28 agosto 2012

Il capo ha sempre ragione

Capo: "Allora, hai finito quel lavoro?"
Pimpi: "No, guarda, la settimana scorsa ha fatto così caldo che non riuscivo a concentrarmi. Poi ferragosto... Pensa che ferragosto l'hanno inventato i romani con lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti. Vedi, i romani soffrivano il caldo anche loro e non avevano le temperature che abbiamo noi adesso."
Capo: "I romani però non avevano l'aria condizionata"

23 agosto 2012

Zitella

zitella

[zi-tèl-la] s.f.
  • • Donna matura nubile: rimanere z.nin senso scherz. o spreg., donna dal carattere acido e irritabile: sei una vecchia zitella! 
    Recita il dizionario.

    Non l'ho mai sentito utilizzare se non in tono spregiativo. 
    Il termine zitella si carica immancabilmente di significati negativi legati non solo al carattere, ma anche all'aspetto fisico.
    La letteratura dei secoli scorsi ha descritto le zitelle come esseri scialbi, poco intelligenti, vestite di scuro e non alla moda. Piccoli topini grigi che squittiscono appena, incapaci di rapportarsi con il mondo, sempre un po' arretrate rispetto agli altri.
    Ma si sa, a parte qualche raro esempio, la letteratura dei secoli scorsi è stata scritta dagli uomini.
    Le zitelle che ho conosciuto personalmente, signorine dell'età di mia nonna, erano molto diverse. 
    Donne colte, indipendenti sia economicamente (diverse maestre), sia psicologicamente. 
    Donne forti, coraggiose, capaci di difendere le proprie scelte, di combattere per un amore contrastato. Donne "diverse", "eccentriche", libere. 
    Donne che hanno cresciuto da sole il frutto del loro peccato. Tutte donne che avevano qualcosa da raccontare, qualcosa da insegnare. 
    Donne con una scintilla negli occhi.
    Ripensando al loro mi vien da dire che la zitella non è una donna che nessun uomo ha voluto, ma una donna che nessun uomo ha saputo tenere.

18 agosto 2012

False aspettative

Gli uomini, quando sono giovani, tendono a esagerare le dimensioni del loro amichetto. Usano accrescitivi, disegnano falli enormi, si vantano di misure da record creando delusione al momento della verità.
I quarantenni, invece, tendono a sminuirlo usando diminutivi, svilendo le prestazioni contando sull'effetto sorpresa, al momento della verità.

14 agosto 2012

Sviluppo socio-tecnologico delle relazioni

Relazione epistolare: lunga sequenza di parole vergate di proprio pugno su carta più o meno pregiata e più o meno profumata. Caratterizzata da tempi dilatati e dalla trepida attesa di una risposta.
Relazione telefonica: lunga sequenza di parole pronunciate ad una cornetta che grazie ad un filo di rame vengono consegnate in tempo reale alla persona amata. Relazione molto costosa se non si è titolari di una tariffa conveniente.
Relazione via sms: breve sequenza di parole concentrata in 160 caratteri. Caratterizzata da abbreviazioni spesso ardite. La frequenza degli sms aumenta in presenza di offerte promozionali. Solo per adolescenti e per solutori più che abili.
Relazione via emoticons: ... :-)

12 agosto 2012

Senza di te

Da sola non ce la faccio.
Senza di te non ce la faccio.
Ho bisogno di te, della tua presenza, del tuo corpo, della tua voce.
Ho bisogno di sentirti qui, accanto a me.
Ho bisogno del tuo aiuto.
Litiga con me, urlami addosso, trattami male, insultami, ignorami, umiliami, voltami le spalle, trascurami, dammi  un pretesto per mandarti affanculo.

