Ieri ho detto addio al fedele cartamodello per abiti.
Era con me da molti anni: sulla velina avevo annotato: Mod.Base abito 2010, ma era la copia di uno precedente che si era sciupato.
È stato la base di tutti i miei vestiti, da quelli più semplici a quelli più elaborati. Sempre lui, una certezza.
Era un modello anni 50, con molte pinces che strizzavano la vita e mettevano in risalto il seno.
Ieri ho piegato con cura la carta e l'ho infilato in una busta, per sempre.
Con la morte nel cuore ho preso il metro, mi sono presa le misure (ahimè), ho tirato le linee perpendicolari e ho fatto un nuovo cartamodello.
Una linea più scivolata, niente più pinces... Il mio corpo è cambiato in fretta, quasi all'improvviso: il vitino da vespa è solo un lontano ricordo, i fianchi si sono allargati, le braccia non sono più così sottili.
Ho tagliato la stoffa senza convinzione e senza gioia ho cominciato a cucire.
Me lo sono provata e con stupore ho visto che mi stava bene!
Il mio corpo è cambiato, e ci posso fare poco. Posso nutrirmi solo di insalate, camminare per kilometri, stremarmi di addominali, ma non sarà più come prima.
Mi guardo allo specchio a lungo.
Mi rendo conto che posso essere carina e elegante anche con delle forme diverse, anche indossando delle linee diverse.
Ripiego con cura la carta e sorrido al mio nuovo cartamodello.