lo stesso.
Mezzamela
Siamo alla continua ricerca della nostra mezza mela. La mia se la deve essere mangiata qualcuno. (mi ero sbagliata)
02 agosto 2018
17 aprile 2018
Ogni santa volta in autogril
- Buongiorno vorrei un cappuccino e un cornetto.
- Come lo vuole il capuccino?
- ...?
- Grande, medio...
- Normale, voglio un cappuccino.
- Ma se vuole c'è anche grande...
- Voglio un CAPPUCCINO, non un caffelatte, non un'altra cosa un semplice, normale CAPPUCCINO.
- Come lo vuole il capuccino?
- ...?
- Grande, medio...
- Normale, voglio un cappuccino.
- Ma se vuole c'è anche grande...
- Voglio un CAPPUCCINO, non un caffelatte, non un'altra cosa un semplice, normale CAPPUCCINO.
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Non capisco e non mi adeguo
06 marzo 2018
Ricordi
In vista del trasloco ho preso in mano tante cose che tenevo "per ricordo".
Ho trovato tanti "ricordi" che non ho più voglia di ricordare e tanti altri che non ricordo più.
Ho trovato tanti "ricordi" che non ho più voglia di ricordare e tanti altri che non ricordo più.
09 giugno 2017
Addio e grazie per tutti i vestiti
Ieri ho detto addio al fedele cartamodello per abiti.
Era con me da molti anni: sulla velina avevo annotato: Mod.Base abito 2010, ma era la copia di uno precedente che si era sciupato.
È stato la base di tutti i miei vestiti, da quelli più semplici a quelli più elaborati. Sempre lui, una certezza.
Era un modello anni 50, con molte pinces che strizzavano la vita e mettevano in risalto il seno.
Ieri ho piegato con cura la carta e l'ho infilato in una busta, per sempre.
Con la morte nel cuore ho preso il metro, mi sono presa le misure (ahimè), ho tirato le linee perpendicolari e ho fatto un nuovo cartamodello.
Una linea più scivolata, niente più pinces... Il mio corpo è cambiato in fretta, quasi all'improvviso: il vitino da vespa è solo un lontano ricordo, i fianchi si sono allargati, le braccia non sono più così sottili.
Ho tagliato la stoffa senza convinzione e senza gioia ho cominciato a cucire.
Me lo sono provata e con stupore ho visto che mi stava bene!
Il mio corpo è cambiato, e ci posso fare poco. Posso nutrirmi solo di insalate, camminare per kilometri, stremarmi di addominali, ma non sarà più come prima.
Mi guardo allo specchio a lungo.
Mi rendo conto che posso essere carina e elegante anche con delle forme diverse, anche indossando delle linee diverse.
Ripiego con cura la carta e sorrido al mio nuovo cartamodello.
Era con me da molti anni: sulla velina avevo annotato: Mod.Base abito 2010, ma era la copia di uno precedente che si era sciupato.
È stato la base di tutti i miei vestiti, da quelli più semplici a quelli più elaborati. Sempre lui, una certezza.
Era un modello anni 50, con molte pinces che strizzavano la vita e mettevano in risalto il seno.
Ieri ho piegato con cura la carta e l'ho infilato in una busta, per sempre.
Con la morte nel cuore ho preso il metro, mi sono presa le misure (ahimè), ho tirato le linee perpendicolari e ho fatto un nuovo cartamodello.
Una linea più scivolata, niente più pinces... Il mio corpo è cambiato in fretta, quasi all'improvviso: il vitino da vespa è solo un lontano ricordo, i fianchi si sono allargati, le braccia non sono più così sottili.
Ho tagliato la stoffa senza convinzione e senza gioia ho cominciato a cucire.
Me lo sono provata e con stupore ho visto che mi stava bene!
Il mio corpo è cambiato, e ci posso fare poco. Posso nutrirmi solo di insalate, camminare per kilometri, stremarmi di addominali, ma non sarà più come prima.
Mi guardo allo specchio a lungo.
Mi rendo conto che posso essere carina e elegante anche con delle forme diverse, anche indossando delle linee diverse.
Ripiego con cura la carta e sorrido al mio nuovo cartamodello.
04 settembre 2016
Spalanchiamo le finestre
Riaprire il blog è come ritornare in una vecchia casa al mare.
È spogila, odora un po' di chiuso.
Mi siedo, mi guardo attorno, chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare dalla nostalgia.
È spogila, odora un po' di chiuso.
Mi siedo, mi guardo attorno, chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare dalla nostalgia.
24 luglio 2014
Riflessioni
È difficile abituarsi a dormire in due quando si è dormito per tanti anni da soli. È anche più difficile riabituarsi a dormire da soli dopo che si è dormito un paio di giorni in due.
05 aprile 2014
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