Non mi sono ancora ripresa. Ieri sono stata al matrimonio di mia cugina .
Siamo partiti da Padova alle 8.00, il matromonio era previsto per le 11.00 a Lignano Sabbiadoro.
Dopo un breve rinfresco ristoratore ci siamo recati in chiesa e sul sagrato abbiamo aspettato la sposa. Nell'attesa abbiamo cercato di scoprire chi, tra la marea di gente che ci circondava, fosse lo sposo: nessuno di noi (per noi intendo la parte padovana della famiglia) l'aveva ancora visto.
All'arrivo della sposa su una meravigliosa Mercedes d'epoca la nostra curiosità è stata soddisfatta. Dalla folla si è staccato un uomo vestito di grigio, con gli occhiali neri e i capelli impomatati, si è avvicinato lentamente alla macchina senza staccare lo sguardo dalla sposa, ha aperto la portiera, lei è scesa, lui ha fatto scorrere gli occhi sul suo corpo e con un eloquente gesto fatto con la mano destra, come se stesse suonando ilo clacson, ha esternato il suo gradimento.
Cominciamo bene!
Il matrimonio è stato celebrato da un prete paranoico che invitava in continuazione a mantenere la calma e la serietà ad una chiesa muta e composta.
Poi siamo partiti per il ristorante di proprietà della famiglia dello sposo, incastonato nella campagna friulana. Qui ci siamo resi conto che le distanze sono relative: secondo le indicazioni doveva essere a 10 km da Latisana, ne abbiamo fatti almeno 30. Inutile dire che ci siamo persi.
Tra gli antipasti e i primi gli amici più rumorosi hanno intonato un coro da stadio: O-le-lè, o-la-là. faccelo vedé, faccelo toccà! Lo sposo avvicinandosi al suo tavolo ha messo mano ai pantaloni. Pensavamo tutti ad una finta, e invece... è salito in piedi sulla sedia e si è calato le braghe mostrando a tutti il deretano. Un uomo di classe.
Come mi ero aspettata sono partiti i commenti nei confronti miei e dell'altra mia cugina e del nostro cronico stato di zitelle. A quanto pare pullulava di scapoloni sui quali hanno cercato di attirare il nostro interesse. Le nostre occhiate, li hanno fatti desistere.
Tra una portata e l'altra, tra una Macarena e un po' di revival, siamo arrivati all'immancabile trenino durato almeno un quarto d'ora.
Abbiamo atteso con impazienza la distribuzione delle bomboniere (che io non ho ricevuto per qualche oscuro motivo) come l'andate in pace alla fine della messa.
Stremati ci siamo messi sulla strada del ritorno senza che nessuno ci avesse ancora presentato lo sposo.
Segretamente ognuno di noi ha ringraziato il cielo per i quasi 200 km che ci separano.
4 commenti:
Un evento di gran classe. Sicuramente, ora che è passato sarà fonte di risate per molto molto tempo.
Ciao!!
Comincio adesso a prenderla sul ridere! All'inizio,e per un paio di giorni, ero basita, senza parole, non volevo crederci. Considera che ho fatto un riassunto di quello che è accaduto!
Dimmi che non sono veri i due gesti compiuti dallo sposo...ti prego...
Ti assicuro che sono veri e che non sono stati gli unici...
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