25 aprile 2009

L’età

Non conta l'età anagrafica, ma quella che ti senti. È una frase che ti dicono le amiche per tirarti un po' su. Che ti ripeti quando ti scade la patente per la seconda volta o quando vuoi giustificare l'acquisto di una maglietta da teen-ager o un atteggiamento da "non sono una signora". O quando indossi un paio di scarpe da ginnastica con gli inserti rosa confetto.
La mia è l'età pensionabile.
Non perché mi senta vecchia e stanca. Alla soglia dei 40 non mi sono mai sentita meglio. Sono a casa da un mese e non mi sono annoiata nemmeno un minuto. Ho tutto il tempo per dedicarmi a ciò che amo fare: posso finalmente leggere a qualsiasi ora, guardarmi un bel film anche di prima mattina, tagliare e cucire una nuova camicetta, passeggiare in giardino e osservare la lenta crescita dei miei bonsai. Posso prendere la bicicletta e gironzolare senza meta. Posso anche oziare sul divano seguendo il corso dei miei disordinati pensieri accarezzando la schiena del mio gatto ronfante. O guardare le nuvole nel cielo.
Posso non preoccuparmi della sveglia che potrebbe non suonare, del traffico bloccato, dell'autobus che non passa, dell'orologio del lavoro. Posso evitare di fare la spesa nelle ore di punta, o di fare la fila in posta per pagare una bolletta.

Posso.

Devo solo evitare di pensare che questa situazione durerà solo un altro mese e che la mia età pensionabile, anagraficamente parlando, viene procrastinata ogni anno sempre di più e che quando arriverà il momento sarò troppo vecchia e stanca per fare tutte queste cose. Sigh!

22 aprile 2009

Post-operatorio 2

È arrivato il momento di abbandonare gradualmente la zattera da geisha e iniziare a camminare con le scarpe. Il medico mi ha raccomandato di usare una buona scarpa da ginnastica di 1-2 numeri più grande. Ieri sera ho affrontato con coraggio il reparto "scarpe da ginnastica" di un grande negozio. Ho dovuto fare un primo giro di orientamento, era la prima volta che mi avventuravo in questo mondo di gomma e para. E mi sono persa. Avevo paura, passeggiavo zoppicante tra metri di lacci serpeggianti che avevano un'aria così minacciosa e linguacce di stretch simili a coccodrilli in agguato. Mi guardavo in giro, ma non vedevo nemmeno un tacco o una zeppa rassicurante. Ma non potevo mollare, dovevo trovare la mia scarpa. Dovevo rassegnarmi e allungare la mano verso una di quelle calzature dalle proporzioni improbabili.

Una fatica!

Finalmente ne ho individuate 4 o 5 che avevano una forma vagamente femminile. Ma di questa non c'è il numero, quest'altra stringe, schiaccia, ammacca, questa fa male ad infilarla, questa a toglierla. Alla fine l'unica cosa che riesco ad infilare è l'esatto contrario di quello che avrei voluto: una suola carrarmata, come se non bastassero le dimensioni ciclopiche la tomaia è imbottita su ogni lato e, dulcis in fundo, parte della suola e le rifiniture sono rosa confetto!

Sono già in crisi d'astinenza da tacco.

19 aprile 2009

Dove meno te l'aspetti

Venerdi ho scoperto che proprio di fronte alla spiaggia più amata dai padovani, a pochi metri dal torbido mare della laguna c'è un paradiso sommerso.
Sono le "tegnue", rocce sommerse così chiamate dai pescatori per la loro capacità di trattenere, e quindi di rompere, le reti. Con mia grande sorpresa ho visto dei fondali ricchi di forme di vita, con dei colori che mai avrei immaginato. Io ho sempre creduto che l'alto Adriatico fosse un mare in bianco e nero.
Prendo in prestito una foto di Piero Mescalchin, presidente dell'associazione "Tegnue di Chioggia". Vale molto più di qualsiasi tentativo di descrizione.
I video presenti sul sito www.tegnue.it sono assolutamente da vedere.

15 aprile 2009

Come Carrie Bradshaw

In questi giorni sto lavorando molto al computer. Non posso ancora stare seduta alla scrivania perciò lavoro a letto, come Carrie Bradshaw, con il computer appoggiato su un paio di libri, una tazza di the… mi manca però la sigaretta. Mi manca in tutti i sensi: nel senso che non ho la sigaretta accesa tra le labbra e nel senso che ne sento tanto la mancanza. Prima dell'intervento ho deciso di smettere e almeno una volta al giorno dedico qualche minuto al ricordo dei bei momenti passati insieme.

