31 luglio 2006

Il disobbediente

Quando le apparenze ingannano...


Lo conobbi all'uscita dal cinema, era con un collega. Eravamo andati a vedere Bread and Roses di Ken Loach e gia' questo era indizio di un certo comune modo di pensare. Decidemmo di andare a prendere una birra. La serata passo' piacevolmente, il nuovo conosciuto si rivelo' pieno di interessi, brillante e simpatico tanto che decisi di darli il mio numero di telefono e di rivederlo al piu' presto. I primi contatti telefonici mi avevano gia' insospettito: parlava del nome che avremmo dato al nostro figlio maschio, nome che manco mi piaceva! Beh, prendendolo per un burlone non ci badai piu' di tanto e ho accettai l'invito. Il gentiluomo si offri' di venirmi a prendere. Cautamente gli diedi appuntamento non proprio sotto casa... E venne il giorno fatidico, la natura mi lancio' dei segnali (pioveva a dirotto, lampi e tuoni si scatenavano sopra la mia testa), ma li ignorai. Squillo' il telefono al mio: "Pronto?", la risposta fu: "Sono arrivato in questo cazzo di paese di merda!" (tradotto dal dialetto veneto che suonava piu' o meno cosi: (So' riva' so 'sto casso de paese de merda).
Guardai mia madre implorante ma non trovai il supporto che cercavo, mi disse che era troppo tardi e che dovevo farmi coraggio e affrontare la situazione.
Uscii...
All'appuntamento lui si presento con un regalo, tiro' fuori un pacchetto con la forma di un lungo e sottile cono. Poteva sembrare un fiore! Ah, ah, ingenua! Si trattava di un picchio di legno con una piuma colorata in testa che, grazie ad una molla, scendeva lungo un filo di ferro becchettandolo. Romantico no?
Erano le 18.30 e lui non aveva idea di dove andare. Ci rifugiammo in una pizzeria a pochi kilometri da casa mia.
Ore 19.00. Lui, io e il cameriere.
Inizio' immediatamente a parlare e mi racconto' di quanto fosse difficile la vita, di quanto lui si sentisse estraneo a questo mondo, di come non rieuscisse a sostenere i ritmi odierni... la frase precisa fu (sempre tradotto dal dialetto veneto): "Il mondo e' a 25 e io sono fermo a 5". Poi ha iniziato una lunga e dettagliata descrizione delle cariche della polizia durante le manifestazioni dei no-global, insistendo, cercando di convincermi sulla soddisfazione provata
mentre si ricevono delle mangannelate. Per concludere mi ha invitato al G8 che si sarebbe tenuto da li' a poco a Genova.
Ero cosi' interessata che mi sono fumata quasi un pacchetto di sigarette.
Alle 20.00 avevavo gia' bevuto caffe' e amaro... E la serata era ancora lunga...
Abbiamo preso la macchina e dove poteva portarmi un no-global??? Al Warner Village!!! E si e'
bevuto anche una CocaCola!!! Ho abbassato gli occhi e ho visto che ai piedi portava delle Nike!!! Non male per un no-global...
Ore 22.30 non avevamo piu' niente da dirci (o meglio LUI aveva finito di sfogare su di me tutte le sue depressioni). Mi riporta alla macchina, un goffo tentativo di bacio (da parte sua),
un'abile scarto (da parte mia), la solita scusa (sono stanca, vorrei tornare a casa...) e... anche questa e' fatta!

C'e' stato un piccolo strascico di sms che trasudavano affetto nei miei confronti, che sottolineavano la sua immensa sensibilita in contrasto con la mia ruvidezza,ma per fortuna e' durato poco.

