11 dicembre 2011

Il geco


Alla sera, quando appoggio la testa sul cuscino, mi vengono in mente dei bei pensieri, delle belle considerazioni. Al mattino però me le sono dimenticate e questo blog rimane vuoto.
Ieri sera ho ripensato perL’ennesimaVoltaAllaMiaSituazioneEccheppalle e ho realizzato che ho il sex appeal di un geco.
Il geco, quel grazioso animaletto che ci hanno fatto anche una trasmissione radiofonica. Avete presente il geco? Tutti amano il geco. Uh, che carino il geco! Oh, che simpatico, il geco! Sai me lo sono tatuato sulla spalla, il geco! Ma lo sai che porta fortuna, il geco! In vacanza ne ho visto tantissimi, di gechi!
Salvo poi, quando se lo trovano in camera da letto, scappare, urlando, terrorizzati.

03 dicembre 2011

Gli Amici

Gli Amici sono esseri meravigliosi e soprannaturali che ti capitano a casa, senza preavviso, proprio nel momento in cui stai per scoppiare a piangere.

28 novembre 2011

Tempi e modi

Non è che non sono sexy, piacente e desiderabile. Me ne rendo conto osservando gli sguardi degli uomini quando cammino per strada, quando sposto leggermente i capelli dalla fronte, quando accavallo le gambe. Lo vedo, a volte, un lampo di desiderio nei loro occhi. Lo sento, a volte, il loro pensiero: "una botta gliela darei".
Mai una volta, mai uno che passi dal condizionale all'indicativo, presente.

16 novembre 2011

Riflessioni.

Avrei dovuto intuire il mio futuro tanti anni fa, quella volta che mi sentii domandare:
"Stasera facciamo un'uscita tra maschi, sei dei nostri?"

11 novembre 2011

Complimenti

I complimenti possono far piacere oppure creare imbarazzo. Possono creare illusioni, false aspettative, possono avvicinare le persone o farti venire voglia di scappare. I complimenti possono inorgoglirti fino a farti scoppiare l'ego o farti vergognare. I complimenti possono essere una piacevole sorpresa o una quotidiana abitudine.
Possono essere generici: sei bella, sei simpatica, sei intelligente... Possono essere ambigui: sei simpatica, sei un tipo, sei particolare... Possono essere volgari: (censura). Possono essere creativi: hai un bel telaio, non sei bella sei come un cricetino...
L'apice del successo arriva con la somma di tutti i complimenti. Quello che li contiene tutti, che è trasversale e comprende il fisico, la testa, il carattere, il fascino, l'eleganza, il fisico (ah, l'ho già detto).
Puoi ritenerti davvero soddisfatta quando un uomo commenta una tua frase, intelligente o sciocca non ha importanza, con "PICCHI DI TESTOSTERONE". E nient'altro.

10 novembre 2011

Attitudini

In ufficio.
Collega: "Uh, ma che brava! Ti fai i vestiti! Io non so nemmeno attaccare un bottone..."
Pimpi: "Sai, per il cucito ci vuole passione, come per tutte le cose. E bisogna esserci portate, come per tutte le cose. Tu non sarai portata per il cucito, io ad esempio, non sono portata per il matrimonio".

05 novembre 2011

Riflessioni autunnali

Non capisco perché, nella stagione in cui la natura si veste dei suoi colori più belli e forti, la gente abbandona gli abiti sgarganti per omologarsi nei toni del nero, grigio e marrone.
Gente color nebbia in mezzo alla nebbia.

A voce alta

Fuori piove, è grigio e umido.
Dopo una sana dormita ho acceso il pc, così perché non avevo voglia di fare niente. Anzi no, avevo voglia di farmi leggere delle storie come quando da piccola lo faceva la mamma o la nonna. Avevo voglia di farmi coccolare da una voce come se fossi ancora una bambina.
Nella rete trovi tutto e trovi anche chi ti legge qualcosa: il Collettivovoci.
Ho ascoltato per un po' e poi ho deciso di leggere anche io qualcosa, ho registrato e ho spedito. E mentre sorridevo di questa cosa mi è tornato in mente un personaggio che leggeva ad alta voce.
Non ne ricordo il nome, forse non l'ho mai saputo. Era uno di quei personaggi che frequentava il bar in cui lavoravo. Ma non il solito avventore, no: quel bar era frequentato da tutti i dereletti, i barboni, le ex puttane, i pazzi di Padova. E io li adoravo perché tutti avevano una grande storia da raccontare.
"Il professore" (così lo chiamavamo) aveva una folta barba bianca e arrivava la mattina presto. Aspettava che finissi di sistemare tutte le sedie passeggiando su e giù con un libro in mano. E leggeva ad alta voce.  Poi entrava, chiedeva un cappuccino, usciva, si sedeva nell'angolo più lontano e mentre beveva il cappuccino continuava a leggere.
Poi si alzava, metteva a posto la sedia, raccoglieva la tazza, me la riportava e "buongiorno!", usciva e ricominciava a leggere e a camminare su e giù.
E noi lì tutti ad ascoltare e a non capire.
Un giorno mi sono avvicinata, non troppo perché "il professore" manteneva le distanze, ma quel tanto che mi permettesse di leggere il titolo del libro.
La copertina era consunta, le lettere avevano ormai il colore del tessuto, ma ho capito di cosa si trattava: "il professore" leggeva Shackespeare, in inglese.
Ripensando al "professore" mi è venuta voglia di leggere ad alta voce (o a voce alta, come dice qualcuno), camminando su e giù.

