30 dicembre 2006


27 dicembre 2006

In quei giorni


In quei giorni sono lunatica con tendenza alla depressione.
In quei giorni mi sento gonfia come un pallone.
In quei giorni mi spuntano due canini da vampiro e ho una voglia matta di azzannare qualcuno al collo.
In quei giorni telefono a mio padre chiedendogli perche' si e' impegnato tanto per farmi nascere femmina (lo ha sempre sostenuto lui).
In quei giorni mangio un sacco di cioccolata.
In quei giorni soffro come una cane.
In quei giorni ripeto in continuazione:"Se fossi nata uomo...".
Una volta mia madre mi rispose:"Se fossi nata uomo a quest'ora avresti il fidanzato".
Da quel giorno ho ridotto drasticamente le mie frequentazioni gay.
(Per i digiuni di botanica, quella nella foto e' una camelia)

25 dicembre 2006

Grazie Babbo Natale!











Grazie di cuore alle mie amiche Elena ed Elisa che hanno arricchito la mia biblioteca con questi due graditissimi volumi.

23 dicembre 2006

O tempora,o mores!


Sono lontani i tempi in cui il sesso femminile era considerato un tesoro da conquistare, una fortezza da espugnare, il centro dei maschili pensieri. Quando l’Aretino dedicava i suoi sonetti all’incontro tra la potta e il cazzo; quando Boccaccio descriveva ne Decameron macchinosi sotterfugi dei protagonisti per raggiungere l’agognato amore. Solo per fare alcuni esempi: so che ce ne sono degli altri, ma al momento non mi vengono in mente

Ora che i novelli trovatori sono rinchiusi in una scatola mediatica i messaggi che ci arrivano sono di tutt’altra natura.
Generalmente all’ora di pranzo siamo bombardati di pubblicità dedicata all’universo femminile.
Il triangolo rosso (figura geometrica con evidenti rimandi) della crema Vagisil già di per sé evoca situazioni poco piacevoli. Il ritornello poi:se il tuo problema è un fastidioso prurito intimo…Se poi ci si informa un po’ si scopre che è indicata anche in caso di secchezza vaginale.
Il detergente Infasil è clinicamente testato, è indicato anche in caso di infiammazioni. Ne è la prova la povera ragazza che va a scalare una montagna con la madre. Cammina lentamente con una smorfia di dolore sul volto. Anche lei vittima di un "fastidioso" problema intimo.
Passando agli assorbenti. Tena Lady ha un innovativo sistema odor control che ti fa stare sicura in ogni momento, anche mentre sgambetti in calzamaglia.
E poi quelli per flussi leggeri, abbondanti, per la notte, per la presa d’aria del treno…
Quello che ne esce non è certo uno scenario idilliaco. Sembra che tra le nostre gembe si nasconda un ricettacolo di germi, infiammazioni, rossori, pruriti. Chi potrebbe mai desiderate di avvicinarsi.
E pensare che chi gratta spesso e volentieri le proprie parti basse non sono propriamente le donne.
Possibile che nessuno abbia ancora pensato ad una soluzione per quel fastidioso (per chi guarda) prurito intimo?

18 dicembre 2006

Non ci sono paragoni!

Per Natale ho deciso di regalarmi un nuovo monitor per il mio vecchio computer.
Ieri mi sono trovata per caso davanti ad un negozio di elettrodomestici che esponeva un cartello enorme: 15% DI SCONTO SU TUTTO!
Attratta da questo irresistibile canto di sirena sono entrata!Mi avvicino al reparto computer e vedo un monitor 19" a 203 euro, mi piace ma l'hanno terminato, e' rimasto solo quello in esposizione. Cerco di contrattare con il commesso che mi impartisce la prima lezione: i monitor in esposizione sono migliori di quelli chiusi nella loro confezione. Infatti posso controllare che non ci siano pixel bruciati. La garanzia non prevede la sostituzione se ci sono meno di 3 pixel bruciati.E io che pensavo che un prodotto usato valesse meno...Che ignorante!
Va be' lo prendo lo stesso. Arrivo alla cassa con un bigliettino con su scritto il codice del prodotto mentre il commesso mi inscatola il monitor. Consegno il biglietto alla cassiera che mi chiede 239 euro. Ma come?!? Il prezzo esposto e' 203! E lei impassibile: "Certo lei ha lo sconto se decide di fare il finanziamento, se paga in contanti il prezzo e' pieno".
Seconda lezione: una volta se pagavi in contanti ti facevano lo sconto, adesso, nell'era moderna i soldi sono volgari, sporchi e volgari e non li vuole piu' nessuno. Per evitare di essere contaminati i negozianti ti fanno lo sconto se ti accolli un finanziamento. A meno che venditore e finanziatore... ma sono solo illazioni.
Me ne sono andata lasciando li' tutto tranne le mie coordinate bancarie.
E' proprio il caso di dirlo: non ci sono paragoni...

15 dicembre 2006

Ma fatevi i fatti vostri!

Nella provincia di Padova si inaugura una nuova scuola intitolata a San Domenico Savio. Alla cerimonia doveva essere presente anche il vescovo. Ma il premuroso dirigente didattico glielo vieta per non urtare i non cattolici. In effetti la scuola intitolata al santo che si e' dedicato all'insegnamento dei bambini e' frequentata anche da piccoli musulmani.
Non risulta che ci siano state richieste o lamentaele in tal senso da parte delle famiglie musulmane.

Per molti uffici, scuole e strade del Regno Unito, quello del 2006 sarà una Natale senza decorazioni, festeggiamenti e simboli natalizi.
Perfino la Royal Mail, al momento di emettere come ogni anno una nuova serie di francobolli natalizi, ha abolito ogni riferimento al Natale cristiano. A Natale siamo tutti piu' buoni e ci si deve preoccupare di non offendere la sensibilita' religiosa dei non cattolici (ma non si citano mai induisti, buddisti, ebrei).

Ikea quest'anno non vende presepi e si invoca il boicotaggio. Si presuppone infatti che la scelta sia dovuta non al rispetto di una tradizione nordica che vede l'albero come simbolo (pagano!) del Natale, ma ad un occhio di riguardo verso la "solita" sensibilita' religiosa. E si sollea un polverone.
Non ricordo se in passato sugli scaffali dell'Ikea ci fossero le statuine, a casa mia non si e' mai fatto il presepe. Io l'anno scorso ho comprato una renna di peluche, quest'anno la pasta a forma di renna... ma questa e' una mia debolezza.

E intanto alcuni islamici, con piu' buonsenso dei politici "cattolici" ci tengono a far sapere che il presepe non e' contro l'Islam. Riporto, come esempio, quanto detto da Shahrzad Houshmand, teologa musulmana, che insegna studi islamici alla Pontificia Universita' Gregoriana di Roma. Non fare il presepe perché potrebbe disturbare i credenti di altre religioni, in particolare quella musulmana, «è uno strano messaggio», sicuramente «contro-islamico» perché in fondo «i Re Magi venivano dalla Persia, e quindi dall'Iran». «Il Corano nomina e crede pienamente in Gesù e parla anche di sua madre Maria». «Gesù - continua - è considerato successore di Dio, colui che ha con sé lo spirito di Dio. Per l'Islam lui è uno dei profeti, intendendo con questa parola una persona che è in stretta connessione con Dio». «Per questo - conclude - la sua nascita è un momento di grande esaltazione anche per il mondo musulmano. Anzi, quel giorno dovrebbe essere anche considerato una festa islamica. Il presepe non può quindi offenderci».

L'on. Santanche' ha intrapreso una battaglia personale per far togliere il velo alle donne musulmane che non se lo vogliono togliere. In nome della liberta' delle donne, che pero' non hanno la liberta' di tenerselo. Io lo metterei a lei il velo, dopo l'ultimo lifting e' inguardabile.

Mi sembra che in nome della tolleranza (parola che detesto), della sensibilita' religiosa, dell'apertura verso l'altro si stiano subdolamente fomentando malumori in un tentativo di generare vero e proprio razzismo.
E a questo punto mi viene da urlare:
"Ma fatevi i cazzi vostri!"

14 dicembre 2006

Povero Babbo Natale...

