È arrivato il momento di abbandonare gradualmente la zattera da geisha e iniziare a camminare con le scarpe. Il medico mi ha raccomandato di usare una buona scarpa da ginnastica di 1-2 numeri più grande. Ieri sera ho affrontato con coraggio il reparto "scarpe da ginnastica" di un grande negozio. Ho dovuto fare un primo giro di orientamento, era la prima volta che mi avventuravo in questo mondo di gomma e para. E mi sono persa. Avevo paura, passeggiavo zoppicante tra metri di lacci serpeggianti che avevano un'aria così minacciosa e linguacce di stretch simili a coccodrilli in agguato. Mi guardavo in giro, ma non vedevo nemmeno un tacco o una zeppa rassicurante. Ma non potevo mollare, dovevo trovare la mia scarpa. Dovevo rassegnarmi e allungare la mano verso una di quelle calzature dalle proporzioni improbabili.
Una fatica!
Finalmente ne ho individuate 4 o 5 che avevano una forma vagamente femminile. Ma di questa non c'è il numero, quest'altra stringe, schiaccia, ammacca, questa fa male ad infilarla, questa a toglierla. Alla fine l'unica cosa che riesco ad infilare è l'esatto contrario di quello che avrei voluto: una suola carrarmata, come se non bastassero le dimensioni ciclopiche la tomaia è imbottita su ogni lato e, dulcis in fundo, parte della suola e le rifiniture sono rosa confetto!
Sono già in crisi d'astinenza da tacco.
4 commenti:
Ma metti entrambe le scarpe così o l'altra scarpa ha il tacco?
Che vitaccia però.
Guarisci presto!
Sono stata tentata, ma non ero sicura dell'effetto!
è proprio una vitaccia, ma prima dell'operazione era peggio e questi mi consola.
Bè dai le rifiniture in rosa confetto fanno ragazzina, noi giovani 39enni ogni tanto possiamo anche permettercele!
Ciao
giusto giusto....
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