22 dicembre 2007

E' Natale, purtroppo

Ho come l'impressione che il Natale tiri fuori il peggio che c'è nella gente.
A parte le luminarie ostentate a fine estate.
A parte i Babbo Natale appesi senza ritegno alle finestre.
A parte le corse sfrenate all'ultimo panettone causa sciopero dei Tir (simili scene di isteria collettiva non si vedono nemmeno durante i saldi ).
Un'espressione tipica del moderno Natale sono i gadget. Con il termine gadget si definisce una massa informe di oggetti dalla discutibile utilità, creati da menti malate per acquirenti psicolabili.
Nel mondo del gadget vanno a finire tutte le creazioni di inventori pazzoidi che non hanno trovato una collocazione ufficiale. Si, perchè sono degli esseri ibridi, creature mitologiche formate da più nature, oggetti indefinibili non sai se catalogarli nel reparto cancelleria, in quello di utensili per la casa...
Anche il mio parrucchiere è stato colpito dalla virulenta febbre del gadget. Ieri sono andata a tagliarmi i capelli e insieme alla fattura (il mio è un parrucchiere onesto) mi ha consegnato un sacchettino rosso. Non ho resistito alla curiosità e l'ho aperto subito!
Che sorpresa quando mi sono trovata davanti un apribottiglia di un elegante blu. Ops, che strana punta. Tiro un po' ed ecco apparire la punta di una penna!
Il tutto è corredato da un cordino da collo: utilissimo.
A chi puo' essere venuto in mente di unire una penna ad un cavatappi? Perchè mai le due cose dovrebbero viaggiare insieme. E quel cordino? Qualcuno potrebbe avere mai il coraggio di girare con un oggetto simile attaccato al collo?

Buon Natale!

16 dicembre 2007

Chi non muore...

Eccomi qua!
Oggi scrivo seduta comodamente davanti al computer mentre la mia nuova stufa a legna diffonde un delizioso calore. Ci è voluto un po', ma alla fine ho risolto molti di quei piccoli problemi che mi facevano diventare pazza. Aspetto con ansia l'imminente fine di questo tragico 2007, sono esausta. Non stanca, depressa, esaurita. Proprio ESAUSTA!
Come una pila alcalina, se collegassero i miei poli ad uno di quei tester (come quelli delle confezioni delle batterie di qualche anno fa) riuscirei a malapena ad accendere una flebile lucina rossa tendente allo spento.
Adesso mi rilasso davanti al fuoco, recupero le forze, tiro un bel sospiro e riparto.

A presto!

21 settembre 2007

Sistema decimale

Sono nata negli anni 70, gli anni di piombo e delle lotte sindacali.
Poi sono arrivati gli anni 80, anni dell'edonismo reaganiano e dell'esaltazione delle capacita' individuali.
Gli anni 90, anni di tangentopoli e della caduta del comunismo.
Infine il 2000, il nuovo millennio, con la legalizzazione del precariato e l'incertezza del futuro
Ora, nel 2007 sul finire di questo decennio, le persone possono essere vendute come le cose.

Cosa mi riservera' il futuro?

19 settembre 2007

Vodafone: 914 persone in grado di...

di Ester Crea per "conquistedellavoro.it"


"Fistel, Slc e Uilcom verso lo sciopero dopo la presentazione di un progetto per la cessione delle attività di customer care
Bandisce concorsi a premi, si guadagna la simpatia con i volti (ben pagati) di Totti e Gattuso, pensa perfino di comprare le infrastrutture in Italia e Spagna di Tele2, ma intanto è pronta a rifilare una pedata a centinaia di lavoratori del suo customer care. E’ il colosso della telefonia mobile Vodafone, che nell’illustrare ai sindacati il piano industriale della compagnia ha rivelato l’intenzione di esternalizzare fino a quasi il 10% del suo personale, il tutto dopo un anno con fatturati in crescita e milioni di euro di profitti.
Pronta la reazione dei sindacati che hanno aperto la procedura di sciopero e convocato per il prossimo 25 settembre il coordinamento nazionale Rsu Vodafone per decidere le iniziative contro la decisione dell’azienda.
A rischio, in particolare, sarebbero i 914 lavoratori dei call center di diverse città d’Italia (Ivrea, Milano, Padova, Roma e Napoli).
”La riduzione del perimetro aziendale è un fatto grave - sostiene Raffaella Di Rodi, segretario nazionale Fistel Cisl – perché l’azienda, a fronte di un calo di redditività, risponde con un processo di esternalizzazione di attività core-business e dei lavoratori”.
Secondo le segreterie nazionali di Fistel, Slc e Uilcom si tratta di un progetto inaccettabile, ”che segna una grave inversione di tendenza rispetto alle politiche industriali portate avanti finora nel segno della qualità e dell'integrazione dei servizi e delle professionalità”.
Inoltre, i sindacati intravedono il rischio che si tratti solo di un primo passo, che col tempo potrebbe coinvolgere anche gli altri asset finora ritenuti strategici, come era stato dichiarato essere lo stesso customer care (cioè rete e IT).
Un’eventualità che secondo Di Rodi dovrebbe spingere il sindacato confederale ”ad una grossa riflessione a fronte dei cambiamenti che stanno avvenendo nel settore delle Tlc per adeguare gli strumenti contrattuali e dare maggiori tutele ai lavoratori che sono i soli a pagare le conseguenze delle strategie aziendali”.
Duro anche il commento di Alessandro Genovesi della Slc Cgil. ”Al di là di belle parole e tentativi di far passare tale operazione come scelta di carattere industriale – afferma il sindacalista - siamo alle prese con una semplice riduzione del costo del lavoro per far crescere il valore economico e finanziario dell’impresa”.
”Abbiamo molti dubbi – sottolinea Genovesi - sulla esternalizzazione di parti importanti dei servizi di gestione del cliente, da sempre vanto di Vodafone, che annuncia nei fatti un cambio di strategia esternalizzando parti importanti dei propri asset. A vantaggio, oltretutto, di un’azienda come Comdata, che non è l’Olivetti, ma anzi un’impresa di call-center priva persino di un contratto aziendale di secondo livelloe che da tempo va facendo shopping al solo scopo di quotarsi in Borsa. Le domande sono: siamo di fronte all'inizio di una drastica riduzione dei perimetri aziendali di Vodafone? Per Vodafone l'Italia è ancora un mercato strategico?”."

18 settembre 2007

Armi di seduzione

Ho portato nuovamente la mia macchina per cucire nel centro assistenza. Venti giorni fa l’ho portata per la prima volta, aveva un piccolo problema e ne ho approfittato per farle fare anche una revisione generale. Portata a casa mi sono accorta che non funzionava bene.
Entro nel negozio con la mia piccolina sotto braccio, spiego il problema e il signore molto gentile mi dice che dovrà trattenerla qualche giorno. Mi rassicura dicendomi che è ancora in garanzia. “Non è da molto che l’ha portata qui, sarà neanche un mese”. Confermo. “Mi ricordo sa di lei!”
A questo punto tutta la mia civetteria mi sale dal basso allungandomi la colonna vertebrale vertebra dopo vertebra. Sale fino al busto, mi impettisco leggermente. Sale ancora. Le mie ciglia già si allungano preparandosi a sbattere come neanche Olivia di Braccio di Ferro saprebbe fare.
Il tecnico inspiegabilmente si avvicina alla vetrina, guarda fuori, si gira e mi chiede: “Dov’è?”
Le ciglia si ritraggono, con un impercettibile rumore, trac-tac-tac, le vertebre si accasciano nella loro posizione abituale.
Ho capito. Il tecnico cercava la mia macchina. Si era ricordato di me grazie alla mia 2cv charleston!