14 ottobre 2011

Come i matti

Mi dicono spesso: "Tu parli da sola come i matti".
Non è vero che parlo da sola, penso a voce alta, faccio uscire i miei pensieri e li trasformo in parole. Perché lì, dove stanno i pensieri, è troppo stretto e se li conservi tutti poi si ingarbugliano, si confondo ed è un casino sbrogliare la matassa. Le parole una volta uscite si sciolgono nell'aria e non occupano più spazio. I pensieri allora possono allungare le gambe e rilassarsi.

06 ottobre 2011

Solo gli stupidi non cambiano mai idea

Io, ad esempio, quest'anno ho già fatto acquisti per ben 2 volte da Decathlon.
(e non me ne capacito nemmeno io)

03 ottobre 2011

Vita da single

La carta igienica finita e non avere nessuno a cui dare la colpa.

30 settembre 2011

Allo specchio

Guardo con affetto il mio corpo maturo.
Questo corpo imperfetto pieno di difetti che un tempo me l'hanno fatto detestare, ma anche con qualche pregio che la miopia della gioventù non mi permetteva di vedere.
Provo affetto per questo corpo che mi ha fatto soffrire, ma anche gioire, che mi ha sorretto e fatto inciampare, che è quello che sono stata, quello che sono e quello che diverrò.
Lo guardo e vedo quello da cui sono venuta. Più il mio copro matura e più trovo somiglianze con il corpo di mia nonna, la mia adorata nonna.
La rotondità del seno che lei aveva ancora pieno nonostante l'età e quattro gravidanze, la sporgenza della pancia impossibile da eliminare, la pelle delle gambe che si secca proprio nello stesso punto dove si seccava la sua, la forma delle cosce, la linea del mento.
Continuo a guardarlo e mi commuovo.

09 agosto 2011

Quella porta

Ci sono persone che entrano nella tua vita a gamba tesa, sfondando la porta con un calcio, senza chiedere permesso.
Ci sono poi persone che rimangono dietro quella porta, con il pugno a mezz'aria, indecise se bussare o meno, con la paura di disturbare perché magari non è il momento adatto.
Ogni tanto si dovrebbe aprire quella porta, con cautela, piano piano, e controllare che lì dietro non ci sia qualcuno con il pugno alzato, in attesa di trovare il momento giusto per bussare.

30 luglio 2011

Segni particolari

Ho la pelle talmente trasparente che quando mi guardo allo specchio ho l'impressione di essere davanti ad una cartina di Googlemaps.

29 luglio 2011

Ti faccio una foto?

"Dai! Mettiti in posa che ti faccio una foto. Qual è il tuo lato migliore?"
"Quello che non si vede."

24 luglio 2011

Pimpirulin piangeva?

Ovunque vado ci sono bambini che piangono. Pianti disperati dettati solo dal capriccio del momento. Urli, strilli, lacrime... Baby tragedie ad ogni angolo.
Ho chiamato mia mamma chiedendole se anche io, da piccola, facevo tutte quelle storie. Mi ha risposto che no, io piangevo raramente e mai per fare i capricci. Al massimo mettevo il muso e non parlavo più con nessuno (mi inmulavo, come dice lei). E mi ha dato le prove:
Io sono quella di sinistra, con gli occhi gonfi di orgoglio (mio padre mi aveva appena sgridata per una cosa che non avevo fatto).
Sono molto orgogliosa di questa foto!

05 luglio 2011

Basta saper aspettare

Io perdo un sacco di cose.
Ma non le lascio in giro, non le dimentico da qualche parte, no le perdo in casa.
Che poi non è che le perdo: spariscono.
Perché io sono sicura di avere lasciato una cosa in un certo punto, di averla appoggiata su una mensola, di averla messa in un cassetto, riposta in un armadio.
Ma quando cerco quella cosa perché mi serve, quella cosa in quel punto non c'è più.
E allora mi prende un attacco d'ansia, comincio a rovesciare cassetti, svuotare armadi, spostare libri, ma niente. La cosa non c'è.
All'inizio succedeva solo con i temperamatite tanto che mi ero convinta di avere degli gnomi disegnatori in casa. Ora succede con tutto.
E quando ormai ho perso le speranze la cosa ricompare, proprio lì dove doveva essere. Appare all'improvviso sfacciatamente sotto gli occhi. E io mi sento presa in giro.
Un anno fa ho perso i libretti sanitari dei miei gatti. Sono andata dal veterinario per il vaccino e un po' in imbarazzo le ho spiegato che non avevo più i libretti. Lei voleva farli nuovi, ma io ho detto di no, aspettiamo ancora un po'.
Ieri sera ho aperto un cassetto del comodino e i libretti erano lì in bella vista, invitanti, pronti ad essere presi in mano. Li ho aperti incredula, non potevano essere loro!
La mia incredulità è arrivata al culmine quando sono scivolati fuori 50 euro.
Secondo me una sorta di risarcimento da parte degli gnomi per il tempo perso a cercarli.

