25 aprile 2007

L'omo è omo

La donna, nel suo lungo e faticoso percorso verso l'emancipazione, è spesso caduta nel fatale errore di voler assomigliare a tutti i costi al suo antagonista maschile imitando, assorbendo, facendo propri anche gli atteggiamenti peggiori. Ci siamo trovati di frionte donne aggressive, a volte violente, sgraziate, muscolose, delle tristi imitazioni dell'uomo.
In tutto questo l'uomo non è stato a guardare. Per contrasto ha riscoperto il suo lato "femminile" adottando abitudini che prima erano prerogativa del mondo muliebre, con risultati altrettanto discutibili. Vediamoli nel dettaglio:
Ceretta/depilazione: Fino a pochi anni fa praticata in segreto in un bagno chiuso a chiave o nello sgabuzzino di un salone di bellezza. Luoghi inacessibili al genere maschile. E' vero che alcuni uomini sembrano avere innestato il gene dell'orso marsicano. Per loro la depilazione del torace è gradita, calorosamente consigliata quella della schiena. Cosce e polpacci lisci come il culetto di un bambino sono accettabili solo nei ciclisti professionisti. Ho visto, con orrore, delle ascelle virili perfettamente depilate!
Sopracciglia: La pratica precedentemte descritta è arrivata al suo culmine quando, non avendo più peli da strappare l'uomo si è guardato allo specchio, si è fatto la barba e ha notato che gli rimanevano due cespuglietti superstiti. Così si è accanito sulle maschie sopracciglia. Sarò strana, ma a me un uomo con le sopracciglia più sottili di Marlene Dietritch fa l'effetto del bromuro!
Profumo: Voglio il tuo profumo! cantava la Nannini. Naturalmente non si riferiva all'effluvio di caprone che emanano certi figuri. L'uomo che sa di pulito, di acqua e sapone è gradevole, il mio preferito. Con un po' di dopobarba è sopportabile, ma non deve lasciartelo addosso quando ti bacia per salutarti. Respirare per un'intera serata la fragranza di uno con cui non hai intenzione di approffondire la conoscenza in senso biblico, diventa una tortura. Ci sono poi quelli che olezzano come delle prostitute. Qualcuno glielo dovrà pur dire che il tizio della pubblicità si spruzza per mezz'ora solo perchè è pagato per farlo, che non è così che si utilizza! Anche Marilyn Monroe usava solo 2 gocce di Chanel n°5!
Mascara/smalto: A volte anche il fondotinta... Alcuni uomini non hanno capito che "essere curato" non vuol dire trasformarsi in una larva di drag queen! I più temerari osano il lucidalabbra, che sia una vendetta nei nostri confronti? Un rifarsi di anni di colletti sporchi di fondotinta, di ingestione coatta di rossetti?

15 aprile 2007

Non costa nulla



Rssegnazione

Alla fine anche mia mamma si è rassegnata alla mia condizione di zitella. L'ho notato da alcuni eloquenti segnali.
Quando avevo 15 anni i diceva: "Non avere fretta di trovare un fidanzato C'è tempo!"
Quando avevo 20 chiamò un sedicente veggente il quale le predisse che il fidanzatino che avevo sarebbe stato l'uomo della mia vita. E' durata 6 mesi.
Quando ne avevo 25 mi diceva: "Pensa a studiare (mi sono iscritta tardi all'università), a farti un futuro, se troppo giovane!". Mentre mia nonna mi istruiva: "Ricordati che da sposare non hai niente, ma neanche da sposata..."
A 30 anni è iniziata la tiritera: "Sei troppo difficile, sei troppo esigente, se vai avanti cosi, chi ti si piglia. Mi sarebbe tanto piaciuto diventare nonna, ma ormai..."
Ora che di anni ne ho quasi 37, mi guarda con gli occhi lucidi: "Non mi interessa che ti sposi, ma sarei felici se ti trovassi una compagnia" (non aggiunge per educazione "per la vecchiaia").
Il giorno di Pasqua, mentre mio cugino venticinquenne regalava un solitario alla sua fidanzatina, ha sospirato.

12 aprile 2007

Intramontabili

I primi di cui ho memoria erano color verde marcio, giallo cagarella, marrone... quel marrone, in materiale sintetico, con il bordo in rilevo e con delle righe di colore contrastante. Era la fine degli anni 70, avevano invaso le case, erano di gran moda. Non c'era bagno che non ne sfoggiasse uno.
Se non si è capito dalla foto, parlo del set di tappetini per bagno, uno rettangolare, 2 sagomati per adattarli a tazza e bidé e, per chi voleva osare di più, il fantastico copritavoletta!
Hanno superato indenni gli edonisti anni '80, i minimalisti anni '90 per approdare senza segni di stanchezza nel nuovo millennio. Si sono adattatiti al cambimento dei gusti, hanno abbandonato le striscie bicolori, si sono liberati del poco igienico copritavoletta, li ho visti in colori fluo, in sgargianti rosa e azzurro, in tenui pastello, ma sono sempre loro, un must sulle bancarelle del mercato.
La loro presenza anche nel mio condominio è stata confermata un paio di giorni fa quando, con la leggerezza di una farfalla, un tappetino sagomato, color fiordaliso, è volato nel mio giardino.
Non so se è per pudore o per vegogna che il proprietario non è ancora venuto a reclamarlo.