07 settembre 2007

Fai da te


Il perchè ci si dedichi anima e corpo al fai da te è evidente:la soddisfazione di creare qualcosa con le proprie mani è ineguagliabile inoltre, cosa non secondaria, si risparmia anche! Aziende come l’Ikea ci hanno costruito un impero (io ne vado pazza, forse perché da piccola non ho giocato con i Lego). I benzinai ne hanno fatto una forma di attrattiva per i clienti e spesso hanno le pompe differenziate con prezzi diversi a seconda che tu voglia “fare da te” o preferisca farti servire.
Quella che non capisco è la cassa del supermercato. La nuova frontiera della spesa: la cassa “fai da te”. Non c’è mai coda. Il perché l’ho capito a mie spese.
Da perfetta single ecologista quando vado a fare la spesa mi porto le mie belle sporte di cotone. La cassa fai date non le ama, le rigetta, si indispettisce se le usi e comincia a ripetere a raffica: “Oggetto non riconosciuto nell’area sacchetti”. Provo a toglierlo, una voce gentile ti invita a mettere la borsa nell’area sacchetti. La rimetto. “Oggetto non riconosciuto nell’area sacchetti! Oggetto non riconosciuto nell’area sacchetti!”. Provo a fare l’indifferente ma quella non la smette “Oggetto non riconosciuto nell’area sacchetti!” Non so che fare, mi guardo attorno imbarazzata.
Un’inutile cassiera scende dal suo trono (la sua postazione è leggermente rialzata) e con aria scocciata mi dice che per utilizzare le mie borse lai mi deve autorizzare (e ci voleva tanto?). Ringrazio riconoscente.
Inizio a riempire i miei sacchetti, i sacchetto pieno lo rimetto nel carrello come faccio generalmente. Cattiva abitudine! La signorina Rottermeier nascosta nella cassa bela inacidita che c’è qualcosa che non va (ho rimosso le parole che ha usato). Mioddio che fare?
L’inutile cassiera mi guarda come se fossi una demente e mi spiega con eccessiva gentilezza che devo lasciare tutta la spesa “nell’area sacchetti” (comincio ad odiare questa definizione) fino alla fine.
Un codice non passa sul lettore, devo digitarlo sulla tastiera, sono terrorizzata, mi sento gli occhi della cassiera addosso…
Finalmente ho finito, chiudo il conto. Sacchetti utilizzati, nessuno (ah, te li fanno anche pagare!). Pago con il bancomat, uff devo anche passare la tessera, ma l’ho visto fare tante volte, qui non mi fregano! Tutto liscio, ma dall’enorme cruscotto non esce lo scontrino, lo cerco , non lo vedo, alzo gli occhi implorante e incontro quelli della commessa che scrolla la testa e mi indica un’appendice del cruscotto, completamente fuori dalla mia visuale.
Metto le borse nel carrello, sono stremata, sono stata umiliata, esposta al pubblico ludibrio e non ho risparmiato neanche un centesimo!
Allora mi chiedo, perché mai una persona capace di intendere e di volere dovrebbe utilizzare una cassa di questo genere?

08 agosto 2007

Nel mezzo del cammin...


A 37 anni mi ritrovo con una strana sindrome. Sono piu' o meno a meta' della mia vita quindi non so dire se si tratta di precocita' o, come e' piu' probabile, di estremo ritardo, ma sono in piena fase dei perche'. Come i bambini!

Non posso fare a meno di chiedermi il perche' di tante cose, quesiti che rimangono senza risposta o per i quali la risposta e' talmente ovvia che non vale la pena di pensarla.

E da qui iniziero' a riscrivere su questo blog, abbandonato per un po' di tempo ma mai dimenticato.


Grazie. A chi ha avuto la pazienza di venirmi a trovare in questo periodo di silenzio. Prometto che mi impegnero' a fondo per non rimanere a lungo lontana da queste pagine.


Al prossimo post-perche'

09 luglio 2007

Chiuso per...



Questo blog e' temporaneamente chiuso per:

  • Mancanza di una connessione internet (la mia azienda ha cambiato le condizioni del contratto del mio abbonamento aziendale. E' stato un cambio improvviso, non ho avuto il tempo per correre ai ripari)
  • Mancanza di idee. Non mi succede niente percio' non ho niente da raccontare.

Spero di ritornare in forma al piu' presto. Un saluto a tutti quelli che hanno avuto la bonta' di continuare a venirmi a trovare.

18 giugno 2007

Chiuso per Ferie

Manco da un po' di tempo. L'ennesimo cambio di reparto al lavoro e qualche difficoltà nel collegamento mi hanno impedito di scrivere. Sono stati 15 giorni pesanti che mi hanno annebbiato la mente e rallentato i pensieri.
Ora però sono arrivate le meritate ferie. Mercoledi partirò per l'Umbria!
Spero, al ritorno, di avere molte storie da raccontare.
PS: sono previste delle incursioni a Roma!

04 giugno 2007

Piccoli uomini crescono

Ieri mattina ho ascoltato per caso una conversazione tra due bambini di 8-9 anni. Avevano accompagnato le loro mamme al mercato. Stanchi di fermarsi ad ogni bancarella si erano messi in disparte in paziente attesa. Parlavano con fare serio, da ometti.
A: "Secondo te perché le donne amano tanto fare compere?"
B: "Mah, forse per scaricare la tensione."

Quanta saggezza in così tenera età!

29 maggio 2007

Il mio personal trainer

Una sera, facendo zapping, mi sono imbattuta in un vecchio film con Pozzetto e Villaggio. Una signorina, già poco vestita, si proponeva in uno spogliarello e una assai casta lapdance attorno ad un palo. Era una donna molto bella, ma aveva qualcosa di strano: le tette erano all'altezza delle tette non della gola e avevano la forma delle tette, non di bocce da boowling, il culo aveva la consistenza di un culo, le cosce la consistenza delle normali cosce. Insomma niente di scolpito, gonfiato, siliconato, rifatto.
A guardarla mi sono detta che il mio fisico non è poi così male, che non mi servono palestra e massaggi, per sentirmi in forma devo solo noleggiare qualche vecchio film!

26 maggio 2007

Tesoretto

CIa avanzano dei soldi e non eravamo preparati. Dopo molti tentennamenti (e a questo si, e a questo no, e questi soldi a chi li do') pare si sia finalmente trovato il modo di spenderli.
Mi auguro che non facciano una brutta fine. Spero che il governo non faccia come quei diseredati che, abituati a non avere un soldo in tasca, appena ricevono 2 lire di elemosina se ne vanno al bar a scialacquarla.

