La ricchezza nel mondo è mal distribuita, è cosa risaputa. Ma non voglio addentrarmi in complicati discorsi sull'economia mondiale, sulla redistribuzione della ricchezza, sulle enormi differenze tra il nord e il sud del nostro pianeta.
Parlerò di un altro genere di "ricchezza": il maschio.
Da quando ho memoria sento dire che per ogni uomo ci sono 7 donne, e fino ad oggi non ho trovato smentite a questa tesi. In Italia, quindi, almeno 6 donne sono destinate ad un futuro da zitella. Se dal mucchio dei maschi togliamo i preti, i gay, moltiplichiamo per i preti gay, dividiamo per la radice quadrata delle suore fratto le lesbiche... la sostanza non cambia.
Alla luce di tutto questo sono arrivata alla conclusione che, se non hai una botta di culo in tenera età, l'unica soluzione che ti rimane è la multiproprietà.
Ora vengo a sapere che nella grande Cina c'è il problema opposto: aumenta lo squilibrio tra i sessi, ogni 100 femminucce nascono 121 maschietti.
Fra qualche decennio ci saranno schiere di uomini dagli occhi a mandorla che non troveranno moglie.
E pensare che fino a non molto tempo fa le bambine erano considerate una disgrazia per la famiglia e l'infanticidio era comunemente praticato. Ora che il governo impone gravose tasse alle famiglie con 2 o più figli, e che rimane radicata la preferenza per il figlio maschio si ricorre all'uso degli ultrasuoni per decidere in anticipo il sesso del nascituro, abortendo i feti femminili.
A fatica metto da parte per un momento l'orrore per queste barbare pratiche, l'indignazione e la profonda tristezza per ritornare alla leggerezza iniziale di questo post.
Mi sorge spontanea una domanda: che la Cina sia il mercato del futuro anche per le single?
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