09 aprile 2007

L'Accademia dei fiocchi di Crusca

In un momento in cui si parla tanto dell'inarrestabile impoverimento dell'italiano leggo sull'imballaggio del Muesli Croccante Vitalis: "Da consumarsi preferibilmente entro la fine: vedi patella superiore.
Li adoro!

06 aprile 2007

Siano stramaledetti i SUV

E il senso di onnipotenza che generano nei loro proprietari.
Tempi duri per chi, come me, gira con una anziana ma arzilla vettura.
Non solo per i blocchi del traffico che ci costringono a lunghe circumnavigazioni nel periglioso mare delle tangenziali nel tentativo di scansare le colonne d'Ercole della zona a traffico limitato.
Ci si mettono anche i suvvisti che si sentono i proprietari assoluti della strada, che si piazzano in mezzo alla carreggiata zigzagando di qua e di là incuranti delle altre macchine che occupano le corsie opposte. Quello che più mi stupisce è che in una macchina tanto costosa non esistano le frecce. Non ho mai visto un SUV sfoderare una lucina intermittente, di colore arancione per segnalare la volontà di svoltare. E gli specchietti retrovisori? Finti sicuramente, come quelli della macchina di Barbie. Altrimenti non si spiegherebbero certe manovre.
Le strade cittadine sono piene di giovani auto sconsiderate, incuranti del pericolo e del codice stradale. Di tozzi marcantoni spavaldi e maleducati. Di guidatori incivili e ipodotati.
E per le vecchiette nessun rispetto.

04 aprile 2007

Pèso el tacon che'l sbrego

Letteralmente "peggio il rammendo dello strappo".
E' un detto veneto, tra i miei preferiti, che si usa quando, nel tentatico di rimediare si peggiorano le cose.
Lunedi non si è presentato il responsabile del cantiere per sotterrare il calumet della pace e propormi una soluzione alternativa al palo conficcato nel mio giardino. Alle 8 in punto è arrivato il camioncino, sono scesi gli operai, hanno scaricato un bel po' di roba e si sono messi al lavoro.
Risultato?
Ora ho una specie di Tour Eiffel davanti casa.Con tanto di lucine lampeggianti per segnalarne la presenza. Infatti l'orrenda costruzione è installata sul marciapiede, quattro metri di suolo pubblico occupato da un mastio che ha l'unica funzione di sostenere un esile filo.
E' già partita la denuncia.

01 aprile 2007

Il profumo del potere

Venerdi mattina. Mi alzo e con ancora gli occhi gonfi e una debole coscienza di me stessa, apro la finestra. Ci metto un po' a capire cosa sta succedendo: il mio vicino di casa sta compilando una constatazione amichevole con uno degli operai del cantiere di fronte. Esco per fare chiarezza.
Il filo elettrico che, sostenuto d due pali, uno dei quali fissato alla mia recinzione, è per terra. Il suddetto palo spezzato. Il filo è caduto sulla macchina del vicino strisciandola per bene. E' la seconda volta in pochi mesi. La mia già nominata vena sadica mi impone di fare una battutina al vicino.
Dopo una mezzoretta suona il campanello, è il più giovane degli operai che mi viene a chiedere di entrare per sostituire il palo rotto. Gli spiego che il permesso non l'avrà dato che nessuno si è preso la briga di chiedermi il permesso di collegarsi (il palo era già lì, ma per un altro cantiere che ha chiuso da tempo), dato che non ne posso più di vedere quel ponte volante, dato che la sicurezza che invocano tanto non è assicurata da un sistema che per ben 2 volte in pochi mesi non ha funzionato. Il ragazzo non sa che dire.
Il cantiere è in fermento, sono tutti al telefono. Mi passano il responsabile che tenta di addolcirmi, rimango ferma nella mia posizione ma mi scuce una deroga al divieto: il palo può essere cambiato, ma lunedi dovranno trovare una soluzione diversa.
Lo comunico agli operai spiegando loro che il lavoro dovrà essere fatto entro le 11, poi io uscirò e chiuderò il cancello.
Insospettita dal silenzio e dalla mancanza di movimento mi affaccio. Il cancello è chiuso, gli operai spariti, il filo striscia ancora per terra.
Alle 11 esco, la situazione non è cambiata, dal cantiere nessun movimento.
Quando torno a casa, alla sera, il palo è sparito, il filo staccato dalla centralina è arrotolato in un angolo.
Ho vinto la mia piccola battaglia! Dopo 3 anni l'odiato palo è uscito dalla mia visuale.
Confesso, un sorriso soddisfatto si è stampato sul mio volto.