19 maggio 2007

Fenomeni paranormali

Ho deciso di chiamare il CICAP, solo loro possono dare una risposta scientifica ad un fenomeno altrimenti inspiegabile.
Com'è possibile che i miei vicini, ogni volta che decido di schiacciare un sonnellino pomeridiano, appena appoggio la testa sul cuscino, alzino il volume della musica e si mettano a spostare mobili?
Come riescono a captare il momento giusto? Come riescono a sentire che il sonno mi è passato, che sto per alzarmi e che proprio quello è il momento giusto per spegnere la radio?
In attesa di una spiegazione scientifica ai miei quesiti ringrazio Ulisse per aver inventato i tappi di cera.

15 maggio 2007

Casa dolce casa


Le pubblicità spesso ci propongono modelli che, nelle intenzioni dei pubblicitari, dovremmo sentirci obbligati ad imitare.
Le case dei protagonisti degli spot sono eleganti, moderne, luminose. Qualcuno ha dei mobili che suscitano l'invidia vandala delle amiche. Altri hanno cassettoni vietati ai minori di 18 anni a causa dei voluttuosi orgasmi che generano nella metà femminile della famiglia. Molti sognano una casa degna della famiglia del Mulino Bianco, la mia da 3 giorni assomiglia a quella della Carta Camomilla (il che la dice lunga sul mio karma).
3 giorni fa è iniziata una pacifica invasione di formiche. Non sono formiche normali, no no. Sono formiche con un'intelligenza superiore, non si lasciano tentare dalle esche, dribblano lo zucchero che nasconde il veleno, eliminano ogni traccia per cui non so da che parte entrano.
Ad un certo punto compaiono all'improvviso, corrono zigzagando, si arrampicano, ridiscendono, avanzano, si fermano, si riuniscono salutandosi con le antennine. Le vocine non le sento, ma solo perchè hanno una frequenza negata al mio orecchio umano.
Per ore si impossessano di cucina e bagno indifferenti ai miei tentativi di sterminio (stasera ho provato anche con il talco) poi spariscono lascaindomi nell'illusione di averle eliminate. Vana illusione, il giorno dopo alla stessa ora ricompaiono.
Sto per gettare la spugna, lascio a loro la casa, me ne vado... quasi quasi intesto il mutuo alla loro regina.

13 maggio 2007

In medio stat virtus

Dal sito di Repubblica sulla partecipazione al Family day:
"Siamo oltre un milione", dice Savino Pezzotta a metà pomeriggio. Per la Questura sono tra i 200 e i 250mila. Un colpo d'occhio sulla piazza fa pensare ad almeno cinquecentomila persone.

08 maggio 2007

Alle fronde dei salici


E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

Oggi pomeriggio il ragazzino di 13 anni che ogni tanto aiuto nei compiti doveva fare un commento alla poesia di Quasimodo. Il commento, secondo lo schema del libro, prevedeva lo sviluppo di alcuni punti. Abbiamo superato quasi indenni lo scoglio del titolo, dell'autore, del riassunto (la parafrasi). Quando siamo arrivati alle intenzioni dell'autore: "Allora dimmi M., che cosa voleva dire Quasimodo con questa poesia?".
Grattatina di testa, succhiatina alla penna e poi parte a scrivere: "Quasimodo non esprime odio nei confronti del nemico..." Pausa.
"Perchè?" Chiedo io.
Pausa, e poi il lampo di genio! "Perchè non era in grado si esprimerlo!"
Ecco.
Poi è toccato alle considerazioni personali. Ho chiesto al piccolo discente cosa pensasse della poesia, cosa gli avesse comunicato.
... lunga pausa con tanto di fronte corrugata nello sforzo intellettivo.
"Ho capito che il poeta voleva dire che questa qui è una cosa grave, ma ce ne sono anche di più gravi"

Sigh.

07 maggio 2007

Raccolta sparpagliata

Ieri era la "Giornata per la raccolta differenziata" promossa dal Conai in occasione dei suoi 10 anni di attività. Un modo per sensibilizzare i cittadini, per promuovere piccoli gesti che fanno bene all'ambiente.
Anche a Mestrino, il paese in cui abito, da anni si fa la raccolta differenziata. Il comune ci ha dotati di sacchetti speciali, in Mater-B per l'umido, trasparenti per la plastica, che vanno conferiti (l'immondizia differenziata non si butta, si conferisce) negli appositi contenitori, verde per il rifiuto organico, giallo per la plastica e le lattine, nei giorni indicati nell'apposito calendario fornito dalla società che gestisce la raccolta.
L'allegro calendarietto è ricco di immagini che evocano mondi possibili dove l'immonda immondizia rinasce trasformandosi in nuovi oggetti. In basso c'è una nota che recita: E' VIETATO L'ABBANDONO DEI RIFIUTI NONCHE' IL CONFERIMENTO DEGLI STESSI CON MODALITA' E TEMPI DIVERSI DA QUELLI INDICATI NEL CALENDARIO. I trasgressori saranno puniti con sanzioni da 25.00 a 15.00 euro.
Giusto! Evviva un mondo più pulito!
Ma il sogno finisce qui. Da quando è iniziata la raccolta differenziata i fossi e le siepi delle strade di campagna sono sempre più luride. Non ho mai visto uno scempio tale. E i trasgressori non sono dei cittadini incivili che "non conferiscono" i propri rifiuti con "modalità e tempi diversi da quelli indicati nel calendario". No, è la stessa società che si occupa della raccolta: la ETRA S.p.A, impegnata nella salvaguardia dell'ambiente.
I bidoni vengono infatti svuotati in camioncini piccoli e scattanti: troppo piccoli per contenere tutto, stipati fino all'orlo, troppo scattanti per non ballonzolare tra una buca e l'altra.
Risultato: nella folle corsa per il rientro in sede buona parte dei sacchetti prende il volo (sono una testimone oculare dell'evento) depositandosi nei fossi e nei canali che costeggaino la strada.
Mentre migliaia di persone si illudono di "lavorare" per un mondo più pulito, sono felici di pagare le tasse per un futuro meno inquinato, ETRA che con le nostre tasse viene pagata se ne strafrega altamente.
ETRA non è uno di quei trasgressori che andrebbe punito perchè E' VIETATO L'ABBANDONO DEI RIFIUTI NONCHE' IL CONFERIMENTO DEGLI STESSI CON MODALITA' E TEMPI DIVERSI DA QUELLI INDICATI NEL CALENDARIO?

06 maggio 2007

Genetliaco

E' dal 1° gennaio che dico, mentendo, di avere 37 anni. Bene, da oggi non dirò più bugie.
Oggi è il mio compleanno!

01 maggio 2007

Uomo avvisato...

Leggo su Io donna del 21 aprile*:
PMDD Disturbo disforico premestruale: indica l'estrema ipersensibilità emotiva nei giorni precedenti le mestruazioni scatenata da estrogeni e progesterone. In francia e in Inghilterra donne sofferenti di Pmdd che hanno commesso crimini sono state assolte per infermità mentale.

Io ci penserei 2 volte prima di chiedere ad una donna, con quel sorrisetto beota stampato sulla faccia: " Beh, che cos'hai oggi? Il ciclo?"


*Art. di Giorgio Dell'Atri, notizie tratte da: Louanne Brizedine, Il cervello delle donne, Rizzoli, 2007.