Ma questa non è l'unica differenza. Abito in un paese della operosa provincia veneta e non in un'elegante via di New York; non scrivo ironici pezzi per un importante quotidiano, ma al momento tecniche descrizioni di alcuni prodotti bancari per un'associazione di consumatori; il mio armadio contiene vestiti di un'unica sconosciuta stilista, cioè io.

E poi ai piedi del mio letto non ci sono quelle meravigliose, costosissime, scomodissime scarpe di Manolo Blahnik, ,ma una sneacker sinistra, una ciabatta sinistra e per il piede destro una zattera orrenda che si chiama Talus.

Le mie amiche per rincuorarmi mi hanno detto che sembro una gheisha, a me sembro più la figlia segreta di Lurch.

12 aprile 2009

10 aprile 2009

08 aprile 2009

Considerazioni

Manco dal lavoro da 15 giorni. Ne sono successe di cose!
Una collega ha una storia con un collega. Un'altra è tornata dal marito, ma continua a frequentare l'amante e ha una corrispondenza erotica con un terzo.
Sono impegnate le mie colleghe!
Così impegnate che non hanno ancora trovato due minuti per chiedermi come sto.

07 aprile 2009

Il giardino dei Mici Gattini

Cinque anni fa ho acquistato la mia casa, un mini appartamento con un ampio giardino. Era ancora in costruzione, ma già mi vedevo un gatto zampettare tra i fiori, rincorrere le lucertole, ma soprattutto vigilare dal davanzale e ronfare sullo zerbino.
I miei desideri sono stati esauditi. Abbondantemente.

Sei mesi fa finalmente è arrivato il mio nero micione, che zampetta tra i fiori, rincorre le lucertole... Ma non è solo.

Per qualche oscuro motivo il mio giardino attira i gatti di tutto il quartiere. Se 2 occhi curiosi mi guardano dalla finestra della cucina non è detto che siano quelli del mio gatto. Anzi!
Al momento ho registrato la presenza di:
  1. La Gatta Prociona, splendida meticcia con il pelo lungo e la coda a righe. Molto affettuosa e intraprendente non disdegna placide incursioni all'interno della casa.

  2. La Gatta Azzurra, sorella della Gatta Prociona è più riservata e solitaria. Deve il suo nome ai riflessi azzuri del suo pelo sotto il sole.

  3. Il Gattaccio, grosso e litigioso maschio bianco e grigio. Il suo sport preferito è ululare come un coyote e rincorrere la Gatta Prociona.

  4. La Marmorina, gatta meticcia con il manto a squama di tartaruga che fa rare comparizioni, ma sempre d'effetto. La trovi a dormire sullo zerbino nelle notti di pioggia o a spiarti dalla finestra.

  5. Il Certosino, elegante e silenzioso. Compare e scompare come un fantasma.

E poi c'è il mio, deliziosa nuvola di pelo, che non esce mai dal giardino, che aspetta pazientemente che la Prociona lo venga a trovare e che comunque preferisce la mia compagnia a quella dei suoi simili.


02 aprile 2009

Post-operatorio

Una settimana fa, proprio a quest'ora, stavo uscendo dalla sala operatoria, venivo riportata nella mia stanza e lasciata sul mio lettino serena e felice. Quella sostanza che mi hanno inniettato prima e durante l'operazione è qualcosa di "stupefacente"!
Sono stata sotto posta ad una osteotomia di Reverin-Green di M1 + osteotomia di Weil di M2 e M3 + allungamento a z del tendine estensore lungo del secondo dito.
Mi hanno massacrato un piede.
Nonostante 3 delle mie ossa sia state affettate, ridotte, limate, avvitate, sto bene! Mi aspettavo dei dolori insopportabili, invece sono poco più intensi di quelli che avevo prima. Sono stata fortunata.
Ora sono costretta in casa, mi posso muovere pochissimo e con una orrenda calzatura che mi fa ancheggiare in maniera ridicola!
Il lato positivo della cosa è che posso finalmente oziare senza sentirmi in colpa, navigare in internet a qualsiasi ora e leggeere, leggere leggere...