• Donna matura nubile: rimanere z.n; in senso scherz. o spreg., donna dal carattere acido e irritabile: sei una vecchia zitella!
Non l'ho mai sentito utilizzare se non in tono spregiativo.
Il termine zitella si carica immancabilmente di significati negativi legati non solo al carattere, ma anche all'aspetto fisico.
La letteratura dei secoli scorsi ha descritto le zitelle come esseri scialbi, poco intelligenti, vestite di scuro e non alla moda. Piccoli topini grigi che squittiscono appena, incapaci di rapportarsi con il mondo, sempre un po' arretrate rispetto agli altri.
Ma si sa, a parte qualche raro esempio, la letteratura dei secoli scorsi è stata scritta dagli uomini.
Le zitelle che ho conosciuto personalmente, signorine dell'età di mia nonna, erano molto diverse.
Donne colte, indipendenti sia economicamente (diverse maestre), sia psicologicamente.
Donne forti, coraggiose, capaci di difendere le proprie scelte, di combattere per un amore contrastato. Donne "diverse", "eccentriche", libere.
Donne che hanno cresciuto da sole il frutto del loro peccato. Tutte donne che avevano qualcosa da raccontare, qualcosa da insegnare.
Donne con una scintilla negli occhi.
Ripensando al loro mi vien da dire che la zitella non è una donna che nessun uomo ha voluto, ma una donna che nessun uomo ha saputo tenere.
3 commenti:
S T A N D I N G O V A T I O N ! ! ! ! !
[syl]
mia madre.
Una mia amica diceva "zittella", con due t: dovevano stare zitte, secondo lei.
Non è solo la letteratura ad essere stata scritta dagli uomini, si sa, ma soprattutto certe "regole di società" che però ci ammorbano ancora l'aere.
Posta un commento