25 aprile 2007

L'omo è omo

La donna, nel suo lungo e faticoso percorso verso l'emancipazione, è spesso caduta nel fatale errore di voler assomigliare a tutti i costi al suo antagonista maschile imitando, assorbendo, facendo propri anche gli atteggiamenti peggiori. Ci siamo trovati di frionte donne aggressive, a volte violente, sgraziate, muscolose, delle tristi imitazioni dell'uomo.
In tutto questo l'uomo non è stato a guardare. Per contrasto ha riscoperto il suo lato "femminile" adottando abitudini che prima erano prerogativa del mondo muliebre, con risultati altrettanto discutibili. Vediamoli nel dettaglio:
Ceretta/depilazione: Fino a pochi anni fa praticata in segreto in un bagno chiuso a chiave o nello sgabuzzino di un salone di bellezza. Luoghi inacessibili al genere maschile. E' vero che alcuni uomini sembrano avere innestato il gene dell'orso marsicano. Per loro la depilazione del torace è gradita, calorosamente consigliata quella della schiena. Cosce e polpacci lisci come il culetto di un bambino sono accettabili solo nei ciclisti professionisti. Ho visto, con orrore, delle ascelle virili perfettamente depilate!
Sopracciglia: La pratica precedentemte descritta è arrivata al suo culmine quando, non avendo più peli da strappare l'uomo si è guardato allo specchio, si è fatto la barba e ha notato che gli rimanevano due cespuglietti superstiti. Così si è accanito sulle maschie sopracciglia. Sarò strana, ma a me un uomo con le sopracciglia più sottili di Marlene Dietritch fa l'effetto del bromuro!
Profumo: Voglio il tuo profumo! cantava la Nannini. Naturalmente non si riferiva all'effluvio di caprone che emanano certi figuri. L'uomo che sa di pulito, di acqua e sapone è gradevole, il mio preferito. Con un po' di dopobarba è sopportabile, ma non deve lasciartelo addosso quando ti bacia per salutarti. Respirare per un'intera serata la fragranza di uno con cui non hai intenzione di approffondire la conoscenza in senso biblico, diventa una tortura. Ci sono poi quelli che olezzano come delle prostitute. Qualcuno glielo dovrà pur dire che il tizio della pubblicità si spruzza per mezz'ora solo perchè è pagato per farlo, che non è così che si utilizza! Anche Marilyn Monroe usava solo 2 gocce di Chanel n°5!
Mascara/smalto: A volte anche il fondotinta... Alcuni uomini non hanno capito che "essere curato" non vuol dire trasformarsi in una larva di drag queen! I più temerari osano il lucidalabbra, che sia una vendetta nei nostri confronti? Un rifarsi di anni di colletti sporchi di fondotinta, di ingestione coatta di rossetti?

15 aprile 2007

Non costa nulla



Rssegnazione

Alla fine anche mia mamma si è rassegnata alla mia condizione di zitella. L'ho notato da alcuni eloquenti segnali.
Quando avevo 15 anni i diceva: "Non avere fretta di trovare un fidanzato C'è tempo!"
Quando avevo 20 chiamò un sedicente veggente il quale le predisse che il fidanzatino che avevo sarebbe stato l'uomo della mia vita. E' durata 6 mesi.
Quando ne avevo 25 mi diceva: "Pensa a studiare (mi sono iscritta tardi all'università), a farti un futuro, se troppo giovane!". Mentre mia nonna mi istruiva: "Ricordati che da sposare non hai niente, ma neanche da sposata..."
A 30 anni è iniziata la tiritera: "Sei troppo difficile, sei troppo esigente, se vai avanti cosi, chi ti si piglia. Mi sarebbe tanto piaciuto diventare nonna, ma ormai..."
Ora che di anni ne ho quasi 37, mi guarda con gli occhi lucidi: "Non mi interessa che ti sposi, ma sarei felici se ti trovassi una compagnia" (non aggiunge per educazione "per la vecchiaia").
Il giorno di Pasqua, mentre mio cugino venticinquenne regalava un solitario alla sua fidanzatina, ha sospirato.

12 aprile 2007

Intramontabili

I primi di cui ho memoria erano color verde marcio, giallo cagarella, marrone... quel marrone, in materiale sintetico, con il bordo in rilevo e con delle righe di colore contrastante. Era la fine degli anni 70, avevano invaso le case, erano di gran moda. Non c'era bagno che non ne sfoggiasse uno.
Se non si è capito dalla foto, parlo del set di tappetini per bagno, uno rettangolare, 2 sagomati per adattarli a tazza e bidé e, per chi voleva osare di più, il fantastico copritavoletta!
Hanno superato indenni gli edonisti anni '80, i minimalisti anni '90 per approdare senza segni di stanchezza nel nuovo millennio. Si sono adattatiti al cambimento dei gusti, hanno abbandonato le striscie bicolori, si sono liberati del poco igienico copritavoletta, li ho visti in colori fluo, in sgargianti rosa e azzurro, in tenui pastello, ma sono sempre loro, un must sulle bancarelle del mercato.
La loro presenza anche nel mio condominio è stata confermata un paio di giorni fa quando, con la leggerezza di una farfalla, un tappetino sagomato, color fiordaliso, è volato nel mio giardino.
Non so se è per pudore o per vegogna che il proprietario non è ancora venuto a reclamarlo.

09 aprile 2007

L'Accademia dei fiocchi di Crusca

In un momento in cui si parla tanto dell'inarrestabile impoverimento dell'italiano leggo sull'imballaggio del Muesli Croccante Vitalis: "Da consumarsi preferibilmente entro la fine: vedi patella superiore.
Li adoro!

06 aprile 2007

Siano stramaledetti i SUV

E il senso di onnipotenza che generano nei loro proprietari.
Tempi duri per chi, come me, gira con una anziana ma arzilla vettura.
Non solo per i blocchi del traffico che ci costringono a lunghe circumnavigazioni nel periglioso mare delle tangenziali nel tentativo di scansare le colonne d'Ercole della zona a traffico limitato.
Ci si mettono anche i suvvisti che si sentono i proprietari assoluti della strada, che si piazzano in mezzo alla carreggiata zigzagando di qua e di là incuranti delle altre macchine che occupano le corsie opposte. Quello che più mi stupisce è che in una macchina tanto costosa non esistano le frecce. Non ho mai visto un SUV sfoderare una lucina intermittente, di colore arancione per segnalare la volontà di svoltare. E gli specchietti retrovisori? Finti sicuramente, come quelli della macchina di Barbie. Altrimenti non si spiegherebbero certe manovre.
Le strade cittadine sono piene di giovani auto sconsiderate, incuranti del pericolo e del codice stradale. Di tozzi marcantoni spavaldi e maleducati. Di guidatori incivili e ipodotati.
E per le vecchiette nessun rispetto.

04 aprile 2007

Pèso el tacon che'l sbrego

Letteralmente "peggio il rammendo dello strappo".
E' un detto veneto, tra i miei preferiti, che si usa quando, nel tentatico di rimediare si peggiorano le cose.
Lunedi non si è presentato il responsabile del cantiere per sotterrare il calumet della pace e propormi una soluzione alternativa al palo conficcato nel mio giardino. Alle 8 in punto è arrivato il camioncino, sono scesi gli operai, hanno scaricato un bel po' di roba e si sono messi al lavoro.
Risultato?
Ora ho una specie di Tour Eiffel davanti casa.Con tanto di lucine lampeggianti per segnalarne la presenza. Infatti l'orrenda costruzione è installata sul marciapiede, quattro metri di suolo pubblico occupato da un mastio che ha l'unica funzione di sostenere un esile filo.
E' già partita la denuncia.