Sarei poco originale se mi scagliassi contro i Babbo Natale appesi ai balconi delle case. Non e' mia intenzione intraprendere una crociata contro il cattivo gusto, ci ha gia' pensato qualcun'altro.
Io li tirerei giu' perche' mi fanno pena. Sono li' attaccati a delle scale di corda, spiaccicati contro le ringhiere in balia delle intemperie...
Il primo giorno hanno la divisa di un bel rosso acceso, ma dopo un po' la persistente umidita' padana, lo smog, le polveri ingrigiscono barba e capelli e spengono il rosso. Se poi lo sfortunato babbo e' stato acquistato l'anno scorso lo scempio e' totale. Il povero arrampicatore ha perso tutto il suo tono muscolare, il vestito gli cade addosso, i capelli spettinati, la barba sporca...alcuni cedono, perdono la presa e penzolano sbattuti dal vento.
Oggi ho notato anche degli enormi Babbi gonfiabili con il braccio sinistro alzato in segno di saluto (chissa' se l'anno scorso salutava con l'altro braccio, non l'ho notato...)
L'ingiuria al grande vecchio raggiunge l'apice con gli orribili pupazzi di fabbricazione cinese: ridicole marionette che si muovono a scatti accompagnati da una straziante musichetta.
Povero il mio vecchio Babbo Natale! Dileggiato, ridicolizzato, svilito, screditato, vilipeso.
Ho tanta nostalgia di quel signore enorme che arrivava di notte e che incuteva rispetto e timore nei bambini. Chi avrebbe mai osato alzarzi dal letto e farsi vedere mentre Babbo Natale entrava in casa per portarti i doni.

Rivoglio il Papa' Natale che davanti all'Upim mi riempiva le manine di caramelle Rossana!

10 dicembre 2006

Palinsesti

Sara' l'eta' che avanza, ma mi trovo ad avere sempre piu' nostalgia per i vecchi palinsesti.
Fino a qualche anno fa la serata televisiva era scandita da appuntamenti fissi, sicuri, garantiti.
Dallas per una decina d'anni e' andato in onda il marteddi, sempre sullo stesso canale.
Il giovedi, su rete 4 andavano si "proiettavano" i film che avevano avuto successo al cinema. Tutto aveva una sua collocazione temporale.
Ora non piu'.
I film in prima serata ce li possiamo scordare, sono stati sostituiti dai programmi di intrattenimento (che ci dovrebbero far compagnia in modo gradevole e divertente...mah!) e da alcune serie televisive come ER, C.S.I., (tanto per citare solo quelle che seguo quasi regolarmente) e le casalinghe disperate. Loro saranno anche disperate, ma io non sono da meno!
Io non riesco a starci dietro: inizia la prima puntata il lunedi, ti hanno martellato di promo e tu ti tieni tutti i lunedi liberi per i prossimi 8 mesi; tutto fila liscio per le prime tre puntate, poi al quarto lunedi ti siedi davanti alla tv, ti accocoli sul divano con tutti i generi di conforto possibili (copertina, tisana, ciccolato, patatine, bottiglia d'acqua, fazzolettini nel caso l'episodio in questione sia commovente) e... documentario sulla formica rossa dell'Africa subsahariana. Prendi immediatamente in mano il telecomando, non puo' essere, sicuramente il canale e' sbagliato! Pigi una, due, tre volte ma la formica e' sempre li'. Non ti rassegni, vai al televideo pagina 505, i programmi della serata..."documentario sulla formic...".
E' successo, hanno cambiato il palinsesto, hanno spostato il tuo programma preferito al mercoledi.
Questo nell'ipotesi migliore! Tanto ti puoi organizzare.
Il dramma nasce quando la puntata era prevista per il giovedi e l'hanno anticipata al martedi. Non ti resta che sperare nella replica alle 6.30 della domenica mattina.

09 dicembre 2006

Luisona day

Riporto dal sito di Beppe Grillo.

Il 9 dicembre il mitico libro
‘Bar Sport’ di Benni compie trent'anni, festeggiamolo insieme! Un gruppo di lettori ha lanciato il Luisona day. Organizzate la lettura di un libro in un bar, o altrove e comunicatela al sito di Benni. Il Luisona day è il solo festival che non costa una lira ai contribuenti! Per i particolari, consultate http://www.stefanobenni.it/
« La Luisona.
Al bar Sport non si mangia quasi mai. C’è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d’artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono: “La meringa è un po’ sciupata, oggi. Sarà il caldo”. Oppure: “E’ ora di dar la polvere al krapfen”. Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva. Subito nel bar si sparse la voce: “Hanno mangiato la Luisona!”. La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò, perchè il suo gesto malvagio conteneva già in sé la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un’ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata.La particolarità di queste paste è infatti la non facile digeribilità. Quando la pasta viene ingerita, per prima cosa la granella buca l’esofago. Poi, quando la pasta arriva al fegato, questo la analizza e rinuncia, spostandosi di un colpo a sinistra e lasciandola passare. La pasta, ancora intera, percorre l’intestino e cade a terra intatta dopo pochi secondi. Se il barista non ha visto niente, potete anche rimetterla nella bacheca e andarvene. »

Al lupo, al lupo!

Da qualche anno non si perde occasione per gridare all’allarme.
A gennaio ci si lamenta pubblicamente per il ghiaccio che rovina le colture. Ma non ha sempre fatto freddo a gennaio? Non e’ il mese dei “giorni della merla”, i giorni piu’ freddi dell’anno?
In estate, se non piove per qualche tempo, la siccita’ rovina il raccolto, salvo poi piovere troppo e la troppa pioggia, si sa, rovina il raccolto. Ma non era gia’ stato rovinato? E intanto radicchio, zucchine, pesche, etc. costano come l’oro.
E poi: Allarme-black-out-energetico, Allarme-influenza, Allarme-gas-ucraino, Allarme-aviaria, Allarme-obesita’, Allarme-anoressia, Allarme-alluvione, Allarme-poca-neve…
L’ultima l’ho sentita fresca fresca ieri: l’Allarme-cappotto! I commercianti lanciano l’allarme: fa caldo, non si vendono piu’ cappotti.
Vuoi vedere che chiederanno lo stato di calamita’?

08 dicembre 2006

La ballata delle prugne secche

Abbandonata Anna Karenina sul comodino, lasciato Levin ai suoi tormenti amorosi nella noiosa campagna russa, ho deciso di concedermi una lettura leggera.
Avevo letto un’invitante recensione (nella quale si riprendeva la frase di pag. 11 “crescere in una famiglia di sinistra…), la mia amica Luisa (il mio guru letterario) l’aveva da poco acquistato (e se l’aveva acquistato lei…), e poi la quarta di copertina: “L’idea nasce da una semplice constatazione: non si e’ mai sentito un uomo che vorrebbe rinascere donna, non si e’ mai sentita una donna che vorrebbe rinascere donna. Tirate voi le somme.”.
Cosi’ ho preso La ballata delle prugne secche (Pulsatilla, ed. Castelvecchi).
Quando compro un libro leggo solo di sfuggita le recensioni, per non lasciarmi fuorviare dai giudizi altrui, perche’ amo le sorprese e voglio arrivare alla lettura senza troppe informazioni. A volte funziona a volte no, come in questo caso.
L’ho letto d’un fiato, ho anche sorriso spesso, ma giunta alla fine non ho potuto fare a meno di pensare che un libro del genere l’avrei potuto scrivere anche io. Quello che mi ero immaginata come una spassosa satira su un certo tipo di famiglia di sinistra, un’ironica presa in giro di atteggiamenti e tic post-post sessantottini si e’ rivelata una abbastanza banale pseudo-autobiografia di una persona qualunque.
L’infanzia della protagonista non e’ niente di che. Tutti, enfatizzando i tratti piu’ caricaturali dei propri genitori o parenti, raccontando con spirito episodi succosi della propria fanciullezza puo’ far sorridere. E’ un po’ come vedere un film di 20 anni fa!
Il resto? Gli stessi argomenti trattati nelle chiacchierate con le mie amiche.
Mi aspettavo un po’ di piu’ che il semplice racconto della vita di una ventenne qualunque.

07 dicembre 2006

La «breccia di Padova»


A Padova e' stato votato dal consiglio comunale il riconoscimento anagrafico delle coppie di fatto (etero e omo). Questo permettera' anche a chi non ha pronunciato il fatidico "si" di accedere ad alcuni benefici prima riservati solo alle coppie ufficiali.
Niente a che vedere con i PACS, niente filozapaterismo spinto. Si fa riferimento ad una legge del 1954 (!), l’articolo 4 della legge 1228 del 24 dicembre 1954 definisce il concetto di famiglia anagrafica: «Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozioni, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune. Una famiglia può essere costituita da una sola persona». Diverso invece e' il concetto di convivenza anagrafica, convivenza che non prevede il vincolo affettivo.

Anche se Padova negli ultimi tempi non e' stata certo un esempio di virtu' (di via Anelli se ne e' occupato perfino Santoro), in questo momento sono orgogliosa di essere padovana!

