e
Si dice che gli occhi sono lo specchio dell'anima.
Me ne sono convinta quando vidi per la prima volta Gino Strada. Era in tv, lo stavano intervistando. Non riuscivo a staccarmi dai suoi occhi, raramente guardava l'intervistatore, guardava oltre insofferente come se avesse voluto essere altrove. L'espressione era quella di chi sta pensando ad altro, raccontava le attività di emergency con gli occhi fissi di chi ha davanti a sé i luoghi, le persone martoriati dalle guerre.
La quarta di copertina di Gomorra ha confermato la mia convinzione. Gli occhi di Roberto Saviano, occhi ch hanno visto troppo. C'è qualcosa di simili agli occhi di Strada.
Ho letto il libro, ogni pagina un pugno allo stomaco. Di camorra, come molti, ho solo sentito parlare al telegironale, ho letto sui giornali. Ho conosciuto alcune persone eliminate dalla mala del Brenta, anche questo letto sul quotidiano locale. Non è la stessa cosa.
Cosa cambia nell'anima di chi è cresciuto tra tanti morti ammazzati? In chi ha visto tanti corpi dilaniati, in chi ha respirato l'odore del sangue?
Difficile dirlo, ma quegli occhi testimoniano che qualcosa è cambiato.
1 commento:
In questi giorni sto leggendo Gomorra. "Un pugno allo stomaco", come hai detto tu, è un'ottima definizione. E mi colpisce a fondo quando parla del Salento, del basso Salento, la mia terra, i paesi di Las Vegas e quelli "dintra lu Capu". Ed è strano che a volte sia necessario leggere un libro per riflettere su quello che ci circonda. Tutto il marciume è lì, sotto i nostri occhi, ma è evidente che guardano solo ciò che piace e che è comodo; è evidente che guardano, ma non vedono...
Posta un commento