27 luglio 2006

Il pasticcere pasticcione


Il pasticcere e' forse il soggetto che ha piu' stuzzicato la mia vanita'.
Giugno 2001, l'anno della mia laurea. E l'anno della laurea della mia (ex) amica C. che, per festeggiare, organizzo' una festa a casa sua. Tutta eccitata ci informo' che avrebbe invitato il pasticcere del suo paese, un ragazzotto molto carino che la faceva fremere di desiderio. Il racconto di cotanta prestanza scateno' l'istinto predatorio di un'altra nosta (ex) amica: D.
Arrivo' il giorno della festa e finalmente comparve questo adone.
In effetti il ragazzo aveva proprio un bel fisico! D. dopo qualche bicchiere diede perse ogni inibizione dando sfogo alla sua opera di seduzione un po'
Dopo qualche giorno C. venne da me per parlare dei suoi problemi con D. Ad un certo punto C. ricevette una telefonata dal pasticcere che insistette per venire fino a casa mia.
Passammo il pomeriggio sui Colli Euganei tutti insieme appassionatamente.
Vestiti i panni di Cupido cercavo di creare piu' occasioni possibili per avvicinare C. al pasticcere (continuo a chiamarlo cosi' perche' ne ho dimenticato il nome), ma lui invece si avvicinava a me...
Non sapevo piu' cosa fare: lui piaceva a ben 2 delle mie amiche, quindi era un intoccabile!
A fine serata, con una scusa, lascio' rincasare C. e... mi bacio'!!!
Come dice il proverbio: tra i due litiganti...
Iniziarono cosi' i nostri incontri segreti, cercando di non farci scoprire dalle 2 pretendenti. Da subito capii che non avevamo molti argomenti in comune, speravo almeno in un po' di sano sesso. Macche'... Mentre percorravamo le buie strade dei Colli piene di anfratti invitanti e niente. Per una, due volte... alla terza, sotto casa mia, con i miei genitori a pochi metri, illuminata a giorno dai fari della villa del vicino arriva la tanto agognata proposta: "Andiamo sul sedile dietro???"
O era un esibizionista, o era proprio stupido. In entranbi i casi non faceva per me.
Eliminato!

21 luglio 2006

L'intollerante

L'intollerante inizia la galleria di tipi "strani" che ho attirato e che, ahime', ho frequentato per brevi periodi.

Lo conobbi al bar dove lavoravo. Era un amico di una mia collega. Biondo, capello lungo, non particolarmente bello, poteva sembrare anche simpatico. Mi ha corteggiato per un po' e mi ha chiesto di uscire. Anzi si e' autoinvitato: aveva deciso di uscire con me quella sera ma io avevo gia' un impegno con dei miei amici e cosi' si e' aggregato alla comitiva.
Non e' stata una serata da ricordare, per lui! Siamo andati al cinema, il film Baby of Macoon non e' stato di suo gradimento...ho temuto per la mia incolumita'! Ma come dargli torto: non e' un film per tutti!
Nonostante tutto ci ha riprovato. E io, ammorbita dai sensi di colpa, ho accettato l'invito. ho scelto io il posto, un locale "alternativo" dove servivano dell'ottimo fragolino e che frequentavo spesso con i miei amici "alternativi". Inutile dire che non ha apprezzato... Ad un certo punto, mentre stavamo "ambilmente" conversando e' entrato un ragazzo senegalese con il suo carico di accendini e cianfrusaglia varia. Il proprietario del locale, che lo conosceva bene, l'ha lasciato fare. Il mio (non ce la faccio a definirlo amico, non ce la faccio) ha reagito violentemente allontanandolo sgarbatamente. La mia reazione e' stata altrettanto violenta: gli ho mollato un calcio sotto il tavolo.
Nonostante questo L'intollerante ha continuato nella sua opera di seduzione (quando si ha fascino...).
Qualche giorno dopo si e' autoinvitato (il lupo perde il pelo...) ad una gita a Mantova che avevo organizzato con una mia compagna di universita'. Gia' all'inizio la giornata si presentava pesante: un disguido con gli orari del treno l'aveva fatto andare via di testa.
Quando poi ho notato il suo abbigliamento ho capito che tra me e lui non poteva esserci proprio nulla. Aveva adottato uno stile marinaresco: pantalone largo bianco, maglione di cotone blu e, cigliegina sulla torta, dei calzini verde oliva!!! Particolare insignificante per le piu', ma io avevo avuto un fidanzato con una passione maniacale per i calzini in filo di scozia e perfettamente intonati all'abbigliamento, e la sua mania era diventata la mia.
La giornata e' proseguita fra le tensioni.
Al ritorno ho deciso che non poteva esserci un seguito. Scesa la mia amica a Vicenza ho aproffittato del tempo che rimaneva fino a Padova per fargli un bel discorsetto.
Coperta da degli enormi occhiali neri ho iniziato a parlargli delle affinita' elettive, delle sensazioni che si provano a livello epidermico, del fatto che queste provavano che eravamo incompatibili... Non credo che lui abbia capito granche', lo sconosciuto che sedeva di fronte a me pero' si e' divertito tantissimo!
Non avra' capito molto, ma me lo sono tolto dai piedi!
Missione compiuta.