03 dicembre 2006

Voglia di coccole


Torno a casa la sera, stanca per il lavoro, il traffico, le relazioni difficili e trovo lei, la mia convivente pelosa. Si chiama Isotta ed e' una puzzola americana. Ha un carattere un po' schivo, non mi corre incontro scodinzolando, ma fa la sua apparizione lentamente quasi a tastare il mio umore. Poi si stende ai miei piedi e si lascia accarezzare, sospirando di piacere.
Il rito si ripete quando e' ora di andare a letto, quando si accoccola vicino a me e io mi addormento mentre l'accarezzo.
Il piacere non e' solo suo, il movimento lento, cadenzato delle mie mani che scivolano sul suo pelo morbido mi rilassa e mi mette di buon umore. Il contatto con il tepore del suo corpicino e il battito del suo cuore mi rassicurano.
Noi esseri umani abbiamo necessita' di avere un contatto fisico con un essere vivente, di dare amore incondizionatamente, abbiamo bisogno di un po' di compagnia e di affetto. Di toccare, di farci toccare. E dove cerciamo tutto questo? in un animaletto: cani, gatti, criceti, pappagalli e poi ancora cincilla, furetti, moffette...
Perche' non riusciamo a farlo con i nostri simili? E' un impresa pressoche' imposibile manifestare il nostro affetto con abbracci, carezze, coccole. Davanti ad un essere umano ci blocchiamo, temiamo la reazione, il rifiuto, abbiamo paura del giudizio dell'altro.
Il massimo che ci concediamo e' uno sfuggevole, freddo bacetto quando ci incontriamo.
Mi viene da pensare che i rapporti interpersonali potrebbero essere piu' semplici e positivi se solo ci lasciassimo un po' andare in barba alle convenzioni e giudizi altrui. L'esperienza tattile e' un buon modo per conoscere e scoprire.
Io sarei sicuramente meno acida se ricevessi una quotidiana, abbondante dose di coccole.

01 dicembre 2006

Ancora sul rospo e la principessa


Di recente ho scoperto che tutti i rospi hanno sul dorso, a scopo di difesa, delle ghiandole che secernono delle sostanze velenose. Ma c’è un rospo speciale. Il Bufo Alvarius vive nel deserto di Sonora in California e produce una sostanza allucinogena.
Ora ho capito.
Mettiamo una ragazza gia’ adusa alle sostanze stupefacenti (altrimenti non si spiegherebbe come le sia venuto in mente di baciare un rospo). Durante una delle sue alterazioni sensoriali prende un bel esemplare di Bufo e in uno slancio di affetto lo bacia sul dorso. Il simpatico anfibio, che andava tranquillo per la sua strada ignorando l’esistenza della parola incantesimo, preso tra le mani di questa strana creatura si sara’ di sicuro spaventato rilasciando il suo muco difensivo. Al contatto con le labbra dell’aspirante (dal verbo aspirare che si presta ad ambiziose o narcotiche interpretazioni) principessa il liquido avra’ cominciato immediatamente a fare il suo dovere.

Ecco che si spiega come una donna, nel fiore degli anni, possa essersi innamorata del cosiddetto Principe Azzurro, buffo soggetto che puo’ essere solo il frutto di un’allucinazione: un bel boccolone dai biondi capelli con un taglio a meta’ strada tra il cherubino e il cantante dei Cugini di Campagna, con un assurdo berretto in testa ornato da una poco discreta piuma di struzzo, un corsetto demode’, una calzamaglia bianca e dei comici pantaloncini a sbuffo… Insomma e’ come se si fosse innamorata del Mago Zurli’ (o di una guardia svizzera). Se ci aggiungiamo il cavallo bianco…
Mi si potra’ obiettare che il principesco abbigliamento e’ liberamente ispirato al costume maschile cinquecentesco. E’ vero. Magari nel Cinquecento ci faceva anche la sua porca figura!
Ma insisto, solo una donna in preda alle allucinazioni puo’ sognare un paggetto del genere, una nel pieno delle proprie facolta’ mentali avrebbe sospirato solo davanti a un centauro su una Harley d'epoca vestito da Versace.

30 novembre 2006

Dicembre


A parte il fatto che oggi ci saranno stati almeno 18 gradi e ho girato per Padova con addosso solo un golfino di lana (mentre delle signore molto al passo con i tempi indossavano la pelliccia) . A parte il fatto che nel mio giardino e' sbocciata una primula con evidente... ritado o anticipo? bah comunque fuori tempo. A parte il fatto che ieri una zanzara mi ha punta costringendomi a porre fine alla sua vita durata fin troppo a lungo.
Domani inizia dicembre! E si avvicina il Natale!!!
Cosa mi fa abbondare di punti esclamativi? I doni? Il presepe? L'albero di Natale? Il pandoropanettonemandorlato?
NO!

La cosa che mi piace di piu' di questo periodo. La cosa che mi fa letteralmente impazzire (facendomi emettre gridolini di gioia alla sola vista) sono le RENNE.
Adoro le renne in tutte le loro manifestazioni: morbide e pelose, in gesso, legno, plastica, sui calzini, pigiami, ghirlande...ho trovato perfino la pasta a forma di renna. Se questo non e' amore...

26 novembre 2006

Cose da non fare ad una cena romantica

E’ passato qualche mese, non avevo voluto rendere pubblica questa mia esperienza perche’ sono buona. Ho frequentato per un po’ il soggetto e non volevo sottolineare certe sue mancanze di stile. Visto il soggetto si e’ dileguato nel nulla, sparendo dalla circolazione senza lasciare traccia di se’, quasi un David Copperfield della Padania, ho deciso di raccontare tutto.
Mi ha invitato a cena a casa sua, professandosi un esperto di risotto. E io adoro il risotto!
Sorvolo sui convenevoli appena arrivata, non sono di nessun interesse, e passo subito ai preparativi della cena. Tirato fuori il pentolame necessario, il Lui apre il frigo per prendere lo scalogno e mi dice: “Dovremo fare a meno della mantecatura, il burro era li’ da un po’ e l’ho buttato.” E va be’ faremo a meno della mantecatura. Prende il saccheto dello scalogno ne estrae uno, due, tre tutti marci. Cominciavo gia’ a rassegnarmi alla mancanza della matecatura e dello scalogno quando, per mia fortuna, ne ha trovato uno sano. Bene, il soffritto e’ salvo!
Per cuocere il risotto e’ necessario il brodo, ma mezzo dado in piu’ di un litro d’acqua non si puo’ chiamare brodo. Ho provato a suggerire una aggiunta, ma sono stata zittita con scuse salutistiche (il dado fa male, e allora? Meglio un risotto insipido?). A questo punto ci accorgiamo che i funghi secchi non erano stati ammollati. E adesso? Risolvo l’empasse suggerendo di metterli nel brodo caldo (che ci avrebbe guadagnato in gusto).
Un po’ per non assistere allo scempio, un po’ per rendermi utile chiedo se posso dare una mano preparando la tavola. Il Lui tira fuori da un cassetto la tovaglia nuova! Cosi’ nuova che non era ancora stata tolta dalla confezione! Ci ho messo un po’ a spianare le pieghe fissate dall’appretto.
Verso la fine della cottura il Lui assaggia il risotto e lo trova inspiegabilmente insipido. Per risolvere il problema prende il barattolo del sale e comincia a versare. Naturalmente non gli e’ nemmeno sfiorata l’idea di aggiungere del dado!
Mangiato il risotto arriva il momento del dessert (nel senso che non c’era nient’altro in mezzo), e il Lui tira fuori dal freezer una scatola di gelato quasi finita... Ho passato e mi sono dedicata al vino (veramente buono).
A questo punto mi invita a rilassarmi sul divano mentre lui... si e’ messo a preparare la lavastoviglie!!!
Mi dimenticavo di dire che durante la cena la tv e' sempre stata accesa su canale 5, un bel sottofondo di… Cultura Moderna.

07 novembre 2006

Lavori in corso

Sto trascurando il mio blog, lo so. Ma il lavoro che mi e' stato recentemente assegnato non mi lascia il tempo di collegarmi alla mia creatura.
Sto cercando di sistemare il mio collegamento da casa, ma visti i precedenti non me la sento di dare la cosa per certa.
A presto!

19 ottobre 2006

No, no e poi no!

Adesso salta fuori che ho un punto G anche da qualche parte sul labbro superiore.
Ma per piacere!

17 ottobre 2006

The girls that are wanted

The girls that are wanted are good girls
Good from the heart to the lips
Pure as the lily is white and pure
From its heart to its leaf tips.

The girls that are wanted are girls with hearts
They are wanted for mother and wives
Wanted to cradle in loving arms
The stongest and failest lives.