03 luglio 2011

Del perché e altre domande

Venerdì sera sono andata al Pride Village a Padova e ho smesso di farmi domande: le risposte erano tutte lì, in fila.

11 giugno 2011

Cari amici


"Cari amici bonsaisti,
vi informo che possiedo da qualche mese un appartamento per max 6 persone inserito in un residence con parco e piscine termali nel comune di Santa Maria Coghinas (nord Sardegna, vedi mappa) a 5km dal mare.
il complesso è composto da edifici a due piani in stile rustico con vialetti pedonali di accesso e illuminati; l'appartamento è al piano terra ed è composto da cucina/soggiorno con divano letto, due camere con letti matrimoniali, bagno, giardino e posto auto.
 
i prezzi indicativi a settimana sono:
 
400,00 euro giugno
600,00 euro luglio e settembre
800,00 euro agosto
 
dopo in base alle vostre esigenze ci mettiamo d'accordo e vi vengo incontro.
 
tenete presente due cose: la prima che il residence è aperto tutto l'anno (a 500mt c'è il complesso termale di Casteldoria) pertanto se avete la possibilità di fare ferie fuori periodo potete sfruttarlo, secondo che ci sono circa 60 appartamenti, quindi nel caso in cui siete in tanti (più famiglie) vi trovo posto negli altri appartamenti.
per chi lo desidera c'è la possibilità di escursioni nell'entroterra, canoa e birdwatching sul vicino fiume Coghinas."
 
 
 Gli amici si vedono nel momento del bisogno.

09 giugno 2011

Fai la penitenza

Shinystat mi dice che il 3 giugno 10 referrer hanno visto 119 pagine di questo blog.
Si vede che c'avevano delle gravi colpe da scontare.

08 giugno 2011

Rivelazioni

Ad un certo punto della mia vita ebbi un'illuminazione e capii cosa avrei voluto fare da grande. Rimasi folgorata sulla via del damascato.

18 maggio 2011

La vita è un rebus

Si, ma la soluzione non è a pag.46.

Qua e là

Navigando qua e là scopro che molte persone che frequentavo ai tempi dell'università hanno fatto e continuano a fare cose importanti.
Frequentando qua e là scopro che molte compagne di università si sono sposate e hanno dei figli.
Navigando e frequentando qua e là mi rendo conto che sono l'unica che non ha combinato un cazzo.

12 maggio 2011

Decomplessata

Da adolescente collezionavo complessi. Crescendo ho fumato il calumet della pace con molti di loro.
Ho fatto pace con il mio naso che sembra essersi magicamente rimpicciolito.
Ho fatto pace con i miei denti sporgenti che si sono ribellati agli anni di apparecchio.
Ho fatto pace con le mie natiche mai abbastanza sode e alte.
Ho fatto pace con la mia cellulite che mi ha ricambiato non invadendo altre porzioni delle mie cosce.
Ho fatto pace con i miei fianchi larghi e i miei chili di troppo.
Ho fatto pace con i miei piedi, prima ancora del ritocchino.
Ho fatto (quasi) pace con il mio profilo che non mi piace ancora ma che a fatica riesco ad accettare.
Ho fatto pace con le mie gambe, all'inizio solo d'inverno inguainate da morbide calze.
Da un anno ho fatto pace anche con le mie gambe in estate. Peggio per voi!

Test pseudo-psicologico

Che rapporto hai con il sesso?
Nessuno.

08 maggio 2011

Ripetitiva

 "E allora, come hai festeggiato il tuo compleanno?"
"Quest'anno non ho festeggiato. Sai non ne avevo proprio voglia: ormai mi sembra un film già visto, sempre con lo stesso copione. Sempre le stesse cose. Stessi invitati, stessa torta, gli stessi auguri. Lo capisci vero, è la sesta volta che compio 35 anni!"

07 maggio 2011

Chi svuota le tasche, chi si riempie la bocca 2

Bene, è confermato che i soldi raccolti con gli sms (1.815.408 euro come risulta dal sito collegato a quello della Regione) verranno destinati alle opere pubbliche, quelli raccolti attraverso altre iniziative (concerti, cene, etc.) saranno distribuiti alle persone.
Non credo che ponti e strade fossero nei pensieri di chi ha inviato uno o più sms.

