Cara Ministra,
mi scusi per l'inizio confidenziale, ma dopo tanti attacchi e tante critiche ho pensato che un cenno d'affetto le avrebbe fatto piacere.
Non le scrivo per parlare del famigerato decreto che porta il suo nome, ma già che siamo in un clima di restaurazione vorrei farle umilmente una proposta in merito ai programmi scolastici.
Lei, con la reintroduzione del grembiulino alle elementari, ha dimostrato una particolare attenzione all'abbigliamento e al suo utilizzo.
Mi permetto di farle notare che anche gli studenti delle scuole di grado superiore hanno qualche lacuna sull'argomento (basta guardarsi intorno per capirlo), perciò credo che dovrebbe essere introdotta nei piani di studio una materia inerente al vestiario, alla sua storia, al suo significato.
Qualcuno dovrebbe spiegare alle ragazze che l'abito fa parte di quella che viene comunemente chiamata "comunicazione non verbale" e che la scelta di un capo può influire sulle relazioni sociali.
Bisognerebbe spiegarlo, alle ragazze, la legge secondo la quale quando una donna si piega in avanti, il pantalone scende verso il basso mentre la mutanda di medie dimensioni sale verso l'alto. Se la mutanda è di dimensioni inferiori alla norma viene fagocitata dal pantalone e trascinata verso il basso mettendo in evidenza il canale chiappale. Dato che l'imbarazzo non fa più parte del patrimonio genetico delle giovani (e anche delle meno giovani) e che la sensibilità sacrale si è notevolmente ridotta impedendo alle ragazze di rendersi conto di quanto succede in determinate occasioni, si potrebbe almeno evitare visioni coatte di parti del corpo non sempre all'altezza di essere mostrate. Va sottolineato che non sempre, riprendendo la posizione eretta, i due capi ritornano nella posizione originaria, spesso a causa dell'attrito con il corpo, rimangono in quella appena raggiunta.
L'insegnamento potrebbe essere corredato da esempi pratici, mostrando il tipico caso della commessa mentre allestisce la vetrina con le terga al vetro o che si china a prendere la merce voltando le spalle all'inerme cliente.
Continua…
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