The clever, the witty, the brilliant girl
There are few who can understand
But, oh! For the wise, loving home girls
There's a constant, steady demand



J. H. Gray

Trad.
Le brave ragazze sono quelle richieste, / quelle di cuore e sorriso gentili. / Pure come bianco e puro e' il giglio / dal cuore ai dolci petali sottili.
Le brave ragazze sono quelle richieste, / sono richieste per madri e per mogli, / per cullare tra le braccia amorose / i forti mariti e i fragili figli.
La ragazza intelligente, l'arguta e brillante / solo pochi la possono capire. / Ma, oh! di sagge donnine di casa / c'e' costante, continua domanda.

07 ottobre 2006

L'omo e' omo e c'ha da oma'

Ho trovato questa scritta tanto tempo fa su una delle porte dei bagni femminili dell'Universita'.
Frase emblematica che racchiude in se' l'essenza dell'essere uomo.
E che, allo stesso tempo, lascia spazio a infinite interpretazioni.

Basta fare al stessa domanda a piu' donne: "Come dev'essere un vero uomo?" e le risposte saranno le piu' disparate! Ogni donna ha il suo ideale di uomo, dolce e romantico; bello e dannato; rude e maschio...
Questo mi fa ricordare quello che un mio amico tempo fa mi disse: gli uomini sono piu' fortunati delle donne: le donne infatti hanno diversi ideali di uomo; per gli uomini, invece l'unico ideale rimane la... Barbie!

01 ottobre 2006

Curiosita'


Me lo sono sempre chiesta... Da dove nasce quel batuffolino di ovatta che si forma nell'ombelico dei maschi (non l'ho mai notato in quello delle donne)?
E' una domanda che mi assilla fin da piccola, quando notavo nell'ombelico di mio padre questa strana produzione. Mi e' tornata in mente qualche giorno fa, ritrovandola in un ombelico non sospetto.
Perche' si crea proprio li'? Saranno forse i peli che, con un movimento convergente, aggregano microscopiche fibre facendole precipitare nell'ombelico???
Non so se trovero' mai una risposta, ma quella buffa ovattina mi piace da morire!!!

25 settembre 2006

Accosti, per favore

Credo di essere l'automobilista piu' controllata sulla faccia della terra.
Ogni volta che c'e' una pattuglia (non importa se si tratta di carabinieri, polizia o vigili) al mio arrivo la paletta si alza.
Accosto, favorisco patente e libretto, controllano, mi restituiscono il tutto e mi salutano sorridendo gentilmente (e' successo anche 2 giorni fa).
Qualcuno sostiene che non e' un fatto personale, ma che ci provano gusto a fermare gli automobilisti in gonnella. Puo' essere vero, ma con il buio non possono distinguere il sesso dei guidatori a 100 metri di distanza!
Secondo me, durante la formazione delle reclute danno alcune indicazioni precise: durante i controlli vanno fermati gli eccessi di velocita', gli automobilisti in evidente stato di ebbrezza e... i 2CV!!!

21 settembre 2006

Amarcord


Il racconto dell mia nascita mi ha sempre affascinato, la nonna me la descriveva spesso e ogni volta mi emozionavo.

La mamma aveva 21 anni e un problema fisico che avrebbe potuto renderle difficile la gravidanza e pericoloso il parto. Nonostante questo decise di non andare in ospedale, c'erano stati degli episodi di scambio di bambini e lei ne era terrorizzata.

I miei genitori abitavano in un piccolo paese, pochissimi gli abitanti, ma nei primi giorni di maggio c'erano ben 3 donne in procinto di partorire! La levatrice del paese, in sella alla sua bicicletta, girava senza sosta!
Arrivo' il giorno! E io non avevo nessuna voglia di nascere! Me la sono presa con calma...
Attorno a me c'erano la levatrice, la mia nonna materna, la nonna paterna e la mia terza nonna: un'anziana vicina di casa.

Me le posso immaginare tutte attorno al lettone mentre mio padre, al piano di sotto,"reggeva" la casa (mi racconta che era appoggiato agli stipiti di una porta e faceva forza come se la casa stesse per crollare).

Poi e' iniziato il rito: dopo avermi pulita la levatrice lego' con cura e maestria il cordone ombelicale in modo che, crescendo il mio diventasse un bel ombelico (e ci e' riuscita!); la nonna materna mi strinse le guance tra il pollice e l'indice per farmi le fossette (sara' una coincidenza, ma le ho) considerate segno di bellezza.
L'idea di essere nata tra tanto amore, e non in un freddo ospedale, mi scalda il cuore.
Mi considero fortunata ad essere venuta al mondo in un modo cosi' speciale!

16 settembre 2006

...

Come spesso capitava a Holly Golightly anche io ho le paturnie.

Sono gia' 2 o 3 giorni che una tristezza immotivata si impossessa di me all'improvviso e come e' arrivata, all'improvviso scompare.

Speriamo passi presto!

15 settembre 2006

Ti lascio perche'...


Lasciarsi e' dura, non c'e' dubbio. Spesso non si ha il coraggio di dire la verita' , di comunicare all'altro la motivazone reale che ha portato alla rottura.
Forse si pensa che una bugia possa addolcire la pillola, ferisca meno il profondita'. Forse dire una bugia (a fin di bene, s'intende) allegerisce la coscienza.

Nel tentativo acrobatico di trovare un'argomentazione adatta al delicato momento si puo' rischiare di cadere nel ridicolo.

Me ne hanno raccontate di scuse, qualche volta le ho subite (una volta l'ho fatto anche io, ammetto la mia colpa) alcune talmente inverosimili da stupirsi al pensiero che qualcuna abbia potuto crederci. Ma si sa, noi donne abbiamo spesso una fiducia incrollabile nel prossimo, spesso siamo cosi' tramortite dal nefasto annuncio che non riusciamo nemmeno a capire cosa ci viene detto, a volte ascoltiamo in silenzio riservandoci di sgignazzare in privato, altre una comunanza genetica con il leggendario bianco palmide spiega tutto.



Mi piacerebbe raccogliere le scuse piu' strane e surreali percio' scrivetemi una mail (cliccate sul cuore se siente romantiche, sulla penna se siete grafomani, a caso se siete fataliste, tanto l'indirizzo e' lo stesso).
Per il momento riporto quelle che mi ricordo.



Ti lascio perche'...

  1. ...non posso darti quello che ti meriti.
  2. ...sono cosi' innamorato di te, la passione che provo e' cosi' forte che ho paura, ho paura che finisca e non lo potrei sopportare.
  3. ...tu sei troppo per me e io non ti merito.
  4. ... io credo nelle affinita' elettive, nelle sensazione a livello epidermico e queste mi dicono che non siamo compatibili (vedi "l'intollerante")
  5. ...

14 settembre 2006

Su un muro di Padova


Casalinga sorridi, sei una donna anche tu!




Senza parole

11 settembre 2006

Letture edificanti

Lo scorso dicembre l'azienda per cui lavoro ha deciso di regalarci, come strenna natalizia, un abbonamento ad una rivista. Tra quelle proposte ho scelto Amica per le sue foto di moda (come ho gia' scritto mi cucio gli abiti da sola e un po' di ispirazione non guasta).
Cossi' mi sono ritrovata ogni mese nella cassetta della posta la rivista nata per soddisfare gli interessi e le richieste delle donne, AMICA e il più moderno fra i mensili femminili.
I titoli di copertina confermano questi propositi.
Sul numero di maggio si legge: "Come ravvivare la vita sessuale praticando il body painting e l'arte concettuale".
??? Mmmmmh, bisogna leggerlo subito, quando si tratta di ravvivare certe cose non si deve perdere tempo!.
Corro a cercare l'indice, lo trovo dopo 18 pagine di pubblicita' (come ben si addice a una moderna rivista femminile). Scorro la categoria "Attualita'", pagina 137, in grassetto trovo la parola sesso. Mi fermo, leggo un titolo diverso, ma l'articolo e' quello giusto: "Idee per trasformare l'amplesso in un'installazione artistica" (butto l'occhio un po' piu' in su: " STILE_"L'orlo e' interessante come tutti i margini estremi", lo leggero' dopo).
Dopo una lunga caccia al tesoro tra pubblicita' e pagine senza numero (me la devo proprio sudare questa lettura!)
Eccolo! accompagnato da un lungo sottotitolo: Il body painting alimentare e no eccita i maschi pazienti e aiuta la fantasia di ragaze focose; la scrittura corporea scalda le manieriste e gratifica gli uomini vanitosi e poco disinvolti.
Per me e' gia' sufficiente per annoiarmi a morte e perr farmi passare la voglia di andare avanti. Ma mi faccio forza.
L'articolo promette spunti alle donne che vogliono essere creative a letto.
A parte qualche curiosita' comele giapponesi che si facevano dipingere sull'interno coscia il nome dell'amato con polvere di riso e zolfo, il
kit formato da tre vasetti di cioccolata di tre colori diversi e la vernice al cacao (vi ho aggiunto i link, non si sa mai!), l'articolo si dilunga sulla descrizione di pratiche artistiche piu' o meno edibili di ignote signore. Si va dal pennello da bricolage agli oli profumati, dalla panna al cubetto di ghiaccio (passato sui testicoli blocca un orgasmo prematuro, probabilmente lo stesso effetto lo si ottiene alzandosi da letto per andare in cucina a prendere il ghiaccio!).
Non so perche' ma mi ricorda qualcosa... "You can leave your hat on".