20 luglio 2006

Kissing Jessica Stein

Vidi il film appena uscito (nel 2001), durante le feste natalizie. Ci andai con la mia amica Sara che rise come una pazza mentre io, con gli occhi sbarrati e la bocca aperta, ripetevo: "Ma sono io..."
Kissing Jessica Stein e' una commedia divertente. La protagonista e' una trentenne single (genere che continua a funzionare in letteratura come al cinema) che ha smesso di uscire con gli uomini dopo una serie di appuntamenti deludenti. Il film inizia proprio cosi' con un sequenza di immagini che ritraggono Jessica e i suoi improbabili spasimanti in altrettanti improbabili luoghi. Per non parlare delle conversazioni surreali!
Sara rideva perche' sembrava stessero parlando di me. Anche io avevo collezionato tipi strani, appuntamenti disastrosi e fughe carambolesche. Io mi consolavo all'idea che le situazioni come le mie fossero state raccontate in un film.
Jessica delusa dall'universo maschile risponde ad un annuncio "Donna cerca Donna" pubblicato sul giornale per il quale lavora. L'inserzionista è Helene una disinibita ragazzona annoiata ed in cerca di nuove emozioni. Sara' l'inizio di un lento percorso di educazione all'amore saffico.
Io non ho seguito il suo esempio, mi sono inestardita nella faticosa ricerca di un amore eteresessuale. Ricerca inutile sul piano sentimentale, ma che mi ha permesso di aumentare la mia collezione di maschi nevrotici, infantili, intellettualmente inattivi, privi di iniziativa... in una parola infrequentabili.

14 luglio 2006

Condannate

Condannate, siamo condannate da sempre ad una castita' non voluta.
Tutto e' iniziato secoli fa, con l'affermazione del Cristianesimo e con la fobia dei Padri della Chiesa nei confronti del sesso femminile visto come un pericoloso nemico dell'ordine pubblico. Essere demoniaco a causa delle animalesce pulsioni scatenate nel uomo, essere impuro per la mensile condanna, stregonesca consorte di Satana la donna per secoli e' stata relegata in casa, educata alla gestione domestica e alla perpetuazione della razza.
Poi e' arivato il Dolce Stil Novo a proporre un modello femminile fatto di donne eteree, asessuate, elevate ad altezze angeliche dall'impotente sentimento del maschio intellettuale.
Passando per gli struggimenti amorosi di Leopardi per la defunta Silvia, arriviamo al bigottissimo dopoguerra, ai ricami sulle camicie da notte che annunciavano Non lo fo' per piacer mio per dare un figlio a Dio... Ancora dopo la "rivoluzione sessuale" degli anni '70 alcuni pretini di campagna, durante la confessione, non avevano imbarazzo a chiedere alle loro pecorelle con quanta frequenza avevano rapporti (sotto il tetto coniugale, s'intende), se provavano piacere o se lo facevano per assecondare le amanie del marito, se usavano o meno precauzioni proibite.
Situazione pesante, non c'e' dubbio.
Ore le cose sono molto cambiate. Si potrebbe gridare con giubilo: "Che fortuna!"
Mah...
Se da un lato e' vero che abbiamo preso possesso del nostro corpo, dei nostri desideri, dei nostri pruriti, se consideriamo l'equazione: l'uomo pensa solo al sesso=la donna e' disponibile, il risultato dovrebbe essere scoppiettante come dei fuochi d'artificio il 15 agosto!!!
Invece...
Le nostre nonne potevano ribellarsi: nell'intimo della loro alcova, complici l'oscurita' e accoglienti fienili o fumanti stalle, il peccaminoso esercizio del piacere veniva perpetrato sfidando le eterne fiamme dell'inferno.
Noi invece no. Trovare un maschio nostro coetaneo sessualmente interessato e' praticamente impossibile. Anche se a parole...
Oggi il30-40enne e' sempre piu' concetrato su se stesso, su una carriera spesso inesistente. Coccolato dalla mamma-chioccia, attaccato ai suoi hobby (la moto, la macchina, la pesca...) come una cozza allo scoglio, gli rimangono poche energie da concetrare sul malloppetto in modo che possa ergersi orgoglioso in tutta la sua possenza.
E non c'e' modo di ribellarsi a questa situazione...

12 luglio 2006

Certe donne


Certe donne non sono fatte per essere domate. Devono restare libere finche' non trovano qualcuno di altrettanto selvaggio col quale correre.
Carrie, Sex and the City

11 luglio 2006

Non ho l'eta'...