01 aprile 2007

Il profumo del potere

Venerdi mattina. Mi alzo e con ancora gli occhi gonfi e una debole coscienza di me stessa, apro la finestra. Ci metto un po' a capire cosa sta succedendo: il mio vicino di casa sta compilando una constatazione amichevole con uno degli operai del cantiere di fronte. Esco per fare chiarezza.
Il filo elettrico che, sostenuto d due pali, uno dei quali fissato alla mia recinzione, è per terra. Il suddetto palo spezzato. Il filo è caduto sulla macchina del vicino strisciandola per bene. E' la seconda volta in pochi mesi. La mia già nominata vena sadica mi impone di fare una battutina al vicino.
Dopo una mezzoretta suona il campanello, è il più giovane degli operai che mi viene a chiedere di entrare per sostituire il palo rotto. Gli spiego che il permesso non l'avrà dato che nessuno si è preso la briga di chiedermi il permesso di collegarsi (il palo era già lì, ma per un altro cantiere che ha chiuso da tempo), dato che non ne posso più di vedere quel ponte volante, dato che la sicurezza che invocano tanto non è assicurata da un sistema che per ben 2 volte in pochi mesi non ha funzionato. Il ragazzo non sa che dire.
Il cantiere è in fermento, sono tutti al telefono. Mi passano il responsabile che tenta di addolcirmi, rimango ferma nella mia posizione ma mi scuce una deroga al divieto: il palo può essere cambiato, ma lunedi dovranno trovare una soluzione diversa.
Lo comunico agli operai spiegando loro che il lavoro dovrà essere fatto entro le 11, poi io uscirò e chiuderò il cancello.
Insospettita dal silenzio e dalla mancanza di movimento mi affaccio. Il cancello è chiuso, gli operai spariti, il filo striscia ancora per terra.
Alle 11 esco, la situazione non è cambiata, dal cantiere nessun movimento.
Quando torno a casa, alla sera, il palo è sparito, il filo staccato dalla centralina è arrotolato in un angolo.
Ho vinto la mia piccola battaglia! Dopo 3 anni l'odiato palo è uscito dalla mia visuale.
Confesso, un sorriso soddisfatto si è stampato sul mio volto.

28 marzo 2007

Alla faccia degli animalisti

Knut è salvo. Knut è un orso polare un po' sfortunato. Non è nato tra i candidi ghiacci artici, ma in uno zoo di Berlino. La madre, in passato aveva "lavorato" in un circo , l'ha abbandonato. L'unica possibilità di sopravvivenza affidata all'uomo. A questo punto un gruppo di sedicenti animalisti propone di sopprimere la bestiola con argomentazioni a dir poco insensate. Il contatto con l'uomo potrebbe lasciargli delle "turbe comportamentali", meglio un'iniezione mortale e ci togliamo il problema. Per fortuna il veterinario Andre' Schuelte si è sostituito alla mamma snaturata e Knut gode di ottima salute! Dopotutto Knut è destinato a vivere nelle zoo, non farà mai riorno alla terra dei suoi antenati, ch male può farli il contatto con l'uomo?
Una settimana fa sono stati liberati 600 visoni in un allevamento in provincia di Savona. In parte sono morti travolti dalle macchine, altri se non recuperati moriranno di stenti, i mustelidi che sopravviveranno, voraci carnivori, creeranno dei danni irreparabili all'equilibrio natulare del luogo.
Pare che recentemente ci sia stata un'incursione in un laboratorio per liberare gli animali sottoposti ai test, salvo poi sopprimere dei coniglietti infettati dal vaiolo che potevano essere pericolosi anche per i loro "salvatori".
E' questo l'amore per gli animali?
Con questo non volgio dire che approvo gli allevamenti di pellicce o i laboratori che fanno test sugli animali (ho un animale da pelliccia come coinquilina, Isotta, una puzzola americana; non mangio né carne né pesce da quasi 20 anni), ma che disapprovo le azioni cretine fatte da imbecilli esibizionisti. Perchè questo sono.

Ps:
Amore di mamma...

26 marzo 2007

Un'esplosione di...

Stasera mi sono beccata in sequenza due spot da brivido.
Già da qualche giorno è in onda la nuova pubblicità della Vigorsol con quel coraggioso scoiattolino che con un portentoso peto congela l'intero bosco salvandolo da un incendio. Il suo eroico gesto è stato reso possibile dall'assunzione di un freschissimo caucciù dalle proprietà ibernanti. Questa edificante visione è stata seguita da quella delle patatine Wacko's nella quale, in un perfetto stile western alla "Mezzogiorno di fuoco", una patata vestita da cow boy affronta un temibile avversario e lo stende con una rumorosa pernacchia (non ho capito se la flautolenza è insita nel suo essere patata o se è stata causata dall'aver mangiato i fatidici tuberi)
Mi è venuto il dubbio che la pubblicità i questi due prodotti sia curata dalla stessa agenzia. Per la prima ho trovato il colpevole:
Agenzia: BBH
Direzione Creativa: Nick Gill
Art Director: Verity Fenner
Copywriter: Claudia Southgate
I miei complimenti alle signore.

Continuo la ricerca, ma non riesco a trovare informazioni su chi ha ideato lo spot delle Wacko's.
Mi auguro che dei prodotti così simili siano uscita dalle stessa mente, dallo stesso gruppo di lavoro che si ispira ad un unico modello (forse uno capo afflitto da aerofagia). Ma ho paura che le mie speranze siano vane.
Forse stiamo facendo un passo avanti, dall'uso indiscriminato del sesso in pubblicità, all'uso indiscriminato del peto. Un passo in avanti o un passo all'in-didietro?

23 marzo 2007

Natura ingrata

Ho un giardino piuttosto grande. E' più grande il giardino dell'appartamento.
Consapevole ma incurante dell'impari lotta che mi aspettava, ho deciso di non usare il diserbante ma di strappare con le mani le erbacce. Non per masochismo, ma per non nuocere alle coccinelle e ai grilli che abbondano.
Lungo il perimetro ho piantato essenze diverse, scelte tra le più rustiche perchè meno soggette ai parassiti. Ho piantato delle piante che durante l'inverno, con le loro bacche, sfamano i merli (il più intraprendente è tanto grasso da sembrare un piccione travestito). Il pettirosso, quando arriva, trova la sua ciotola piena di mangime.
Le api sono le benvenute, ho lasciato che le vespe facessero il loro nido sul cancelletto d'ingresso, proprio sotto la serratura. Ho sgridato i bambini che volevano distruggerlo.
Ho lasciato crescere i papaveri, la camomilla e il tarassaco.
L'anno scorso ho seminato il prato. Non quella antipatica erbetta snob da prato all'inglese, ma 3 varietà di allegro trifoglio. Me lo sono goduto per poco, poi ha cominciato a sparire e con lui tutte le erbe.
Quale sarà stata la causa di questa desertificazione? Non l'agricoltura intensiva, non l'uso massiccio di prodotti chimici naturalmente.
Ieri, preparando la terra per una nuova semina, ho trovato il colpevole, o meglio, una moltitudine di colpevoli! A 2 cm dalla superficie del terreno stanno pigramente arrotolate su se stesse delle grasse, disgustose, ributtanti larve biancastre che si sono pappate le radici delle mie piantine.
E adesso che faccio? Vado contro i miei principi e le ammazzo innondandole di veleno? Cerco un predatore e gliele faccio mangiare tutte finchè non gli viene un'indigestione? Un terza soluzione non mi viene.
Natura ingrata...