Queste informazioni vengono date solo dai sindaci durante gli incontri con i propri cittadini.
Lo stesso sito riporta:
"I contributi in solidarietà sono ancora integralmente a disposizione e saranno utilizzati per il ripristino di opere esemplari di carattere pubblico e di utilità collettiva, che possano ricordare nel tempo la vicinanza di tanta gente alle comunità venete disastrate dall’alluvione."
Secondo me ci scappa anche qualche statua all'alluvionato.

03 maggio 2011

Babbo Natale non esiste

Quando sei piccolo credi a tutto ciò che ti raccontano. I tuoi genitori sono degli dei e quel che dicono è la Verità.
Poi crescendo scopri che Babbo Natale non esiste, che i bambini non nascono sotto i cavoli e che non vengono portati dalla cicogna. Scopri che il Principe Azzurro assomiglia al Mago Zurlì, che le scarpine di cristallo fanno venire i calli ai piedi, che se provi a mettere gli stivali ad un gatto potresti rimetterci un occhio.
Quando ero piccola mia mamma mi costringeva ad aiutarla a piegare le lenzuola. Diceva che ci vogliono due persone per piegare le lenzuola perchè sono grandi e una persona da sola non ce la fa.
Maaammaaa, vieni qui che ti faccio vedere una cosa!

27 aprile 2011

Chi svuota le tasche, chi si riempie la bocca

La notizia non è ufficiale, non ho trovato conferme.
La riporto così come mi è stata raccontata da un'amica alluvionata, dopo un incontro per informare i cittadini.
Pare che i soldi confluiti nel conto corrente della Regione, donati per aiutare gli alluvionati del Veneto, siano stati "dirottati" in un fondo per le opere pubbliche.
Di quel risarcimento che avrebbe dovuto essere pari al 70% dei danni subiti, solo il 30% andrà alla gente. Il 30% del 70%!
Aspetto di avere la conferma per incazzarmi sul serio. Ma hanno già iniziato a girarmi.



(spero di essere presto smentita, sono disposta a battermi il petto, cospargermi il capo di cenere, inginocchiarmi sui ceci)

23 aprile 2011

Le parole che non ho più detto: ciapìn

CIAPIN: presina. Ciapìn deriva dal verbo CIAPARE cioè prendere.
In un epoca di forni a microonde, di pasti precotti, di manici di plastica, il ciapìn ha perso la sua funzione primaria, quella di ciapare i manici roventi delle pentole, per acquistarne una puramente estetica di semplice accessorio della parure composta da asciugapiatti e guanto da forno.
Le mamme moderne appendono il ciapìn ad un gancio e lì lo dimenticano. Non evocano pìù il suo nome privano i ragazzini di un gustoso divertimento: far ripetere la parola in continuazione e velocemente ai bambini  più ingenui. Gioco che nei più piccoli provoca rossori di vergogna e fughe di imabrazzo.

22 aprile 2011

A volte

Lavoro in un ufficio circondata da donne. Più o meno hano la mia età, la maggior parte è sposata, molte hanno dei figli, alcune sono separate o divorziate.
Una collega, sposata da anni, con figli, con una visione conformista del suo futuro e con problemi a concepire il mio tipo di vita mi chiede:
"Ma tu che vivi sola da così tanti anni, ma come fai? Quando torni a casa non ti viene mai voglia di avere un uomo accanto?"


Si, a volte...

Le amiche si vedono nel momento...

"Ieri sera ho finalmente trovato il tempo di leggere il tuo blog. Ma scrivi benissimo"

Grazie, ti voglio bene anche io!

13 aprile 2011

Gente onesta

La tv non funzionava da un paio di mesi. Non si vedeva più nessun canale, non riuscivo a vedere nemmeno i DVD.
L'ho portata dal tecnico, uno di quelli di una volta che aggiustano tutto. L'ha guardata, ha premuto il pulsante di accensione, si è illuminata e ha ripreso a funzionare benissimo.
Un professionista così bravo potrebbe farsi pagare qualsiasi cifra, invece non mi ha chiesto nemmeno un euro.

09 aprile 2011

Chi lascia la strada nuova...

Capita di allontanarsi da certe persone che frequentavi abitualmente. Per noia, perchè non riesci più a condividere i tuoi interessi. Perchè vorresti fare mille cose e con loro non ci riesci. Perchè non hai più nulla da dire.
Capita che per un periodo ti senta sola. Stai chiusa in casa, non esci quasi più. E se hai un carattere come il mio cominciano le paranoie e le manie di persecuzione.
Capita poi che per caso incontri delle persone, ci esci a cena una sera e passi una delle serate più serene degli ultimi tempi. Torni a casa con il sorriso stampato in faccia, il giorno dopo molte ombre si sono dileguate e ringrazi il merciaio che te le ha fatte incontrare.