E' da un po' che se ne parla. All'inizio sembrava un nuovo passatempo per ricche signore annoiate o per stelline decadute che vogliono far di nuovo parlare di se'. Insomma, un argomento frivolo da giornaletto scandalistico o da riempitivo per il telegiornale estivo.
Poi sono cominciati i racconti degli amici. E la cosa e' diventata tremendamente reale.
Sto parlando delle relazioni tra maschi ventenni e signore mature dai 35 in su.
All'inizio non riuscivo a capire,anzi mi scandalizzavo proprio! Ma poi ho capito: avevo solo sbagliato prospettiva!
Nella mia ingenua ignoranza mi immaginavo smaliziate mantidi religiose a caccia di cuccioli d'uomo, spudoratamente seduttive, felinamente ammaliatrici, demoniache, pronte ad artigliare la preda... Forse ho un po' esagerato! Ritornando con i piedi per terra: secondo la mia visione l'opera seduttiva partiva dalle donne. Questo mi infondeva un senso di tristezza infinita.
Mai, mi sarei immaginata il contrario! Non si e' mai visto!
E, invece ho dovuto ricredermi...
E' sucesso proprio a me!
Ho lavorato al seggio durante lo scorso referendum. Uno degli scrutatori, un aitante ventiduenne con un forte interesse per le grazie femminili, ha iniziato a farmi una corte serrata fino a diventare un bel po' imbarazzante. Diretto, senza pudore, non mi ha mollato per un attimo. All'inizio l'ho trovato divertente, ma poi mi e' scattato anche un certo moto d'orgoglio!
Qualsiasi fortezza ben difesa crollerebbe sotto i colpi della lusinga. Qualsiasi dama di ghiaccio si scioglierebbe al caldo alito dell'adulazione.
Sia chiaro, non ho mai pensato che il cucciolo si sia innamorato follemente di me. Non mi sono rincitrullita a tal punto!
Non vedo nemmeno un futuro con una persona cosi' lontana da me (figuriamoci! e' ancora uno studente). Mi risulta ancora difficile pensare alle unioni di questo tipo come a qualcosa di duraturo (e i fatti mi stanno dando ragione).
Ma, perche' non prendersi la rivincita?!?
Fino a pochi anni fa una donna sui 30 anni era gia' considerata sul viale del tramonto, a 40 una donna finita (un mio amico molto carinamente me lo ripete ancora oggi), e cosi' via.
Gli uomini attempati (loro si autodefinirebbero "affascinanti quara/cinqua/sessa'ntenni") non guardano le loro coetanee se non in qualche fortuita, miracolosa occasione provocando fenomeni di depressione acuta, alcolismo latente, lifting esasperato.
Vendetta tremenda vendetta!
Adesso, senza fare tanta fatica (non serve essere palestrate, con le tette dure come il marmo, con un culo alto e sodo), possiamo toglierci la soddisfazione di avere nel nostro letto muscoli guizzanti, pelle liscia e perche' no, degli amanti instancabili.

05 luglio 2006

Mamma Casetta

Qualche giorno fa ho sentito un intervento in radio dove, una post-femminista (non ricordo se psicoterapeuta, sociologa o cos'altro) si lamentava del fatto che fin da piccole le donne sono soggette a discriminazione sessuale. Tutto questo attraverso i giochi.Ai maschietti vengono forniti macchinine, robot, soldatini, armi di vario genere...A noi povere femminucce, invece, pentolame, dolce forno, il mini ferro da stiro... io avevo anche una piccola macchina per cucire!Secondo l'opinionista questo tipo di regali spingerebbe le femminucce verso una vita da casalinga piu' o meno a tempo pieno. I giochi tipo "mamma casetta" non permetterebbero alle future donne di sviluppare altre capacita' se non quelle casalinghe.
Non sono per niente d'accordo! Date per assodate le nostre maggiori capacita' pratiche, l'allenamento alle faccende domestiche che, come dice l'opinionista, ci viene imposto, ci porta a saperci arrangiare molto meglio dei nostri amici maschi. Basta fare un confronto tra 2 single di sesso opposto. Conosco maschi con la dispensa piena di zuppe precotte, risotti in busta... Uomini che se sono a piu' di 100 metri da una pizzeria da asporto o da un venditore di kebab vanno via di testa.Vi hanno mai chiamato per sapere a quanto gradi va lavata una camicia?Vi hanno mai chiesto, con lo sguardo implorante, di attaccare un bottone?Noi queste informazioni ce le abbiamo nel DNA! Informazioni che poi vengono sviluppate nel corso degli anni. In conclusione, ben venga Mamma Casetta!
PS: io i vestiti me li faccio da sola!

