Guardo con affetto il mio corpo maturo.
Questo corpo imperfetto pieno di difetti che un tempo me l'hanno fatto detestare, ma anche con qualche pregio che la miopia della gioventù non mi permetteva di vedere.
Provo affetto per questo corpo che mi ha fatto soffrire, ma anche gioire, che mi ha sorretto e fatto inciampare, che è quello che sono stata, quello che sono e quello che diverrò.
Lo guardo e vedo quello da cui sono venuta. Più il mio copro matura e più trovo somiglianze con il corpo di mia nonna, la mia adorata nonna.
La rotondità del seno che lei aveva ancora pieno nonostante l'età e quattro gravidanze, la sporgenza della pancia impossibile da eliminare, la pelle delle gambe che si secca proprio nello stesso punto dove si seccava la sua, la forma delle cosce, la linea del mento.
Continuo a guardarlo e mi commuovo.
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