10 settembre 2006

Punti di vista


Al mare, una signora non piu' giovane sta commentando con delle amiche le notizie del giornale.

Alla domanda: "Ma tu non hai paura a girare sola la sera? Con tutto quello che si sente...non hai paura che ti violentino?"

Lei serafica: "Cara mia, alla mia eta' lo stupro e' un miraggio!"

09 settembre 2006

Cambio stagione


Non ci sono piu' le mezze stagioni.
Ormai e' un ritornello che sentiamo (troppo) spesso.
Se il tempo non ci e' d'aiuto, se le temperature fanno le birichine possiamo sempe affidarci alla tv.
L'autunno e' alle porte anche se il sole slende piu' che in agosto, lo possiamo capire dai palinsesti televisivi.
Una rondine non fara' primavera, ma il reality fa l'autunno.
Basta accendere la tv! Gia' sono iniziati "La pupa e il secchione" (talmente idiota che fa ridere) e "Unan1mous" (di una noia tale che non si riescono a superare i 3 secondi di visione). La pubblicita' ci promette poi, oltre i soliti format "storici', delle succulente novita': ritornano "L'isola dei famosi"(4), "Amici"(6), "Grande fratello"(7), "La talpa"(3), etc; affiancati da "La pupa e il secchione", "Unan1mous", "Wild West".
Tirate fuori i maglioni, l'estate e' finita!

22 agosto 2006

Tante scuse

Qual'e' la scusa piu' utilizzata per evitare un poco gradito assalto amoroso? Lo sappiamo tutte ( e lo sanno anche i maschietti): il mal di testa.
Chi non l'ha mai usata scagli la prima pietra!


Credo sia la scusa piu' antica del mondo. Credo la si tramandi di madre in figlia gia' nei primi mesi di gestazione.


Mi ricordo le battute di mio padre e dei suoi amici quando io ero molto piccola (quindi, secondo loro, incapace di capire). Sembrava che le loro mogli soffrissero perennemente di emicranie e di cefalee a grappolo (si saranno mai chiesti il perche'?), suscitando sorrisini ironici da parte di chi sfoggiava una moglie perfettamente in salute.
I comici ne fanno argomento per i loro sketch, la ritroviamo nelle sceneggiature dei film "leggeri"... Fa parte di noi!


Come in tante altre situazioni io esco dagli schemi.


Un po' di tempo fa ho accettato l'invito di un amico. Abbiamo passato una serata piacevole, abbiamo riso, parlato, scherzato. Ma la serata languiva. Intuivo un certo interesse nei miei confronti, il suo sguardo si posava su di me eloquente, le sue mani ogni tanto mi sfioravano. Io ero convinta di essere stata abbastanza chiara nel dimostrarli la mia disponibilita', ma lui non si decideva. Sara' stato l'acool, sara' stata la tensione non lo so, ma mi e' salito un bel mal di testa. Mentre stavamo parlando gliel'ho detto. Lui mi ha proposto un massaggio alle tempie. Naturalmente ho accettatto! Mi faceva un po' male anche alla cervicale, il massaggio si e' spostato sul collo. Ho chiuso gli occhi godendo del massaggio e sperando che non fosse gay(
vedi L'indeciso).
Finalmente ho sentito le sue labbra sulle mie, le sue braccia che mi stringevano, le sue mani che mi accarezzavano...


Ora, sono fermamente convinta di essere l'unica donna che ha utilizzato il mal di testa come stimolante e non come deterrente!

20 agosto 2006

L'esibizionista mi manca.


Uno dei punti fissi nella vita di una donna sembra essere l'incontro con l'esibizionista.


A me manca.



Ero ancora bambina quando le mie compagne mi raccontavano degli incontri con un vecchio (lo sara' stato veramente?) che le avvicinava in macchina, apriva la porta e si mostrava con le braghe calate. Io non l'ho mai visto.


Crescendo i racconti si infittivano: donne di tutte le eta' erano state importunate da maschi piu' o meno age' che all'improvviso esibivano le loro pudenda. Mi descrivevano vecchi bavosi e flaccidi che attendevano dietro l'angolo le ragazzine al ritorno da scuola. Signore anziane, al ritorno dalla messa, costrette a "ammirare" spettacoli poco edificanti. Giovani sguardi attirati da innocue frasi su innocui membri.


E io niente.


Qualche volta ci sono arrivata vicino!



Stavo andando a scuola, passavo sotto i portici di una via del centro di Padova. Il mio torpore mattutino fu interrotto da alcune grida. Lentamente il velo di nebbia che ricopre i miei occhi per qualche ora dopo il risveglio si apri' e vidi, dall'altra parte della strada, delle ragazze che scappavano a gambe levate. Da lontano sentii una voce melliflua che incitava le passanti a guardare l'uccellino. Continuai la mia strada, la vocina si stava avvicinando... Quando arrivai all'altezza dell'esibizionista, non c'era una colonna che mi impediva di vederlo!!!???





Qualche tempo dopo lo mancai per un pelo!
Ore 7.30, fermata dell'autobus. Si avvicina un camion e fa per accostare. In quel momento mi giro per cercare il telefono nello zaino. Questione di secondi, sento le signore urlare: "Porco!!!", "Hai visto cos'ha fatto", "Maniaco!".
Mi giro e vedo il camion fuggire.
Le signore mi hanno poi spiegato che il camion si era fermato, l'autista aveva aperto la porta e... non aveva i pantaloni, ma i gioielli di famiglia bene in mostra!!!



E io niente...

16 agosto 2006

Un pensiero per Hina

Quella di Hina e' una storia che non vorremmo venisse mai raccontata.
Hina e' stata uccisa dal padre (con la collaborazione di altri familiari), vittima dell'integralismo religioso della sua famiglia.Hina aveva 20 anni, aveva un fidanzato di cui era innamorata e con il quale voleva convivere, non portava il velo e non frequentava la moschea.Queste scelte giudicate scandalose dalla famiglia le sono costate la vita.E' stata barbaramente sgozzata e sepolta in giardino.

La storia di Hina. La storia di tante donne vittime della violenza maschile.
Ancora oggi.

13 agosto 2006

Il punto G

Ho passato la mia adolescenza crucciandomi sulla mancanza di un' esatta posizione del fantomatico Punto G.

Nei giornaletti per teen-agers come Cioe', Debby, etc si parlava sommessamente di un favoloso bottoncino che, stimolato nel modo giusto, ti conduceva dritta-dritta in paradiso. Peccato che non si fosse ancora ben capito dove si trovava.

Non che la cosa mi turbasse piu' di tanto, sono rimasta asessuata quasi fino alla maggiore eta'. Con la scoperta del sesso poi, mi sono ritrovata ricoperta di magici bottoncini! Ogni centimetro del mio corpo, sfiorato anche senza particolare perizia, scatenava estasi mistiche. Il Punto G era un optional!
Crescendo me ne sono completamente dimenticata.

Finche' mi sono ritrovata a leggere un articolo sul sito di Jacopo Fo intitolato proprio
Punto G, il quale da delle precise indicazioni, accompagnate da una tavola anatomica, sull'esatta collocazione del puntolino.

Archiviato questa annosa discussione, eccone un'altra!

Proprio in questi giorni mi e' capitato un articolo in cui si annuncia che anche gli uomini hanno il loro Punto G!!!

E' l'equivalente di quello femminile, si differenzia per la lettera assegnata, la L, e (evidentemente) la collocazione.
La zona, particolarmente sensibile e' in grado, se stimolata adeguatamente, di portare ad un orgasmo lento e travolgente e si trova tra lo scroto e l'ano.

Ora, non mi ritengo certamente un'esperta di sesso o di anatomia maschile, ma dove sta la novita'???


Della presenza di quest'angolo di piacere ero stata informata dai miei primi fidanzatini che, probabilmente, l'avevano gia' autosperimentata.





Che si tratti di una nuova sindrome: L'invidia del Punto G???





