25 marzo 2011

La signora Rita

La signora Rita era la mamma di una mia vicina di casa.
Era alta, dritta come un fuso. I capelli color madreperla, corti, sempre perfettamente in piega. L'immancabile rossetto rosso su una carnagione bianchissima. I tratti duri e strani emanavano una bellezza inspiegabile.
La signora Rita era sempre elegante e in ordine.
Era rimasta vedova molto giovane e doveva gestire le intemperanze di una figlia troppo forte e le indecisioni di una figlia troppo debole.
Quando arrivava sembrava spostare l'aria, impossibile non notare il suo passaggio. Io, bambina, guardavo questa dea lontana con un misto di soggezione e di venerazione.
La signora Rita non era espansiva e affettuosa ma io non potevo che volerle bene.
Un giorno, diventata grande, ci siamo ritrovate durante un pranzo tra ex vicini di casa. Erano passati diversi anni che sulla signora Rita non avevano lasciato segni a parte un leggero aumento di peso.
Ad un certo punto la signora Rita mi ha presa in disparte, mi ha fatto una carezza e, con le mie mani nelle sue, mi ha detto:
"Mi dispiace sai, ma noi siamo diverse e sappiamo riconoscerci. Per me è stato facile: ai miei tempi ci si sposava perchè era così e poi ci si lasciava trascinare dalla vita. Per te sarà più difficile."
Al momento la frase mi ha spiazzata, non ne comprendevo il significato.
Non so ancora bene cosa voglia dire essere "diverse", facile comunque non lo è stato e non lo è ancora.

17 marzo 2011

Le parole che non ho più detto: brose

BROSA: è l'incrostazione composta di sangue rappreso e polvere di varia origine che si forma sulle escoriazioni prodotte da cadute accidentali. Per estensione è anche l'incrostazione alla base del naso dei bambini snarociosi.
Quand'ero piccola le ginocchia dei bambini, e a volte anche i gomiti, erano sempre ricoperte da brose.
Questo dipendeva dai giochi  fatti con sprezzo del pericolo come le derapate con la bici sulla ghiaia, le corse per i campi, le arrampicate sugli alberi e i relativi tuffi. Le cadute provocavano delle escoriazioni immediatamente pulite soffiandoci sopra e irrorate da un disinfettante naturale: lo sputo.
I bambini esibivano con orgoglio le proprie brose simbolo di una certa superiorità di carattere.
La brosa è scomparsa dal linguaggio e dalle ginocchia.
Ora i bambini praticano una diversa attività fisica, sotto stretto controllo degli adulti che prevengono qualsiasi tipo di ferita per evitare fastidiose denunce da parte dei genitori.

16 marzo 2011

Le parole che non ho più detto: snarocioso

SNAROCIOSO: si diceva, in senso denigratorio, di un bambino col "snarocio" al naso.
Snarocio è il muco che cola, snarocioso colui che ha il muco che cola dal naso.
Equivale un po' a "pivello".
Oggi è sparito dal linguaggio comune di chi parla comunemente il dialetto, come sono spariti i bambini con il mocio al naso. Ora vedo solo bambini con nasetti pulitissimi e quasi mai arrossati.
Con lo snarocio sono sparite anche le "brose" dai nasi dei bambini.

Le parole che non ho più detto

Mi sono tornate in mente parole che non uso più da tempo, parole nel mio dialetto che facevano parte di un uso comune che si è inesorabilmente livellato sull'italiano.
Sono parole dal suono strano che non si usano più perchè è venuta meno quella cultura o perchè non esiste più quello che significavano.
A queste parole voglio dare un po' di spazio perchè fanno anche loro parte di me.

11 marzo 2011

Età

Ultimamente le persone con cui mi diverto maggiormente hanno un bel po' di anni più di me.
O io sono vecchia dentro, o loro sono molto più "giovani" di tante persone che frequento e che hanno la mia età.
Naturalmente propendo per la seconda ipotesi.