21 marzo 2007

Il primo giorno di primavera



non so perchè ma continuo a vederci delle strane, inquietanti somiglianze...

17 marzo 2007

Gli occhi e l'anima

e
Si dice che gli occhi sono lo specchio dell'anima.
Me ne sono convinta quando vidi per la prima volta Gino Strada. Era in tv, lo stavano intervistando. Non riuscivo a staccarmi dai suoi occhi, raramente guardava l'intervistatore, guardava oltre insofferente come se avesse voluto essere altrove. L'espressione era quella di chi sta pensando ad altro, raccontava le attività di emergency con gli occhi fissi di chi ha davanti a sé i luoghi, le persone martoriati dalle guerre.
La quarta di copertina di Gomorra ha confermato la mia convinzione. Gli occhi di Roberto Saviano, occhi ch hanno visto troppo. C'è qualcosa di simili agli occhi di Strada.
Ho letto il libro, ogni pagina un pugno allo stomaco. Di camorra, come molti, ho solo sentito parlare al telegironale, ho letto sui giornali. Ho conosciuto alcune persone eliminate dalla mala del Brenta, anche questo letto sul quotidiano locale. Non è la stessa cosa.
Cosa cambia nell'anima di chi è cresciuto tra tanti morti ammazzati? In chi ha visto tanti corpi dilaniati, in chi ha respirato l'odore del sangue?
Difficile dirlo, ma quegli occhi testimoniano che qualcosa è cambiato.

15 marzo 2007

Oggi posso solo dire...

Siano benedetti i maitres chocolatiers della

14 marzo 2007

Coincidenze

Negli ultimi giorni, ripensando al mio passato recente, mi sono chiesta più volte se si può sentire la mancanza di qualcosa che non si è mai avuto.
Ieri sera mentre leggevo: Si disse che era una cosa ridicola. Non poteva sentire la mancanza di quello che non c'era mai stato. Eppure non poteva scrollarsi di dosso il senso di qualcosa di irrimediabilmente perduto, di terribilmente sbagliato. (Vino, patate e mele rosse, Joanne Harris. Garzanti)
Quando si dice le coincidenze...

11 marzo 2007

Noblesse... mariage

Non mi sono ancora ripresa. Ieri sono stata al matrimonio di mia cugina .
Siamo partiti da Padova alle 8.00, il matromonio era previsto per le 11.00 a Lignano Sabbiadoro.
Dopo un breve rinfresco ristoratore ci siamo recati in chiesa e sul sagrato abbiamo aspettato la sposa. Nell'attesa abbiamo cercato di scoprire chi, tra la marea di gente che ci circondava, fosse lo sposo: nessuno di noi (per noi intendo la parte padovana della famiglia) l'aveva ancora visto.
All'arrivo della sposa su una meravigliosa Mercedes d'epoca la nostra curiosità è stata soddisfatta. Dalla folla si è staccato un uomo vestito di grigio, con gli occhiali neri e i capelli impomatati, si è avvicinato lentamente alla macchina senza staccare lo sguardo dalla sposa, ha aperto la portiera, lei è scesa, lui ha fatto scorrere gli occhi sul suo corpo e con un eloquente gesto fatto con la mano destra, come se stesse suonando ilo clacson, ha esternato il suo gradimento.
Cominciamo bene!
Il matrimonio è stato celebrato da un prete paranoico che invitava in continuazione a mantenere la calma e la serietà ad una chiesa muta e composta.
Poi siamo partiti per il ristorante di proprietà della famiglia dello sposo, incastonato nella campagna friulana. Qui ci siamo resi conto che le distanze sono relative: secondo le indicazioni doveva essere a 10 km da Latisana, ne abbiamo fatti almeno 30. Inutile dire che ci siamo persi.
Tra gli antipasti e i primi gli amici più rumorosi hanno intonato un coro da stadio: O-le-lè, o-la-là. faccelo vedé, faccelo toccà! Lo sposo avvicinandosi al suo tavolo ha messo mano ai pantaloni. Pensavamo tutti ad una finta, e invece... è salito in piedi sulla sedia e si è calato le braghe mostrando a tutti il deretano. Un uomo di classe.
Come mi ero aspettata sono partiti i commenti nei confronti miei e dell'altra mia cugina e del nostro cronico stato di zitelle. A quanto pare pullulava di scapoloni sui quali hanno cercato di attirare il nostro interesse. Le nostre occhiate, li hanno fatti desistere.
Tra una portata e l'altra, tra una Macarena e un po' di revival, siamo arrivati all'immancabile trenino durato almeno un quarto d'ora.
Abbiamo atteso con impazienza la distribuzione delle bomboniere (che io non ho ricevuto per qualche oscuro motivo) come l'andate in pace alla fine della messa.
Stremati ci siamo messi sulla strada del ritorno senza che nessuno ci avesse ancora presentato lo sposo.
Segretamente ognuno di noi ha ringraziato il cielo per i quasi 200 km che ci separano.

08 marzo 2007

8 marzo- mi dissocio

In qualità di rappresentante della parte femminile del mondo oggi mi dissocio da:
  • sms di auguri
  • mail prefabbricate con frasi banali e scontate
  • deforestazione selvaggia di intere distese di mimose
  • cene per "sole donne"
  • dopocena a base di manzi unti e anabolizzati che si spogliano davanti a femmine ululanti
Oggi non festeggio anche se ne avrei tutti i motivi per farlo.
ho un lavoro che mi rende indipendente, una casa tutta mia, non ho un marito che mi picchia, non sono obbligata a nascondere il mio volto e il mio corpo, non corro il rischio di venire lapidata se ho una relazione extraconiugale, non sono stata sottoposta all'infibulazione, nessuno scieglie il marito per me, nessuno mi costringe a stare su una strada.
Sono stata fortunata.

06 marzo 2007

Mi domando

Che senso ha morire di fame per avere il fisico di una venusiana se poi c'è chi, come Dolce e Gabbana, imbottisce i vestiti e ti fa avere il culo come un pallone?

05 marzo 2007

...

...nonostante questo oggi ho le paturnie.
L'ho già detto, ho un problema con i finali, anche e soprattutto quando non si tratta di letteratura ma di vita reale.

Decoltè-terapia

Si dice che lo shopping sia un ottimo surrogato nei momenti di sconforto. Verità o semplicemente pretesto, non lo so ma funziona.
Ho deciso che per superare la cronica mancanza di affetto mi dedicherò all'acquisto di scarpe. Non scarpe normali, sarebbe un semplice acquisto privo di qualsiasi soddisfazione, ma scarpe con il tacco alto, leziose e femminili.
Mi si potrà obiettare che ho scelto un surrogato costoso.
Ci ho pensato anche io. ma mi sono fatta due conti. Se avessi un fidanzato ci sarebbero i regali di Natale, di compleanno, per le feste commandate, magari quelli per i suoceri, i fratelli, i nipotini...
Sabato ho comperato un bel paio di scarpe color panna, con un delizioso fiocchetto e un tacco alto 9 cm.
Ed è solo l'inizio!