Evviva la parita' dei sessi!

Complimenti 2

Lavoravo in uno studio di moda. Un cliente mi disse:

"Di moda non me ne intendo, ma di edifici e di donne si. Tu sei un po' pallida, ma hai un buon telaio!"

11 agosto 2006

L'incubo


La settimana piu' lunga della mia vita!
Quando sei sola prima o poi ti capita che qualche amico/a gia' in coppia tenti di rifilarti uno loro amico s-coppiato. E' il destino di tutte noi single.
A me e' capitato un'estate di diversi anni fa, avevo da qualche mese lasciato l'amore della mia vita e mi stavo ancora leccando le ferite.

Uscimmo una sera in compagnia, oltre ai soliti componenti fissi del gruppo c'era anche Claudio amico di Andrea e Nicoletta.
Ci scambiai si e no 2 parole, ma devo aver colpito nel segno! Infatti il giorno dopo mi chiamo' a casa (non avevo ancora il cellulare), il numero glielo aveva gentilmente fornito Andrea!

Mi chiese di uscire, non ne avevo tanta voglia, non avevo voglia di vedere nessuno, stavo ancora cosi' male... Ma accettai.

La prima uscita non fu un granche', almeno per me.

Lui invece la prese molto sul serio. Mi veniva a prendere al lavoro, mi telefonava in continuazione, mi trattava come un bagaglio a mano... Aveva in programma di fare delle vacanze in Croazia? Mi diceva:"Ti porto." Voleva fare una gita? "Ti porto".
Voleva andare a fare spese? "Ti porto!"


Finalmente parti' per la Sardegna! Fisicamente era lontano, ma non mancava di telefonarmi per descrivermi i meravigliosi tramonti che vedeva.

Al suo ritorno penso' bene di telefonarmi sul posto di lavoro (cosa che gli avevo proibita). Mi saltarono i nervi e gli feci una sfuriata al telefono, 10 minuti di urla e insulti. Alla fine lui mi disse:"A parte questo?"

10 agosto 2006

L'indeciso


Ci siamo conosciuti sui banchi dell'Universita'. Ci siamo frequentati per anni, ho conosciuto le sue ex, ho "subito" i suoi apprezzamenti sul mio seno e anche qualche carezza un po' maliziosa.
Una sera, mentre passeggiavamo chiacchierando si fermo', mi guardo' negli occhi e mi diede un bacio. Seguirono degli sms scottanti (li conservo ancora), degli incontri furtivi (le varie spasimanti non dovevano saperlo, ne andava della nostra salute), dei lunghissimi baci e... dei lunghissimi baci e... dei lunghissimi baci.
Dai, era chiaro che qualcosa non funzionava, ma cosa?
Lo scoprii in una delle nostre passeggiate romantiche. Imbarazzato mi disse:"Sai, grazie a te ho scoperto la mia vera natura (????). Sono gay. Prima di stare con te avevo dei dubbi, mi sentivo attratto anche dagli uomini, ma non mi era chiaro. Tu sei cosi' femminile che mi sono detto: Se funziona con lei vuol dire che non sono omosessuale."

...evidentemente non ha funzionato.

Complimenti 1

Un mio amico ventiduenne, nel maldestro tentativo di farmi un complimento:

"Sai, tu sei proprio un tipo giovanile!!!"





Veramente ho solo 36 anni...

03 agosto 2006

Il tatuato


Molto tempo fa sono stata corteggiata da un ragazzo non particolarmente strano, anzi aveva l'aspetto del bravo ragazzo.
Una sera, per cercare di impressionarmi, mi racconto' di quando decise di farsi un tatuaggio.
Aveva deciso il soggetto: era del segno dello scorpione, la scelta era obbligata (dalla sua scarsa fantasia). Ma non aveva deciso dove farselo.
Delego' quindi la tatuatrice che lo fece spogliare completamente e, dopo averlo ammirato a lungo decise di fagli il tatuaggio... sotto la pianta del piede!!!

31 luglio 2006

Il disobbediente

Quando le apparenze ingannano...


Lo conobbi all'uscita dal cinema, era con un collega. Eravamo andati a vedere Bread and Roses di Ken Loach e gia' questo era indizio di un certo comune modo di pensare. Decidemmo di andare a prendere una birra. La serata passo' piacevolmente, il nuovo conosciuto si rivelo' pieno di interessi, brillante e simpatico tanto che decisi di darli il mio numero di telefono e di rivederlo al piu' presto. I primi contatti telefonici mi avevano gia' insospettito: parlava del nome che avremmo dato al nostro figlio maschio, nome che manco mi piaceva! Beh, prendendolo per un burlone non ci badai piu' di tanto e ho accettai l'invito. Il gentiluomo si offri' di venirmi a prendere. Cautamente gli diedi appuntamento non proprio sotto casa... E venne il giorno fatidico, la natura mi lancio' dei segnali (pioveva a dirotto, lampi e tuoni si scatenavano sopra la mia testa), ma li ignorai. Squillo' il telefono al mio: "Pronto?", la risposta fu: "Sono arrivato in questo cazzo di paese di merda!" (tradotto dal dialetto veneto che suonava piu' o meno cosi: (So' riva' so 'sto casso de paese de merda).
Guardai mia madre implorante ma non trovai il supporto che cercavo, mi disse che era troppo tardi e che dovevo farmi coraggio e affrontare la situazione.
Uscii...
All'appuntamento lui si presento con un regalo, tiro' fuori un pacchetto con la forma di un lungo e sottile cono. Poteva sembrare un fiore! Ah, ah, ingenua! Si trattava di un picchio di legno con una piuma colorata in testa che, grazie ad una molla, scendeva lungo un filo di ferro becchettandolo. Romantico no?
Erano le 18.30 e lui non aveva idea di dove andare. Ci rifugiammo in una pizzeria a pochi kilometri da casa mia.
Ore 19.00. Lui, io e il cameriere.
Inizio' immediatamente a parlare e mi racconto' di quanto fosse difficile la vita, di quanto lui si sentisse estraneo a questo mondo, di come non rieuscisse a sostenere i ritmi odierni... la frase precisa fu (sempre tradotto dal dialetto veneto): "Il mondo e' a 25 e io sono fermo a 5". Poi ha iniziato una lunga e dettagliata descrizione delle cariche della polizia durante le manifestazioni dei no-global, insistendo, cercando di convincermi sulla soddisfazione provata
mentre si ricevono delle mangannelate. Per concludere mi ha invitato al G8 che si sarebbe tenuto da li' a poco a Genova.
Ero cosi' interessata che mi sono fumata quasi un pacchetto di sigarette.
Alle 20.00 avevavo gia' bevuto caffe' e amaro... E la serata era ancora lunga...
Abbiamo preso la macchina e dove poteva portarmi un no-global??? Al Warner Village!!! E si e'
bevuto anche una CocaCola!!! Ho abbassato gli occhi e ho visto che ai piedi portava delle Nike!!! Non male per un no-global...
Ore 22.30 non avevamo piu' niente da dirci (o meglio LUI aveva finito di sfogare su di me tutte le sue depressioni). Mi riporta alla macchina, un goffo tentativo di bacio (da parte sua),
un'abile scarto (da parte mia), la solita scusa (sono stanca, vorrei tornare a casa...) e... anche questa e' fatta!

C'e' stato un piccolo strascico di sms che trasudavano affetto nei miei confronti, che sottolineavano la sua immensa sensibilita in contrasto con la mia ruvidezza,ma per fortuna e' durato poco.

27 luglio 2006

Il pasticcere pasticcione


Il pasticcere e' forse il soggetto che ha piu' stuzzicato la mia vanita'.
Giugno 2001, l'anno della mia laurea. E l'anno della laurea della mia (ex) amica C. che, per festeggiare, organizzo' una festa a casa sua. Tutta eccitata ci informo' che avrebbe invitato il pasticcere del suo paese, un ragazzotto molto carino che la faceva fremere di desiderio. Il racconto di cotanta prestanza scateno' l'istinto predatorio di un'altra nosta (ex) amica: D.
Arrivo' il giorno della festa e finalmente comparve questo adone.
In effetti il ragazzo aveva proprio un bel fisico! D. dopo qualche bicchiere diede perse ogni inibizione dando sfogo alla sua opera di seduzione un po'
Dopo qualche giorno C. venne da me per parlare dei suoi problemi con D. Ad un certo punto C. ricevette una telefonata dal pasticcere che insistette per venire fino a casa mia.
Passammo il pomeriggio sui Colli Euganei tutti insieme appassionatamente.
Vestiti i panni di Cupido cercavo di creare piu' occasioni possibili per avvicinare C. al pasticcere (continuo a chiamarlo cosi' perche' ne ho dimenticato il nome), ma lui invece si avvicinava a me...
Non sapevo piu' cosa fare: lui piaceva a ben 2 delle mie amiche, quindi era un intoccabile!
A fine serata, con una scusa, lascio' rincasare C. e... mi bacio'!!!
Come dice il proverbio: tra i due litiganti...
Iniziarono cosi' i nostri incontri segreti, cercando di non farci scoprire dalle 2 pretendenti. Da subito capii che non avevamo molti argomenti in comune, speravo almeno in un po' di sano sesso. Macche'... Mentre percorravamo le buie strade dei Colli piene di anfratti invitanti e niente. Per una, due volte... alla terza, sotto casa mia, con i miei genitori a pochi metri, illuminata a giorno dai fari della villa del vicino arriva la tanto agognata proposta: "Andiamo sul sedile dietro???"
O era un esibizionista, o era proprio stupido. In entranbi i casi non faceva per me.
Eliminato!