03 luglio 2006

Allor che all'opre femminili intenta...


Le nostre belle favole devono essere state lette anche dai nostri amici maschi. Non parlo di quelli che crescendo si sono immedesimati in Cenerentola al ballo sognano di ricoprirsi di lustrini e di indossare improbabile scarpette di cristallo. Ma proprio di quelli che ci fanno palpitare il cuore, per i quali siamo disposte a fare follie e con cui cerchiamo di avere una relazione piu' o meno duratura.

Ho l'impressione che il maschio medio, nel momento in cui si mette alla ricerca di una donna, insegua quell'ideale femminile proposto dalle fiabe. Le avete presenti le protagoniste?Cenerentola e Biancaneve sono delle ottime massaie: la prima spazza, lava stira, si copre il capo di cenere e quando incontra il principe al ballo non ha nemmeno un callo; la seconda, nonostante fosse abituata a vivere in un castello, non batte ciglio quando si trova catapultata in una baita! e con 7 uomini da accudire (il fatto che siano dei nani e' ininfluente)!

Biancaneve e la Bella Addormentata, sono aspettano solo che Lui le svegli dal loro sonno profondo con un bacio e neanche dopo essere state risvegliate non hanno l'aria tanto sveglia. Nonostante la rottura dell'incantesimo loro rimangono incantate. Non hanno occhi che per il loro salvatore. Eccole li', con lo sguardo sognante fisso negli occhi del Principe (forse per non vedere quegli orrendi pantaloncini a sbuffo e la calzamaglia bianca, che a noi donne la calza bianca non e' mai piaciuta). Ecco, questo e' il loro ideale, se poi ci aggiungiamo un fisico da Barbie...(mi viene il dubbio che abbiano giocato anche loro con le nostre bambole...).

Abili casalinghe dall'ugola d'oro che fanno le pulizie sorridendo e cantando; adorabili mogliettine sempre innamorate e sempre in ordine che attendono pazientemente che il marito torni dal lavoro. Molta della produzione cinematografica americana degli anni '50-'60 ripropone questo modello di donna.

E poi devono essere anche bravine a letto, cosa credete che voglia dire "Lieto fine"????Continua...

01 luglio 2006

Il Rospo e la Principessa



(come non rimanere a vita delle Belle Addormentate)
Fin da piccole le nostre mamme, le nostre nonne, le nostre zie, nonche' varie figure femminili che ci gravitano attorno, ci fanno credere che noi, piccoli e teneri esserini indifesi, siamo destinate a diventare delle principesse. E i nostri padri rincarano la dose chiamandoci: "La mia principessina..." Prima di andare a letto ti propinano favole nelle quali la protagonista (guarda caso) e' una principessa, o al massimo lo diventa. E qui hanno raggiunto un grado altissimo di sadismo: ti addormenti e non puoi fare a meno di sognare il principe! E poi cresci, cresci, cresci nella convinzione che prima o poi incontrerai un rospo, lo bacerai e... puff! si trasformera' in un bellissimo Principe Azzurro. ahhh! Lui verra' da te! Arrivera'...magari non su un cavallo bianco, potrebbe crearti un certo imbarazzo, potrebbe andare bene, vediamo, una spider? se ti piacciono le cose enormi, un SUV? se sei per i ninnoli, una smart? se sei una sportiva, una moto? se sei una sfigata una 127 turchese. E tu sei li', sguardo sognante, che aspetti, aspetti e un giorno... ECCOLO!!!! E' PROPRIO LUI!!!! Lo ricosci, bello, affascinante. Ti si avvicina guardandoti dritta negli occhi. Ti prende tra le sue forti braccia, ti bacia e... puff! Si trasforma in rospo!

Miss Golightly


Holly Golightly e' il nome della protagonista di Colazione da Tiffany.

L'interpretazione che ne ha dato Audrey Hepburn e', a mio avviso, spettacolare. La Holly Golightly nel libro di Truman Capote e' completamente diversa. La prima dolce, romantica, censurata; la seconda piu' smaliziata, disillusa, moderna.

Entrambe le Holly sono "in transito" come e' specificato sul biglietto da visita.

Prendo in prestito il nome di di questa donna dalla personalita' diversa a seconda degli uomini che l'hanno raccontanta per raccontare storie di donne partendo dalle mie tragicomiche esperienze personali.