04 marzo 2007


Qualche tempo fa la mia cara amica Mara mi ha chiesto di scrivere le recensioni sui libri che leggo. Mara è una vera amica e un po' mi sopravvaluta.
Recensione...recensione: articolo che analizza in modo critico un'opera pubblicata di recente, estens. commento critico riportato su giornali e riviste relativo a mostre, spettacoli, film e sim. (grazie Paravia).
Non ne sono capace.
Le recensioni suonano più o meno così: in Andrea Vitali – con il suo «Una finestra vistalago» (Garzanti) – si ammira anche la rara capacità polifonica di cucire la trama complessa con abili suture fatte di esitazioni, rimandi, sospensioni, atti a creare quel clima di attesa che spinge il lettore a correre sulla pagina per arrivare in fondo, preso da grande curiosità. Grazia Giordani
Tanto per citare quelle sull'ultimo libro che ho finito di leggere.
Per scrivere delle cose così bisogna avere un freddo distacco intellettuale, una solida cultura, un buon lessico, una discreta dose di faccia tosta.
Io invece con i libri ho un rapporto viscerale, ci affondo dentro, mi appassiono alle vite dei personaggi, sorrido con loro, soffro per il loro dolore, fremo nei momenti di suspense, partecipo alla loro vita.
Questo quando sono fortunata e trovo un libro che mi appassiona. Con Una finestra vistalago non è andata così.
...si ammira anche la rara capacità polifonica di cucire la trama complessa. Trama complessa? Ho avuto l'impressione di leggere gli appunti per un libro, dati alle stampe prima di essere sviluppati. I personaggi appena accennati non mi hanno coinvolto, i loro sentimenti non mi hanno colpita. La passione del dott. Tornabuoni per Grazia si ripresenta ogni tanto con la forza di un ruttino, burp, basta deglutire ed è passata fino al prossimo ruttino.
La descrizione fisica dell'ostessa vorrebbe creare un po' di suspense, in attesa che il mistero venga svelato verso la fine. Non li ho avvertini, né il mistero, né la suspance.
Insomma una delusione. un libro che non non mi ha lasciato nulla. (per fortuna avevo preso la versione super economica)
Quando ho saputo che ha vinto ben 2 Premi letterari nel 2003 non ho potuto fare a meno di ripensare al prof. Pietro Scullino e alla preparazione del permio letterario Cinque Bettole (L'intagliatore di noccioli di pesca, Nico Oreglio).
Leggendo Il petalo cremisi e il bianco mi sono immediatamente lasciata andare in balia del narratore che mi indicava dove volgere il mio sguardo. Una presenza sconosciuta, appena dietro la spalla, ma necessaria, rassicurante. Ad un certo punto non l'ho più trovata, non l'ho ancora perdonato all'autore.
Ionoltre ho un grosso problema con i finali. Spesso mi deludono, non so perchè, forse quando un libro mi appassiona le mie aspettative sono molto altre, forse vorrei che il libro non finisse mai.
Quando ho iniziato La misteriosa fiamma della regina Loana mi sono infilata tra le pagine per seguire da vicino il filo dei pensieri del protagonista. Ero entusiasta, mi piaceva l'idea di un personaggio con una menoria esclusivamente letteraria. Non riuscivo a staccarmi, dovevo arrivare alla fine. A notte fonda , arrivata alla fine, ho lanciato il libro: che rabbia, il finale non era all'altezza del libro!
Con queste premesse non posso certo scrivere qualcosa che abbia anche solo la parvenza della recensione.
(Per Mara, sto pensando a come esaudire la tua richiesta)
**mi hanno segnalato degli errori di ortografia, accuso il colpo, correggo, ma non cambio idea.

01 marzo 2007

Stop the outing

Leggendo qua e vengo a scoprire che anche quel bell'uomo di Andrea Occhipinti ha fatto outing rivelando al mondo intero di essere gay. Pratica sempre più diffusa tra gli uomini dello spettacolo. Già molti prima di lui.
Perchè mi chiedo.
Non è già difficile la vita là fuori? Non è già difficile scontrarsi con la dura realtà, perchè toglierci anche i sogni?
(non mi riferisco a Occhipinti che da tempo non mi fa più sospirare, ma quache delusione l'ho provata anche io...)

28 febbraio 2007

Scegliere oggi per pensare la domani

Non ho ancora digerito del tutto l'idea di avere fatto una scelta a lungo termine, una scelta che lega la mia vita alla mia banca per i prossimi 17 anni (meglio di matrimonio), che mi ritrovo obbligata a prendere un'altra decisione che portrà condizionare il mio lontano futuro.
Entro il 30 giugno dovrò decidere cosa fare del mio TFR.
Vorrei avere la sfera di cristallo per sapere cosa sarà di me e dei mie soldi quando andrò in pensione e, soprattutto se ci andrò in pensione.
Una cosa è certa: avrò finito di pagare il mutuo.

26 febbraio 2007

Fatti mandare dalla mamma

Da un po' di tempo covavo un desiderio che nasceva dai ricordi della mia infanzia. Da piccola vivevo in aperta campagna, spesso andavo a trovare una zia che aveva qualche mucca e che, per farmi piacere, ne mungeva una davanti ai miei occhi. Io stavo lì, in fremente attesa a guardare il liquido zampillare nel secchio fumante pregustando l'ambito premio. Non c'erano mungitrici sterili, bidoni ermetici, ma solo le mani della zia, il secchio di zinco e la coda sventolante della mucca. Appena il secchio era pieno mi avvicinavo con il mio mestolo e, dribblando le pagliuzze e le mosche bevevo il latte ancora caldo.
Sarà che sto invecchiando ma la voglia di riprovare quell'esperienza diventava sempre più forte e insistente, fino a mercoledi.
Mercoledi mattina ricevo un messaggio: "ho il latte appena munto". Mio padre me ne aveva preso 2 litri da un contadino. Non vedevo l'ora che arrivassero le 20.00, la fine del turno, per correre dai miei e portarmi a casa "l'oro bianco"!
Giovedi ho fatto colazione, scendeva denso, opaco, profumato dalla bottiglia. Ne ho versata una tazza sui cereali come al solito. Abituata al surrogato di latte in tetrapack non ho calcolato la densità e il peso specifico della quasi dimenticata materia. Dopo 5 minuti mi sembrava di avere nello stomaco il cenone di Natale e quello di Capodanno insieme: un senso di pienezza si era impadronito di me. Sono rimasta sazia fino all'ora della merenda!
Dopo un paio di giorni, ripetendo gesti antichi, ho fatto bollire il mio latte per farlo durare più a lungo rubando di continuo la panna che si formava sulla superficie.
La casa si è riempita di un delizioso odore di latte caldo misto ad un certo che di bestiale, di animalesco. L'essenza del latte vaccino.
Sono ripiombata indietro nel tempo, mi è quasi spuntata una lacrima.

25 febbraio 2007

Geniale!


Da qualche giorno la Findus ha lanciato una campagna per promuovere la nuova linea That's Amore: si tratta di 5 nuove Cremose, ognuna preparata con verdure di diverso colore: viola, bianco, arancio, verde e... rosso!
Non ci avrei mai pensato!