21 luglio 2006

L'intollerante

L'intollerante inizia la galleria di tipi "strani" che ho attirato e che, ahime', ho frequentato per brevi periodi.

Lo conobbi al bar dove lavoravo. Era un amico di una mia collega. Biondo, capello lungo, non particolarmente bello, poteva sembrare anche simpatico. Mi ha corteggiato per un po' e mi ha chiesto di uscire. Anzi si e' autoinvitato: aveva deciso di uscire con me quella sera ma io avevo gia' un impegno con dei miei amici e cosi' si e' aggregato alla comitiva.
Non e' stata una serata da ricordare, per lui! Siamo andati al cinema, il film Baby of Macoon non e' stato di suo gradimento...ho temuto per la mia incolumita'! Ma come dargli torto: non e' un film per tutti!
Nonostante tutto ci ha riprovato. E io, ammorbita dai sensi di colpa, ho accettato l'invito. ho scelto io il posto, un locale "alternativo" dove servivano dell'ottimo fragolino e che frequentavo spesso con i miei amici "alternativi". Inutile dire che non ha apprezzato... Ad un certo punto, mentre stavamo "ambilmente" conversando e' entrato un ragazzo senegalese con il suo carico di accendini e cianfrusaglia varia. Il proprietario del locale, che lo conosceva bene, l'ha lasciato fare. Il mio (non ce la faccio a definirlo amico, non ce la faccio) ha reagito violentemente allontanandolo sgarbatamente. La mia reazione e' stata altrettanto violenta: gli ho mollato un calcio sotto il tavolo.
Nonostante questo L'intollerante ha continuato nella sua opera di seduzione (quando si ha fascino...).
Qualche giorno dopo si e' autoinvitato (il lupo perde il pelo...) ad una gita a Mantova che avevo organizzato con una mia compagna di universita'. Gia' all'inizio la giornata si presentava pesante: un disguido con gli orari del treno l'aveva fatto andare via di testa.
Quando poi ho notato il suo abbigliamento ho capito che tra me e lui non poteva esserci proprio nulla. Aveva adottato uno stile marinaresco: pantalone largo bianco, maglione di cotone blu e, cigliegina sulla torta, dei calzini verde oliva!!! Particolare insignificante per le piu', ma io avevo avuto un fidanzato con una passione maniacale per i calzini in filo di scozia e perfettamente intonati all'abbigliamento, e la sua mania era diventata la mia.
La giornata e' proseguita fra le tensioni.
Al ritorno ho deciso che non poteva esserci un seguito. Scesa la mia amica a Vicenza ho aproffittato del tempo che rimaneva fino a Padova per fargli un bel discorsetto.
Coperta da degli enormi occhiali neri ho iniziato a parlargli delle affinita' elettive, delle sensazioni che si provano a livello epidermico, del fatto che queste provavano che eravamo incompatibili... Non credo che lui abbia capito granche', lo sconosciuto che sedeva di fronte a me pero' si e' divertito tantissimo!
Non avra' capito molto, ma me lo sono tolto dai piedi!
Missione compiuta.

20 luglio 2006

Kissing Jessica Stein

Vidi il film appena uscito (nel 2001), durante le feste natalizie. Ci andai con la mia amica Sara che rise come una pazza mentre io, con gli occhi sbarrati e la bocca aperta, ripetevo: "Ma sono io..."
Kissing Jessica Stein e' una commedia divertente. La protagonista e' una trentenne single (genere che continua a funzionare in letteratura come al cinema) che ha smesso di uscire con gli uomini dopo una serie di appuntamenti deludenti. Il film inizia proprio cosi' con un sequenza di immagini che ritraggono Jessica e i suoi improbabili spasimanti in altrettanti improbabili luoghi. Per non parlare delle conversazioni surreali!
Sara rideva perche' sembrava stessero parlando di me. Anche io avevo collezionato tipi strani, appuntamenti disastrosi e fughe carambolesche. Io mi consolavo all'idea che le situazioni come le mie fossero state raccontate in un film.
Jessica delusa dall'universo maschile risponde ad un annuncio "Donna cerca Donna" pubblicato sul giornale per il quale lavora. L'inserzionista è Helene una disinibita ragazzona annoiata ed in cerca di nuove emozioni. Sara' l'inizio di un lento percorso di educazione all'amore saffico.
Io non ho seguito il suo esempio, mi sono inestardita nella faticosa ricerca di un amore eteresessuale. Ricerca inutile sul piano sentimentale, ma che mi ha permesso di aumentare la mia collezione di maschi nevrotici, infantili, intellettualmente inattivi, privi di iniziativa... in una parola infrequentabili.

14 luglio 2006

Condannate

Condannate, siamo condannate da sempre ad una castita' non voluta.
Tutto e' iniziato secoli fa, con l'affermazione del Cristianesimo e con la fobia dei Padri della Chiesa nei confronti del sesso femminile visto come un pericoloso nemico dell'ordine pubblico. Essere demoniaco a causa delle animalesce pulsioni scatenate nel uomo, essere impuro per la mensile condanna, stregonesca consorte di Satana la donna per secoli e' stata relegata in casa, educata alla gestione domestica e alla perpetuazione della razza.
Poi e' arivato il Dolce Stil Novo a proporre un modello femminile fatto di donne eteree, asessuate, elevate ad altezze angeliche dall'impotente sentimento del maschio intellettuale.
Passando per gli struggimenti amorosi di Leopardi per la defunta Silvia, arriviamo al bigottissimo dopoguerra, ai ricami sulle camicie da notte che annunciavano Non lo fo' per piacer mio per dare un figlio a Dio... Ancora dopo la "rivoluzione sessuale" degli anni '70 alcuni pretini di campagna, durante la confessione, non avevano imbarazzo a chiedere alle loro pecorelle con quanta frequenza avevano rapporti (sotto il tetto coniugale, s'intende), se provavano piacere o se lo facevano per assecondare le amanie del marito, se usavano o meno precauzioni proibite.
Situazione pesante, non c'e' dubbio.
Ore le cose sono molto cambiate. Si potrebbe gridare con giubilo: "Che fortuna!"
Mah...
Se da un lato e' vero che abbiamo preso possesso del nostro corpo, dei nostri desideri, dei nostri pruriti, se consideriamo l'equazione: l'uomo pensa solo al sesso=la donna e' disponibile, il risultato dovrebbe essere scoppiettante come dei fuochi d'artificio il 15 agosto!!!
Invece...
Le nostre nonne potevano ribellarsi: nell'intimo della loro alcova, complici l'oscurita' e accoglienti fienili o fumanti stalle, il peccaminoso esercizio del piacere veniva perpetrato sfidando le eterne fiamme dell'inferno.
Noi invece no. Trovare un maschio nostro coetaneo sessualmente interessato e' praticamente impossibile. Anche se a parole...
Oggi il30-40enne e' sempre piu' concetrato su se stesso, su una carriera spesso inesistente. Coccolato dalla mamma-chioccia, attaccato ai suoi hobby (la moto, la macchina, la pesca...) come una cozza allo scoglio, gli rimangono poche energie da concetrare sul malloppetto in modo che possa ergersi orgoglioso in tutta la sua possenza.
E non c'e' modo di ribellarsi a questa situazione...

12 luglio 2006

Certe donne


Certe donne non sono fatte per essere domate. Devono restare libere finche' non trovano qualcuno di altrettanto selvaggio col quale correre.
Carrie, Sex and the City

11 luglio 2006

Non ho l'eta'...