03 aprile 2011

La prossima volta

Tra donne:
"La prossima volta me ne trovo uno più ricco.
La prossima volta me ne trovo uno più bello.
La prossima volta me ne trovo uno più sportivo.
La prossima volta me ne trovo uno più colto.
La prossima volta me ne trovo uno più ambizioso.
La prossima volta me ne trovo uno più amante della famiglia.
La prossima volta me ne trovo uno più maturo.
La prossima volta me ne trovo uno più responsabile.
La prossima volta me ne trovo uno meno mammone.
La prossima volta me ne trovo uno meno impegnato.
La prossima volta me ne trovo uno meno ambizioso.
La prossima volta me ne trovo uno meno sportivo.
La prossima volta me ne trovo uno bello."

Pimpi: "La prossima volta me ne trovo uno."

(quando entro in merceria mi sento ispirata)

02 aprile 2011

Lo cambio o non lo cambio?

Porto lo stesso colore di capelli da una vita. L'ho scoperto per caso, dopo averne provati decine, aaver fatto improbabili miscugli, fatto inorridire generazioni di parrucchieri.
Finalmente lui, il mio rosso ideale. Forte, deciso ma non troppo finto. All'inizio si chiamava "rosso vulcano".
Non l'ho più lasciato se non per una breve pausa di un mese, il tempo necessario a sostenere un esame con una professoressa con cui avevo litigato e che non volevo mi riconoscesse.
Porto lo stesso colore da una vita, non sono una di quelle donne che scandisce il cambio di stagione con un cambio di colore. E la gente non si accorge del tempo che passa. "Sei sempre uguale!" esclamano quando mi vedono.
È un colore che non passa inosservato, se colpito da un raggio di sole ti costringe a voltarti. È un colore che "fa colpo".
Porto lo stesso colore da una vita, ma solo ora ho realizzato che attira l'attenzione di bambini e pensionati. Dall'età di mezzo  nessuna reazione.
Porto lo stesso colore da una vita.
Sto pensando seriamente di cambiarlo.

25 marzo 2011

La signora Rita

La signora Rita era la mamma di una mia vicina di casa.
Era alta, dritta come un fuso. I capelli color madreperla, corti, sempre perfettamente in piega. L'immancabile rossetto rosso su una carnagione bianchissima. I tratti duri e strani emanavano una bellezza inspiegabile.
La signora Rita era sempre elegante e in ordine.
Era rimasta vedova molto giovane e doveva gestire le intemperanze di una figlia troppo forte e le indecisioni di una figlia troppo debole.
Quando arrivava sembrava spostare l'aria, impossibile non notare il suo passaggio. Io, bambina, guardavo questa dea lontana con un misto di soggezione e di venerazione.
La signora Rita non era espansiva e affettuosa ma io non potevo che volerle bene.
Un giorno, diventata grande, ci siamo ritrovate durante un pranzo tra ex vicini di casa. Erano passati diversi anni che sulla signora Rita non avevano lasciato segni a parte un leggero aumento di peso.
Ad un certo punto la signora Rita mi ha presa in disparte, mi ha fatto una carezza e, con le mie mani nelle sue, mi ha detto:
"Mi dispiace sai, ma noi siamo diverse e sappiamo riconoscerci. Per me è stato facile: ai miei tempi ci si sposava perchè era così e poi ci si lasciava trascinare dalla vita. Per te sarà più difficile."
Al momento la frase mi ha spiazzata, non ne comprendevo il significato.
Non so ancora bene cosa voglia dire essere "diverse", facile comunque non lo è stato e non lo è ancora.

17 marzo 2011

Le parole che non ho più detto: brose

BROSA: è l'incrostazione composta di sangue rappreso e polvere di varia origine che si forma sulle escoriazioni prodotte da cadute accidentali. Per estensione è anche l'incrostazione alla base del naso dei bambini snarociosi.
Quand'ero piccola le ginocchia dei bambini, e a volte anche i gomiti, erano sempre ricoperte da brose.
Questo dipendeva dai giochi  fatti con sprezzo del pericolo come le derapate con la bici sulla ghiaia, le corse per i campi, le arrampicate sugli alberi e i relativi tuffi. Le cadute provocavano delle escoriazioni immediatamente pulite soffiandoci sopra e irrorate da un disinfettante naturale: lo sputo.
I bambini esibivano con orgoglio le proprie brose simbolo di una certa superiorità di carattere.
La brosa è scomparsa dal linguaggio e dalle ginocchia.
Ora i bambini praticano una diversa attività fisica, sotto stretto controllo degli adulti che prevengono qualsiasi tipo di ferita per evitare fastidiose denunce da parte dei genitori.

16 marzo 2011

Le parole che non ho più detto: snarocioso

SNAROCIOSO: si diceva, in senso denigratorio, di un bambino col "snarocio" al naso.
Snarocio è il muco che cola, snarocioso colui che ha il muco che cola dal naso.
Equivale un po' a "pivello".
Oggi è sparito dal linguaggio comune di chi parla comunemente il dialetto, come sono spariti i bambini con il mocio al naso. Ora vedo solo bambini con nasetti pulitissimi e quasi mai arrossati.
Con lo snarocio sono sparite anche le "brose" dai nasi dei bambini.