24 febbraio 2007

Tecnologia zen


Adsl superveloce, internet a banda larga, wireless, Umts, super Umts, programmi che ottimizzano il tuo lavoro, automabili che vanno da 0 a 100 Km/h in 7 nani-secondi, fast food, via card.
Veloce, veloce, veloce! Tutto si deve fare in fretta, guai ad aspettare! Corri, corri!
Tutto questo non fa parte della mia vita.
Da 14 anni guido una Citroen 2 cv, tecnologia zero. E' una macchiana con un dispositivo automatico per il controllo della velocità: quando superi i 70 all'ora comincia a vibrare costringendomi a rallentare. Ha 2 tergiscristallo giocattolo, il riscaldamento è pressochè inesistente, l'autoradio... ah ah ah!
Non corro, passeggio su 4 ruote. E mi guardo ciò che mi sta attorno, prati, alberi, nuvole, case, palazzi, zone industriali, c'è sempre una sorpresa nascosta anche in un angolo grigio.
Per collegarmi ad internet uso il cellulare, ho un contratto telefonico che me lo permette. La connessione è lenta, molto lenta. Lo accendo e attendo. Finchè aspetto mi sfoglio un giornale, sistemo le mie carte. Connesso! Ora aspetto l'apertura della pagina. Mi lascio andare ai miei pensieri. Ops, eccola qua. Bene, digito l'indirizzo del mio blog o lo scelgo tra i preferiti tanto non cambia molto. Vado a prendermi qualcosa da bere, mi siedo e comincio a scrivere, con calma.
Quando ho finito pubblico il tutto, e aspetto che questo post sia salvato.
Buona lentezza a tutti!

18 febbraio 2007

Damnatio memoriae


S'i' fossi foco... Ma fuoco non sono, per fortuna esistono gli accendini.
E' incredibile il potere purificante del fuoco.
Ah, mi sento allegerita e liberata.
Finalmente!

17 febbraio 2007

Frivolezze


Ieri ho comprato questo puntaspilli. In un colpo solo ho soddisfatto due miei desideri: avere un manichino da sarto e dare sfogo alla mia deliziosa vene sadica infilzando spilli su un oggetto dalle fattezze umane.
Ne devo assolutamente trovare uno maschile.

15 febbraio 2007

Imprevisti di stagione

Attenzione agli amici religiosi!

Habemus monitor!

Finalmente! Ho dovuto superare le pseudo-promozioni natalizie, gli ambigui prezzi, le subdole proposte di finanziamento, i saldi post-festivi. Ci è voluta costanza e forza d'animo. Ora che il delirio commerciale è rientrato e si può andare a fare spese con tranquillità ho comprato il nuovo monitor.
L'ho appena collegato! E' enorme! 19" sono incredibili se sei abituata ai 14.
Ora devo aggiustare colori, luminosità, contrasto etc., mi sta venendo un po' il mal di mare guardando questa cosa sfocata, ma non ho resistito!

12 febbraio 2007

Fiori d'arancio

Quella stonza di mia cugina fra neanche un mese si sposa.
Perchè tanto astio?
Nel 1970, a distanza di 5 mesi l'una dall'altra, nacquero 3 bimbette figlie di 3 fratelli. Le bimbe crebbero alternando momenti di serena amicizia ad altri di completa indifferenza. Nonostante le loro vite avessero preso strade completamente diverse avevano una cosa in comune: nessuna di loro si era sposata.
Fino a questo momento!
Adesso la primogenita ha deciso di convolare a giuste nozze. E quell'equilibrio che durava da 37 anni si è irrimediabilmente spezzato.
Finchè eravamo tutte e tre nella stessa situazione nessuno si sarebbe sognato di farmi notar la mia condizione di zitella, mal comune... Ma ora...
Già li sento i parenti lontani (quelli più vicini sono già stati incanalati verso un rassegnato mutismo) che mi chiedono quando toccherà a me, quando mangeranno i miei confetti, a quando un bambino...
Solo all'idea mi viene l'orticaria!
Per il momento ho deciso di affrontare la situazione con un abito appariscente, sarò splendida con una cappa arancione, gonna al ginocchio con drappeggio starategico e il tacco alto.
Voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di darmi della zitella! Questo privilegio è riservato solo a me.

07 febbraio 2007

Cose d'altri tempi

Da un bel po' di giorni sono impegnata nel mio passatempo preferito: mi sto cucendo dei vestiti (a marzo devo andare ad un matrimonio).
Tempo fa, raccontai questa mia passione ad uno degli uomini che non ha superato la prima uscita che ha commentato: "Cose d'altri tempi..."
E mentre lui starà sicuramente facendo delle cose modernissime io taglio e cucio guardando questo bellissimo cartone animato!

06 febbraio 2007

Ahi, mi si sono rotte le sinapsi!

Tempo fa l'azienda per cui lavoro organizzò un corso al fine di stimolarci ad una gestione più sicura e mirata del cliente. Il formatore, uomo dotato di carisma e di fantasia, spiegò ad un aula di donne diffidenti che è difficile adeguarsi al cambiamento perchè il cambiamento è doloroso. Secondo la sua i comportamenti quotidiani sono fissati in sinapsi: stretti legami, giunzioni tra cellule che permettono il passaggio di stimoli elettrici.
Nel momento in cui avviene il cambiamento, le sinapsi restie e abitudinarie si rompono provocando disagio e dolore.
Non mi ha convinta del tutto...
Ma è la seconda volta che mi cambiano mansione in 3 mesi: ho cambiato ufficio, colleghi, sede, compiti da svolgere e sono 2 giorni che ho un terribile mal di testa.
Credo che le mie sinapsi si siano strappate tutte insieme!
Ahi!

03 febbraio 2007

A volte ritornano

Eccomi qui, dopo avere passato quasi una settimana a pensare e ripensare se chiudere o meno questo blog. Non riuscendo a mantenere alto lo spirito che l'ha fatto nascere mi sembrava non avesse più senso di esistere.
Ma ne sono diventata dipendente. Non sarò divertente come all'inizio, i miei post saranno diventati banali e noiosi, non importa. Anche se mi piacerebbe che ogni tanto qualcuno lasciasse una traccia (leggi "commento") così tanto per non farmi sentire sola.

Ieri sono stata a Ferrara. Una gita organizzata con un'amica.
E' stata una giornata divertente e rilassante. Ho conosciuto Elisa, una persona veramente speciale con una vita complicata che non l'ha schiacciata, anzi le ha tirare fuori tutto il meglio. E' stata una bella lezione di forza e ottimismo.
Non posso non ricordare i custodi del Castello Estense che ci hanno accompagnato nella nostra visita chiamandoci continuamente "ragazze" con una galanteria che avevo dimenticato! Li consiglio a tutte: sarà una piccolezza, ma fa sempre piacere.


Questa mattina la nebbia che ammorba la Val Padana da qualche giorno, si è ripresentata puntuale, tempo ideale per le paturnie.
Quando ho aperto la cassetta della posta però la giornata si è un po' illuminata. Ho trovato un biglietto! Un vero e proprio bigliettino scritto a mano lasciato dal mio spasimante estivo, il ventenne che non sentivo da agosto.
Non avevo mai ricevuto un biglietto! L'ho trovato così carino...
A volte mi basta così poco!