10 agosto 2012

Esse

Esse è nata poco più di 50 anni fa, aiutata da un forcipe maldestro che le ha lasciato dei segni indelebili.
Esse non era come tutti gli altri bambini. I genitori disperati le tentarono tutte, alla fine fecero un voto a Sant'Antonio e la vestirono per anni con un piccolo saio.
Adolescente non riusciva a tenere a bada la sua sessualità animalesca e il padre era costretto tutte le sere ad andarsela a riprendere dietro il cimitero, strappandola dalle braccia di uomini sempre diversi. Nemmeno le botte riuscivano a frenare la sua profonda voglia di sesso.
Esse in paese era considerata una matta e una poco di buono.
Le trovarono un marito, non tanto a posto nemmeno lui. Nacquero tre figli che per anni hanno vissuto tra gli stenti e le intemperanze dei genitori.
Tra le botte, le fughe, le brevi riconciliazioni il matrimonio andò avanti diversi anni, finché Esse, aiutata dalla sua famiglia, divorziò.
Esse ha vagato un po' poi è ritornata in paese, sempre più matta, ma non scema. La conosco da sempre, ci ho parlato spesso insieme e in mezzo alla sua follia si annida un pensiero pratico e concreto.
Il tempo e la poca cura hanno lasciato segni profondi sul suo fisico, il viso brutto il corpo sfatto. Assomiglia ad una scimmietta vestita, male, da essere umano.
Esse esercita la professione più antica del mondo, con il suo lavoro tira avanti la famiglia.
Una sola cosa mi lascia allibita: come cazzo fanno anche a pagarla!

09 agosto 2012

Crescere

Solo i bambini possono permettersi di "fare gli scherzi" per attirare l'attenzione degli adulti.
L'adulto deve trovare la forza di urlare "ho bisogno di te" e la pazienza di attendere che gli adulti possano dedicargli l'attenzione di cui ha bisogno.

05 agosto 2012

Almeno l'ultima sigaretta

"Lo sai che anche Luisa si è fidanzata? Ormai anche lei l'avevamo data per spacciata, erano anni che non aveva  una storia, aveva detto di avere chiuso con gli uomini... e invece! Sono innamoratissimi, secondo me entro un anno si sposano. Eh, sì, anche la nostra Luisa! Chi l'avrebbe mai detto! E poi lei è la prova vivente che non è necessario essere belle per trovare un uomo, la bellezza fisica non conta. L'importante è essere simpatiche, solari, allegre, avere un bel modo di rapportarsi con gli altri. Devi essere brava a fare conversazione,  ironica, divertente..."

No, la benda non la voglio, voglio guardanti in faccia mente spari il colpo letale.

01 agosto 2012

Lo zen, il metano e l'arte del rifornimento

Un paio d'anni fa sono stata costretta a cambiare macchina. La mia amata compagna per quasi vent'anni era considerata troppo inquinante, i blocchi del traffico mi impedivano di recarmi al lavoro, i mezzi pubblici erano impraticabili.
Così ho comprato un'auto a metano. Non sapevo quanto mia vita sarebbe cambiata.
Innanzitutto il rifornimento va programmato. Non puoi più rimandare, decidere di farlo dopo quando esco a cena, massì domenica mattina andando alla messa. No. Perché per fare metano serve l'omino e l'omino ha degli orari di lavoro.Quindi la prima cosa da fare è localizzare i distributori e memorizzare gli orari di apertura.
Quando si arriva al distributore, poi, bisogna avere pazienza. Le pompe in genere sono poche, gli omini ancora meno. E il metano esce dal tubo con una velocità nettamente inferiore a quella della benzina, per non parlare di quelle volte che la pressione è insufficiente. Allora nel bel mezzo del rifornimento l'erogazione si blocca e tu non puoi far altro che attendere che la pressione aumenti e che il prezioso gas riprenda a fluire nella vena.
Pazienza, ci vuole pazienza, non bisogna avere fretta. Così, mentre aspetti fuori dalla macchina (bisognerebbe sempre allontanarsi dalla macchina), scambi due chiacchiere con l'omino, o con il vicino, accenni un sorriso, saluti chi arriva o se ne va.
Al distributore di metano capita spesso di essere in coda, anche se c'è una pompa libera, perché non puoi arrangiarti, devi aspettare l'omino. Ma al distributore di metano nessuno ha fretta e tutti stanno diligentemente in fila aspettando il proprio turno. Solo una volta mi è capitato di vedere uno che saltava la fila. Lo stupore generale è stato tale che nessuno ha aperto bocca. Meglio, siamo rimasti tutti a bocca aperta senza riuscire a spiaccicare parola.
Altra differenza notevole sono i soldi. Far benzina ti abitua a ragionare a multipli di 10. Il metano ti fa riprendere confidenza con gli spiccioli. Perché il conto di un pieno non è mai un conto tondo.
Ricordo ancora il mio primo pieno: 7,47 euro. Ho guardato stranita l'omino, la colonna, l'omino e ho ravanato nel portafogli per trovare le monetine.
Poi me ne sono andata con un ghigno di soddisfazione guardando, sfacciata, glia automobilisti vittime del sistema decimale.