Le parole che non ho più detto

Mi sono tornate in mente parole che non uso più da tempo, parole nel mio dialetto che facevano parte di un uso comune che si è inesorabilmente livellato sull'italiano.
Sono parole dal suono strano che non si usano più perchè è venuta meno quella cultura o perchè non esiste più quello che significavano.
A queste parole voglio dare un po' di spazio perchè fanno anche loro parte di me.

11 marzo 2011

Età

Ultimamente le persone con cui mi diverto maggiormente hanno un bel po' di anni più di me.
O io sono vecchia dentro, o loro sono molto più "giovani" di tante persone che frequento e che hanno la mia età.
Naturalmente propendo per la seconda ipotesi.

19 febbraio 2011

(con)DOMINO razzista

[Ungheria : Romania]  [Romania : Romania]  [Romania : Albania]
e gli italiani stanno a guardare.

18 febbraio 2011

Povietà

Questa notte sono stata svegliata malamente dai miei vicini che, ubriachi fradici, urlavano e sbattevano e urlavano.
Mentre tentavo di addormentarmi mi si è insinuata nella mente la canzone di Povia e mi sono ricordata che il tipo che stava con me per la mia indiscussa femminilità ERA gay e adesso sta con lei.
Più che al miracolo griderei all'indecisione.

13 febbraio 2011

Il vecchio baule

A casa ho un vecchio baule.
Era di mia nonna, quello in cui c'era la sua dote quando si è sposata ed è andata a vivere con mio nonno.
Durante la guerra questo baule è stato sotterrato per poter salvare  da un eventuale saccheggio la biancheria di casa. Nel baule sepolto c'erano le lenzuola ricamate, le tovaglie più preziose.
Finita la guerra il baule è stato disotterrato, la biancheria era un po' macchiata ma salva. Una di quelle federe è nel mio armadio.
La nonna è morta 15 anni fa.
Guardo il vecchio baule che ha vissuto tante storie che nessuno potrà più raccontarmi.
E mi scende una lacrima.

Tutti gli uomini della Pimpi

Ripensando al mio rapporto con l'altro sesso (rapporto di cui ho scritto abbondantemente in questo blog) ho tratto delle conclusioni.
Nella maggior parte dei casi gli uomini mi trattano alla pari, come se fossi una di loro. Mi invitano alle serate tra uomini, mi raccontano delle loro esperienze con le donne, hanno un atteggiamento cameratesco.
Un altro gruppo di maschi mi considera come una sorella.
L'unico uomo che mi ha esplicitamente detto che stava con me per la mia indiscussa femminilità dopo un mese mi ha confidato di essere gay.

12 febbraio 2011

Autovalutazione

Lunedì, al lavoro, devo compilare la prima parte della mia scheda personale, la seconda sarà redatta dal mio capo.
Questo primo step consiste in una autovalutazione sull'operato degli ultimi 12 mesi.
Ho pensato di scriverci che ho un'autostima troppo sviluppata per dare di me una valutazione obiettiva.

11 febbraio 2011

Lo so, tesoro

Lo so, tesoro, che sono strana.
Quando se venuto a prendermi, con il tuo macchinone cabrio,sono andata a vedere cosa c'era scritto dietro per capire che modello era.
Quando hai alzato il polso mostrandomi l'orologio io ho guardato l'ora pensando volessi dirmi che ero in ritardo.
Quando mi  hai proposto di andare in un posto che conoscono in pochi e dove vendono abiti firmati a prezzi stracciati ti ho risposto che i vestiti me li faccio io. Cose d'altri tempi hai detto.
Quando mi hai portato al lago ho fatto i salti di gioia vedendo uno svasso che si tuffava, tu non lo sapevi nemmeno che cos'è uno svasso. E poi ho urlato "Guarda una folaga!": Ti ho spiegato io cos'è una folaga.
Quando mi porti a passeggiare in centro non guardo le vetrine, ma ti chiedo di entrare nelle chiese a guardare gli affreschi.
Quando mi porti sui colli io apprezzo il viaggio (guardando la natura) e non la meta (l'agriturismo).
Quando poi ti parlo faccio giochi di parole o lancio freddure che non capisci al volo.
Lo so, tesoro, sono strana, ma non sarà quell'aria di accondiscendenza che hai stampata in faccia che farà breccia nel mio cuore.

La rivoluzione mestrinese

Mestrino è un paesotto a circa 15 chilometri da Padova.
Per almeno vent'anni a Mestrino c'è stato un solo negozio di scarpe. Un negozio anonimo dove nonna Maria poteva trovare comode scarpe per i suoi vecchi piedi malandati e scarpette decorose per mandare la niporina a scuola. Anche Antonietta, impiegata da 10 anni in una fabbrica della piccola zona industriale ci comprava delle scarpine senza infamia e senza lode, adatte ad andare in ufficio dove tanto non ti vede nessuno. Zio Luigi ci trovava le sue scarpe classiche, lo stesso modello, più o meno, ogni anno.
Per le grandi occasioni, o per qualcosa di più sfizioso si va in centro che è a meno di mezz'ora e poi c'è anche l'autobus proprio davanti casa.
Negli ultimi due anni, in presa crisi economica, con le fabbriche che chiudono e facce nuove al mercato del martedì (adesso che sono in cassa integrazione possono permettersi di andare al mercato del martedì mattina) sono stati aperti altri 3 negozi di calzature. Uno di questi vende scarpe "di un certo livello", molto belle ma con pressi non proprio bassi.
Se non hanno pane, che indossino open toe!