E' da un po' che se ne parla. All'inizio sembrava un nuovo passatempo per ricche signore annoiate o per stelline decadute che vogliono far di nuovo parlare di se'. Insomma, un argomento frivolo da giornaletto scandalistico o da riempitivo per il telegiornale estivo.
Poi sono cominciati i racconti degli amici. E la cosa e' diventata tremendamente reale.
Sto parlando delle relazioni tra maschi ventenni e signore mature dai 35 in su.
All'inizio non riuscivo a capire,anzi mi scandalizzavo proprio! Ma poi ho capito: avevo solo sbagliato prospettiva!
Nella mia ingenua ignoranza mi immaginavo smaliziate mantidi religiose a caccia di cuccioli d'uomo, spudoratamente seduttive, felinamente ammaliatrici, demoniache, pronte ad artigliare la preda... Forse ho un po' esagerato! Ritornando con i piedi per terra: secondo la mia visione l'opera seduttiva partiva dalle donne. Questo mi infondeva un senso di tristezza infinita.
Mai, mi sarei immaginata il contrario! Non si e' mai visto!
E, invece ho dovuto ricredermi...
E' sucesso proprio a me!
Ho lavorato al seggio durante lo scorso referendum. Uno degli scrutatori, un aitante ventiduenne con un forte interesse per le grazie femminili, ha iniziato a farmi una corte serrata fino a diventare un bel po' imbarazzante. Diretto, senza pudore, non mi ha mollato per un attimo. All'inizio l'ho trovato divertente, ma poi mi e' scattato anche un certo moto d'orgoglio!
Qualsiasi fortezza ben difesa crollerebbe sotto i colpi della lusinga. Qualsiasi dama di ghiaccio si scioglierebbe al caldo alito dell'adulazione.
Sia chiaro, non ho mai pensato che il cucciolo si sia innamorato follemente di me. Non mi sono rincitrullita a tal punto!
Non vedo nemmeno un futuro con una persona cosi' lontana da me (figuriamoci! e' ancora uno studente). Mi risulta ancora difficile pensare alle unioni di questo tipo come a qualcosa di duraturo (e i fatti mi stanno dando ragione).
Ma, perche' non prendersi la rivincita?!?
Fino a pochi anni fa una donna sui 30 anni era gia' considerata sul viale del tramonto, a 40 una donna finita (un mio amico molto carinamente me lo ripete ancora oggi), e cosi' via.
Gli uomini attempati (loro si autodefinirebbero "affascinanti quara/cinqua/sessa'ntenni") non guardano le loro coetanee se non in qualche fortuita, miracolosa occasione provocando fenomeni di depressione acuta, alcolismo latente, lifting esasperato.
Vendetta tremenda vendetta!
Adesso, senza fare tanta fatica (non serve essere palestrate, con le tette dure come il marmo, con un culo alto e sodo), possiamo toglierci la soddisfazione di avere nel nostro letto muscoli guizzanti, pelle liscia e perche' no, degli amanti instancabili.

05 luglio 2006

Mamma Casetta

Qualche giorno fa ho sentito un intervento in radio dove, una post-femminista (non ricordo se psicoterapeuta, sociologa o cos'altro) si lamentava del fatto che fin da piccole le donne sono soggette a discriminazione sessuale. Tutto questo attraverso i giochi.Ai maschietti vengono forniti macchinine, robot, soldatini, armi di vario genere...A noi povere femminucce, invece, pentolame, dolce forno, il mini ferro da stiro... io avevo anche una piccola macchina per cucire!Secondo l'opinionista questo tipo di regali spingerebbe le femminucce verso una vita da casalinga piu' o meno a tempo pieno. I giochi tipo "mamma casetta" non permetterebbero alle future donne di sviluppare altre capacita' se non quelle casalinghe.
Non sono per niente d'accordo! Date per assodate le nostre maggiori capacita' pratiche, l'allenamento alle faccende domestiche che, come dice l'opinionista, ci viene imposto, ci porta a saperci arrangiare molto meglio dei nostri amici maschi. Basta fare un confronto tra 2 single di sesso opposto. Conosco maschi con la dispensa piena di zuppe precotte, risotti in busta... Uomini che se sono a piu' di 100 metri da una pizzeria da asporto o da un venditore di kebab vanno via di testa.Vi hanno mai chiamato per sapere a quanto gradi va lavata una camicia?Vi hanno mai chiesto, con lo sguardo implorante, di attaccare un bottone?Noi queste informazioni ce le abbiamo nel DNA! Informazioni che poi vengono sviluppate nel corso degli anni. In conclusione, ben venga Mamma Casetta!
PS: io i vestiti me li faccio da sola!

03 luglio 2006

Allor che all'opre femminili intenta...


Le nostre belle favole devono essere state lette anche dai nostri amici maschi. Non parlo di quelli che crescendo si sono immedesimati in Cenerentola al ballo sognano di ricoprirsi di lustrini e di indossare improbabile scarpette di cristallo. Ma proprio di quelli che ci fanno palpitare il cuore, per i quali siamo disposte a fare follie e con cui cerchiamo di avere una relazione piu' o meno duratura.

Ho l'impressione che il maschio medio, nel momento in cui si mette alla ricerca di una donna, insegua quell'ideale femminile proposto dalle fiabe. Le avete presenti le protagoniste?Cenerentola e Biancaneve sono delle ottime massaie: la prima spazza, lava stira, si copre il capo di cenere e quando incontra il principe al ballo non ha nemmeno un callo; la seconda, nonostante fosse abituata a vivere in un castello, non batte ciglio quando si trova catapultata in una baita! e con 7 uomini da accudire (il fatto che siano dei nani e' ininfluente)!

Biancaneve e la Bella Addormentata, sono aspettano solo che Lui le svegli dal loro sonno profondo con un bacio e neanche dopo essere state risvegliate non hanno l'aria tanto sveglia. Nonostante la rottura dell'incantesimo loro rimangono incantate. Non hanno occhi che per il loro salvatore. Eccole li', con lo sguardo sognante fisso negli occhi del Principe (forse per non vedere quegli orrendi pantaloncini a sbuffo e la calzamaglia bianca, che a noi donne la calza bianca non e' mai piaciuta). Ecco, questo e' il loro ideale, se poi ci aggiungiamo un fisico da Barbie...(mi viene il dubbio che abbiano giocato anche loro con le nostre bambole...).

Abili casalinghe dall'ugola d'oro che fanno le pulizie sorridendo e cantando; adorabili mogliettine sempre innamorate e sempre in ordine che attendono pazientemente che il marito torni dal lavoro. Molta della produzione cinematografica americana degli anni '50-'60 ripropone questo modello di donna.

E poi devono essere anche bravine a letto, cosa credete che voglia dire "Lieto fine"????Continua...

01 luglio 2006

Il Rospo e la Principessa



(come non rimanere a vita delle Belle Addormentate)
Fin da piccole le nostre mamme, le nostre nonne, le nostre zie, nonche' varie figure femminili che ci gravitano attorno, ci fanno credere che noi, piccoli e teneri esserini indifesi, siamo destinate a diventare delle principesse. E i nostri padri rincarano la dose chiamandoci: "La mia principessina..." Prima di andare a letto ti propinano favole nelle quali la protagonista (guarda caso) e' una principessa, o al massimo lo diventa. E qui hanno raggiunto un grado altissimo di sadismo: ti addormenti e non puoi fare a meno di sognare il principe! E poi cresci, cresci, cresci nella convinzione che prima o poi incontrerai un rospo, lo bacerai e... puff! si trasformera' in un bellissimo Principe Azzurro. ahhh! Lui verra' da te! Arrivera'...magari non su un cavallo bianco, potrebbe crearti un certo imbarazzo, potrebbe andare bene, vediamo, una spider? se ti piacciono le cose enormi, un SUV? se sei per i ninnoli, una smart? se sei una sportiva, una moto? se sei una sfigata una 127 turchese. E tu sei li', sguardo sognante, che aspetti, aspetti e un giorno... ECCOLO!!!! E' PROPRIO LUI!!!! Lo ricosci, bello, affascinante. Ti si avvicina guardandoti dritta negli occhi. Ti prende tra le sue forti braccia, ti bacia e... puff! Si trasforma in rospo!

Miss Golightly


Holly Golightly e' il nome della protagonista di Colazione da Tiffany.

L'interpretazione che ne ha dato Audrey Hepburn e', a mio avviso, spettacolare. La Holly Golightly nel libro di Truman Capote e' completamente diversa. La prima dolce, romantica, censurata; la seconda piu' smaliziata, disillusa, moderna.

Entrambe le Holly sono "in transito" come e' specificato sul biglietto da visita.

Prendo in prestito il nome di di questa donna dalla personalita' diversa a seconda degli uomini che l'hanno raccontanta per raccontare storie di donne partendo dalle mie tragicomiche esperienze personali.