06 febbraio 2011

Arrivata a questo punto...

...mi voglio prendere le mie irresponsabilità

04 febbraio 2011

Egocentrismo?

In amicizia come in amore non riesco ad interessarmi alle persone che non si interessano a me.

01 febbraio 2011

Virus

Ho combattuto contro l'influenza, ho vinto e sono tornata al lavoro.
Ora devo trovare gli anticorpi per tornare a vivere.

30 gennaio 2011

La bellezza secondo mia nonna

La mia nonna materna era una donna semplice, non aveva potuto studiare ma era molto intelligente e aveva una mente aperta alle novità. Di lei mi sono rimaste molte cose, mi fanno compagnia soprattutto le sue frasi dette con noncuranza ma che mi facevano tanto ridere.
In merito alla bellezza ne ricordo 2 che vengono spesso ripetute nella mia fammiglia.
1)
Un mio compagno delle medie viene a casa nostra per prendere un gattino. Dopo che se ne è andato mia nonna esclama:
"Poveretto, a quello la bellezza gli è passata accanto, ma correva troppo veloce.".
2)
Di ritorno dal mercato mi racconta:
"Sai ho visto il figlio della Tale, non lo vedevo da quando era piccolo. Madonna com'è cresciuto!"
"Ah si, e com'è?"
"El ga na bea lontanansa"  (ha una bella lontananza).

24 gennaio 2011

Morbide riflessioni

Sono una riflessiva compulsiva. Rifletto su qualunque argomento mi passi per la testa e faccio salti mortali nelle associazioni di idee.
In questi giorni di raffreddore fulminante, con la testa ovattata e la concentrazione azzerata ho navigato qua e là.
Ho letto il post di Spora sul quel coso a luce pulsata che costa un botto ma che poi il bulbo pilifero non ha mica più il coraggio di fare il suo dovere.
E cazzeggiando su Friendfeed mi sono imbattuta in una serie di discussioni su patata al naturale o completamente depilata? e ancora liberarsi dalla schiavitù della depilazione si può oppure uomo depilato si o no? e se si quanto? fino ad un'impobabile CAMPAGNA SOCIALE PRO DEPILAZIONE BRACCIA.
Mi rendo conto che il pelo è un argomento molto sentito, sul quale si scatenano animate discussioni: chi è pro e chi è contro, chi sice sì, chi dice no.
Rifletto su questo, seduta sul divano accarezzando i miei gatti.
Rifletto... accarezzo... rifletto...
E si materializza una domanda:
Ma perchè amiamo circondarci da animali (cani, gatti, conigli, moffette...) dal morbido pelo e proviamo piacere nel toccarlo, nell'accarezzarlo, nello strofinarlo sulle nostre guance, nel ficcarci dentro la faccia e non proviamo le stesse sensazioni toccando il pelo di un altro essere umano?
Perchè un animale molto peloso ci scatena la voglia di toccarlo e un uomo molto peloso ci fa ribrezzo?
Rifletto... accarezzo... rifletto... accarezzo...

20 gennaio 2011

Vita vegetariana: una piacevole sorpresa

Ieri sera sono andata a cena con i colleghi di lavoro.
Dopo una serie infinita di cene di pesce hanno scelto una pizzeria in modo che potessi partecipare anche io.
In questa pizzeria servono il "Giro pizza": portano varie pizze tagliate a spicchi, seguendo la fantasia del pizzaiolo, finchè la tavolata non dice basta.
Prima di iniziare il giro la cameriera chiede se ci sono esigenze particolari, allergie, cibi che non piacciono.
Naturalmente ho specificato che sono vegetariana.
Mi aspettavo di saltare qualche portata e magari di mangiare più spicchi della stessa pizza.
Le prime due non avevano carne, ed erano veramente buone.
Arriva la terza, la cameriera descrive gli ingredienti tra i quali c'è la pancetta e mi indica la fetta appoggiata su una paletta: era la mia! Con tutti gli altri ingredienti, ma senza la pancetta!
E così anche per le seguenti.
Mi sono quasi commossa.
Alla fine della cena ho ringraziato il proprietario e il pizzaiolo che si sono stupiti di tatno entusiasmo. Per loro questo genere di attenzioni non è niente di straodinario, ma è la norma.

Dettagli

Essere amata da due maschi.
Il piacere di vederli contendersi la mia compagnia quando torno a casa dopo una giornata di lavoro.
E' commovente come cercano di attirare la mia attenzione quando penso ad altro, come cercano di strapparmi una frase dopo un lungo silenzio, una carezza dopo un momento di rabbia.
A volte il primo si siede sul letto e veglia affinché il secondo non si avvicini. Altre il secondo mi si accoccola vicino, in silenzio sul divano, pago solo del calore del mio corpo.
Svegliarsi la mattina e incrociare gli occhi del primo che stanno lì aspettando che tu apra i tuoi. Sentire la presenza del secondo lungo la schiena.

I due maschi sono i iei gatti, ma sono dettagli.

16 gennaio 2011

Vita vegetariana: la scelta

Scegliere di diventare vegetariana non è stato facile.
Non tanto per il cambiamento delle abitudini alimentari (prima ero una vera carnivora), la cucina italiana offre una miriade di alternative gustose e nutritive. Basti pensare alle tradizionali ricette venete, pasta e fagioli e risi e bisi. Due piatti ricchi di tutto quello che il nostro corpo ha bisogno.
No, la questione alimentare è la più facile da gestire. Difficile è avere a che fare con i pregiudizi e l'ignoranza della gente.
E nella mia ventennale esperienza ne ho sentite di cotte e di crude!
Ho smesso di mangiare carne nel lontano 1987. Sono tornata da scuola e davanti ad una coscia di pollo mi sono bloccata, da quel momento non ho più mangiato né carne né pesce.
A quel tempo non si sapeva quasi nulla, i vegetariani erano un gruppetto sparuto di eccentrici frichettoni di cui non si parlava. Li si accumunava spesso agli Are Krisna, o ad altri seguaci di discipline orientali.
Vivere in un piccolo paese di campagna non giocava certo a mio favore.
Mia madre, intelligentemente, non mi ha dato contro, ma ha cercato di capirmi e di capire. Così mi ha accompagnato dal medico per avere un suo parere.
Il medico (famoso per i trattamenti di piacere che riservava alle ragazze) mi ha chiesto il perchè della mia scelta. Gliel'ho spiegato. Per bene.
La sua risposta mi ha lasciata di sasso:
"Certo che con un po' di attenzione si può tranquillamente vivere senza carne, ma quando avrai dei rapporti sessuali come farai?"
E cosa sono io? Una mantide religiosa?
Il giorno dopo sono andata al'USSL e ho cambiato medico.
E questo è solo l'inizio.

15 gennaio 2011

Buona educazione

Quando si è invitati a cena è buona educazione portare un presente per la padrona di casa.
Io ultimamente porto la cena.

10 gennaio 2011

Sono stata fortunata

Alle medie ho avuto un'isegnante di italiano che arrivava sempre un mese dopo l'inizio della scuola. Il marito era medico e per alcuni mesi lavorava in Africa, lei andava con lui. Al suo ritorno ci faceva vedere le diapositive raccontandoci di questo mondo così lontano e a noi così sconosciuto.
Ho avuto un'insegnante di matemetica e scienze che nel 1982 ci ha fatto un paio di lezioni di educazione sessuale. Lezioni subito interrotte a causa dello svenimento di una compagna e del conseguente intervento dei genitori. Le ricordo ancora come se fosse oggi.
Alle superiori ho avuto un'insegnante di religione che ci ha spiegato cosa succede durante un aborto, facendoci vedere un'ecografia "girata" durante uno di questi interventi e che ci ha portati nello studio del marito patologo per mostrarci dei feti in formaldeide. Abbiamo potuto capire come si sviluppa in feto nelle fasi della gravidanza. Naturalmente la sua carriera è stata subito stroncata.
Nel 1988-89 ho frequentato l'ora alternativa alla religione (unica in tutta la scuola), il corso era sui Diritti Umani.
Sono stata fortunata, senza di loro sarei una persona peggiore.

03 gennaio 2011

Single vs felicemente sposata

Vivo da sola.
Ho un lavoro part-time, per sbarcare il lunario ne ho un secondo saltuario. Ho un mutuo che pago da sola e devo far quadrare i conti tutti i mesi.
La spesa la faccio da me, carico le borse pesanti in macchina, le scarico da me quando arrivo a casa.
Rifaccio il letto pulisco casa, preparo da mangiare. Ma cambio anche le lampadine, sposto i mobili, attacco i chiodi per appendenre i quadri.
Controllo i livelli della macchina, la porto dal meccanico se si rompe, la porto a lavare, se serve so cambiare una ruota da sola.
Curo il giardino, taglio l'erba, poto le piante, zappo, semino, raccolgo le foglie.
So usare martello, cacciavite, trapano e chiave inglese. Se compro un mobile all'Ikea me lo monto da sola.
E le felicemente sposate del mio ufficio hanno il coraggio di guardarmi come se io non sapessi cos'è la vita.

Recuperi

Ora, arrivata a quarantanni, sento l'insopprimibile bisogno di recuperare il sonno perso a venti.